Energia rinnovabile nel PNRR: che fine farà il bando per impianti innovativi, offshore incluso?
Tra i progetti eliminati dal PNRR c’è anche quello da 675 milioni per finanziare impianti rinnovabili innovativi e offshore, dall’eolico al fotovoltaico galleggiante. Il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto rassicura: i progetti espunti dal Piano “verranno spostati su altre fonti di finanziamento”, ma non è ancora chiaro quali.
Nella sua versione originale il Piano nazionale di ripresa e resilienza prevedeva, nell'ambito della seconda Mission, un investimento per sostenere la realizzazione di impianti innovativi e off-shore, in particolare impianti eolici e fotovoltaici galleggianti per almeno 100 MW, comprensivi di sistemi di accumulo, e altri 100 MW di impianti che integrano diverse tecnologie, insieme alle infrastrutture necessarie per la connessione alla rete e per la possibile elettrificazione di aree e infrastrutture locali, come le banchine dei porti.
Un investimento che ancora non è partito e che non vedrà la luce all'interno del PNRR, come si evince dal progetto di revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza presentato il 27 luglio insieme al capitolo REPowerEU.
Quanto vale l’investimento PNRR per gli impianti rinnovabili innovativi e cosa finanzia
Sul piatto ci sono 675 milioni di euro. Fondi che, in base a quanto previsto dal "primo" PNRR, dovrebbero essere assegnati tramite contributi a fondo perduto e finanziare due tipologie di interventi:
- impianti eolici galleggianti e/o fotovoltaici galleggianti off-shore uniti a sistemi di stoccaggio dell'energia;
- impianti integrati con combinazione di due o più delle seguenti tecnologie: eolico offshore galleggiante, fotovoltaico galleggiante, impianti che sfruttano l’energia del mare (ad es. moto ondoso, maree).
Entrando più nel dettaglio, la misura dovrebbe finanziare impianti di almeno 20 MW, intesa come somma della potenza elettrica delle tipologie di impianto integrato. I progetti, da connettere alla rete elettrica, dovrebbero includere l’elettrificazione delle zone e delle infrastrutture locali, come le banchine portuali.
Per i sistemi di stoccaggio dell’energia potrebbero essere utilizzate diverse soluzioni di flessibilità, con particolare riferimento all’accumulo elettrochimico oppure al P-t-H2 (power-to-Hydrogen) considerando la produzione e accumulo di idrogeno verde. Le soluzioni di flessibilità, che contribuiranno alla sperimentazione di gestione avanzate dei carichi, potrebbero essere installate a bocca d’impianto (offshore) oppure a terra.
Nella versione iniziale del PNRR il termine ultimo per il completamento dei lavori era fissato al 30 giugno 2026 con delle scadenze intermedie da rispettare. L’aggiudicazione delle risorse per la realizzazione delle iniziative era prevista entro settembre 2023. Ma il bando, atteso da tempo, non è ancora stato pubblicato.
Le ultime notizie sulla misura risalgono al lancio della consultazione pubblica da parte dell'allora Ministero della Transizione Ecologica (ora Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica) rivolta a tutti i soggetti imprenditoriali in grado di realizzare impianti di energia rinnovabile innovativi, che si è chiusa il 12 settembre 2022.
Impianti rinnovabili innovativi esclusi dal PNRR
La revisione del PNRR presentata il 27 luglio ha però cambiato le carte in tavola per 144 misure del Piano iniziale. Per 9 di queste, in particolare, è prevista l'esclusione dal PNRR.
Nell'elenco delle 9 misure escluse dal PNRR c'è anche quella dedicata alla "Promozione di impianti innovativi (incluso offshore)" da 675 milioni di euro.
Ma, garantisce Palazzo Chigi, queste misure migreranno dal PNRR ad altre fonti di finanziamento.
Un punto sottolineato anche il 1° agosto da Raffaele Fitto nel suo intervento in Parlamento: non ci sarà "nessun definanziamento" per questi 9 progetti. "Una serie di questi interventi verranno spostati su altre fonti di finanziamento", ha precisato il titolare del PNRR, spiegando "con la Commissione europea avremo la possibilità di capire quali progetti andranno spostati su altre fonti di finanziamento".
Non è chiaro però dove andranno a finire questi 9 progetti, quindi con quali risorse verranno finanziati. Tra le ipotesi ci sono il Piano nazionale Complementare al PNRR e le politiche di coesione, sia la programmazione europea, che si chiude al 31 dicembre 2029, che quella nazionale finanziata dal Fondo Sviluppo e Coesione (FSC), che non ha scadenza.