Il Turismo per lo sviluppo dei territori e l'internazionalizzazione delle imprese

04
Dic
2013

04 Dicembre 2013 09:00

Villa Malta



Il Turismo per lo sviluppo dei territori e l'internazionalizzazione delle imprese

Nel mondo c’e’ un numero sempre maggiore di persone che ha un adeguato livello di benessere economico per concedersi una vacanza (solo fra Cina e India sono oltre 250 milioni i potenziali clienti, pari alla somma dei Paesi "ricchi" dell'Europa o a quella degli USA e del Giappone) e l’Italia esprime ciò che più attira la mente umana: cultura, ambiente, servizi alla persona, ricettività, prodotti enogastronomici, produzioni di qualità nell'abbigliamento, nell'artigianato, nell'arredamento, ecc. Tutte produzioni che interessano soprattutto le nostre Micro, Piccole e Medie Imprese.

Il "Sistema Turismo" quindi, dovrebbe essere vissuto come un "settore industriale" costituito da un sistema integrato di servizi al Turista stesso, alle Imprese e agli Enti Locali per la promozione del territorio.

E’ facile calcolare quanto aumenterebbe il "conto economico" del "negozio Italia" se riuscissimo a trasformare ogni Turista (le presenze di stranieri sono oltre 45 milioni ogni anno) da consumatore occasionale durante la sua permanenza nel nostro Paese, a consumatore nel tempo. Basterebbe "raggiungerlo" al suo rientro, informandolo che sul web può continuare ad acquistare i "prodotti" con cui è "venuto in contatto" durante il suo soggiorno in Italia.

Dobbiamo quindi chiederci: per cosa sono disposti a spendere i turisti stranieri benestanti? Sicuramente per venire in vacanza in Italia, aspettandosi però un’adeguata accoglienza in termini di servizi turistici e alla persona prima, durante e dopo il viaggio, che potrebbero coinvolgere attivamente un parte della popolazione in difficoltà economica in termini di indotto di nuova occupazione, soprattutto Giovani e Donne.

La semplificazione amministrativa, un sistema in grado di "garantire" e "monitorare" il livello di qualità delle prestazioni erogate, i servizi a supporto dell'avvio di nuova impresa anche declinata al femminile, la facilità di accesso ai Fondi Comunitari, le nuove soluzioni per la raccolta diffusa di capitale per gli start up (tipo "Crowdfounding"), specialmente per i giovani, sono importanti "fattori abilitativi". Quindi perché non provarci?

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