Donne e lavoro: al via progetto Ue per rafforzare e conciliare
Rafforzamento del ruolo decisionale delle donne e conciliazione fra vita privata e professionale. Queste le mete da raggiungere con il progetto europeo “Donne attive nelle pmi”, approvato dalla Commissione Ue e presentato a Roma nel corso di un seminario promosso dalle commissioni Pari opportunità dell'Associazione generale delle cooperative italiane (Agci), Confcooperative e Legacoop. Il punto di partenza è un ostacolo da superare: la disparità professionale fra i due sessi.
Se nelle grandi aziende le donne faticano ad imporsi, soprattutto all'interno dei consigli d'amministrazione, la situazione migliora quando si parla di cooperative: in base ai dati Agci, le donne rappresenterebbero, infatti, il 53% delle persone occupate nelle cooperative che aderiscono all'associazione. Percentuale che sale ulteriormente se si considerano settori come il sociale.
Ma non basta. La necessità di accrescere la presenza delle donne nelle aziende è ancora molto forte, in Italia come nel resto d'Europa. Il progetto “Donne attive nelle pmi” punta, non a caso, a recuperare terreno su questo fronte, partendo da azioni concrete, come il riequilibrio di genere nei cda.
A prendervi parte, organizzazioni di vario tipo, da quelle sindacali alle cooperative. L'obiettivo finale è dare vita a un partenariato ricco ed articolato, in grado di analizzare le situazioni nazionali dei diversi paesi Ue in termini di accordi collettivi su tre aspetti:
- modalità innovative di accesso agli incarichi di alta direzione,
- formazione mirata,
- conciliazione tra vita privata e professionale.
Nel corso della presentazione del progetto, Agci, Confcooperative e Legacoop hanno messo le carte in tavola, mostrando il modo in cui, finora, hanno declinato l'idea di impresa al femminile. Presentando iniziative già avviate e ancora in corso, che si inquadrano bene nell'ambito della più ampia cornice europea: dal Progetto per lo sviluppo della dirigenza istituzionale femminile, con cui Agci propone un percorso di valorizzazione delle donne all'interno delle cooperative, a Fil, Famiglia impresa lavoro, attraverso cui Confcooperative tenta di sbrogliare la matassa della conciliazione fra famiglia e lavoro. Fino a Valorizzazione delle risorse umane in ottica di genere di Legacoop, programma che ha preso il via nel 2010 e che ha puntato tutto sulla parola “valorizzazione”. Di una figura, quella femminile, che dev'essere considerata come fonte di competitività e crescita.
Il progetto europeo "è un importante momento di confronto per un contatto diretto con le esperienze cooperative e un’opportunità per discutere con un gruppo dirigente femminile”. Così lo ha definito Maria Cecilia Guerra, sottosegretario del ministero del Lavoro e delle politiche sociali.