Opere PNRR, Giovannini: i cantieri sono partiti, ma preoccupa il caro materiali
Secondo il ministro Giovannini per ora non ci sarebbe nessun ritardo nelle opere del PNRR. Alcuni cantieri infatti sono già partiti, mentre per molti altri ci sono i bandi. Quanto agli organi chiamati ad accelerare sull’attuazione, il decreto sarebbe già a Palazzo Chigi. Intanto le imprese tornano a chiedere trasparenza nelle gare del PNRR e tutele contro il caro materiali.
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“Recentemente non ho ricevuto alcuna lettera”. Risponde così, dalle colonne de La Stampa, il ministro delle infrastrutture Enrico Giovanni alle critiche che sarebbero arrivate da un gruppo di commissari in merito allo stallo in cui verserebbero le opere finanziate dal Recovery plan.
La nomina degli organismi tecnici per le opere del PNRR
Secondo alcuni organi di stampa, infatti, un gruppo di commissari del PNRR avrebbe scritto al dicastero paventando il blocco del Piano a causa della mancata attuazione del decreto Semplificazioni, a cominciare dalla nomina di alcuni organismi tecnici cruciali: la Commissione bis per la valutazione di impatto ambientale e il Comitato speciale del Consiglio superiore dei lavori pubblici.
Mentre sulla prima (di competenza del MITE), Giovannini non dà aggiornamenti, sull'insediamento del secondo il ministro comunica che i membri “sono stati identificati e il decreto è all'esame della Presidenza del Consiglio”.
In ogni caso però, stando alle parole del ministro, il punto sarebbe un altro. “Questi comitati - spiega infatti il titolare del dicastero - devono esprimersi sui piani di fattibilità tecnico-economica che spetta alle stazioni appaltanti preparare e che non sono ancora pronti per cui, anche fossero già insediate, al momento queste commissioni non avrebbero alcun documento su cui esprimersi”.
“E comunque - aggiunge Giovannini - tutti i commissari hanno un punto di contatto all'interno del Ministero per risolvere i problemi che eventualmente dovessero incontrare”.
I cantieri del PNRR
Quanto ai cantieri, alcuni sono già partiti, come l’alta velocità Napoli-Bari. Altre opere, prosegue invece Giovannini, “sono già commissariate e sono in fase di avvio o di prosecuzione, altre ancora sono oggetto di bandi, come quelli recenti di Rete ferroviaria italiana”.
E proprio su RFI (ma anche su ANAS), il titolare di Porta Pia rivendica la firma “con mesi di anticipo rispetto agli standard” per “l’aggiornamento dei contratti di programma”, ricordando anche l’inserimento nel contratto di RFI di “un fondo di mezzo miliardo per le progettazioni delle opere del PNRR, alcune delle quali verranno sottoposte al vaglio della Commissione speciale”.
Intanto, proprio sulle gare, arriva l'allarme dell’ANCE. Intervenendo a un evento di Unindustria sul public procurement, infatti, il vicepresidente Edoardo Bianchi è tornato a chiedere “trasparenza sulle gare del PNRR” che adesso, con il decreto Semplificazioni, possono essere aggiudicate “con inviti spediti solo a una o due imprese”.
La richiesta è quindi l'inserimento nel dl Infrastrutture di una norma che renda obbligatoria la pubblicità e dunque “la conoscibilità delle gare del PNRR”.
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Il caro materiali
Infine, l’altro tema strettamente collegato alla realizzazione delle opere del Piano è quello dell’aumento del costo delle materie prime, su cui l’ANCE chiede la revisione dei prezzi e l’adozione di una misura che consenta, laddove necessario, un allungamento delle tempistiche dei contratti.
“Stiamo seguendo con attenzione il tema, siamo già intervenuti con un provvedimento e se necessario interverremo ancora”, conferma Giovannini, che però aggiunge come gli analisti indichino anche che "la gobba che si è creata è probabilmente destinata a rientrare e in parte, penso al legname, è già rientrata”.
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