Contributi a fondo perduto per gli operatori dei terminal portuali
I ristori serviranno a sostenere il settore, penalizzato dalla crisi pandemica, salvaguardare i livelli occupazionali e l’efficienza del trasporto marittimo.
Dalle Regioni ristori a professionisti, lavoratori autonomi e partite IVA
A disposizione - in base a un decreto firmato dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini, di concerto con il Ministro dell’economia e delle Finanze Daniele Franco - ci sono 20 milioni di euro provenienti dal fondo istituito dalla Legge di bilancio 2021.
I contributi a fondo perduto possono essere richiesti dalle imprese che gestiscono i terminal portuali per lo sbarco e imbarco di persone, settore fortemente penalizzato dalla pandemia. Gli operatori possono accedere al fondo per compensare la riduzione dei ricavi conseguente alle limitazioni delle attività e quindi al calo di passeggeri sbarcati e imbarcati nel periodo che va dal 23 febbraio 2020 al 31 dicembre 2020.
La richiesta di contributo può essere presentata, entro 30 giorni dalla data di pubblicazione del decreto, dalle imprese che hanno registrato una perdita di ricavi rispetto alla media dello stesso periodo del biennio precedente.
Nel calcolo della riduzione dei ricavi si deve tenere conto:
- dei costi connessi alla riduzione dei servizi;
- dei minori costi di esercizio derivanti dagli ammortizzatori sociali applicati in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da Covid-19;
- dei costi aggiuntivi sostenuti in conseguenza della medesima emergenza, quali a titolo esemplificativo l’igienizzazione e la sanificazione dei mezzi utilizzati nei terminal o l’acquisto di dispositivi di protezione individuale.