Un nuovo InvestEU per il bilancio europeo post 2027
Per il commissario all'Economia Paolo Gentiloni, terminate le esperienze di InvestEU e dei PNRR, serviranno nuovi strumenti per aumentare il flusso di finanziamenti verso gli investimenti strategici per l'Unione. Semplificazione e flessibilità saranno cruciali per migliorare l'impatto dei nuovi strumenti finanziari.
Sulla scorta dell'esperienza del FEIS del Piano Juncker, che ha risposto al crollo degli investimenti seguito alla crisi finanziaria del 2007-2008 mobilitando complessivamente circa 520 miliardi di euro di investimenti in tutta l’UE, per il settennato 2021-27 la Commissione ha ideato InvestEU. Il meccanismo è sempre quello del ricorso alla garanzia di bilancio dell'UE per attirare capitali pubblici e privati a sostegno degli investimenti, ma InvestEU ha in più il pregio di raccogliere in un unico programma tutti gli strumenti di finanziamento dell'UE e di essere accompagnato da polo unico di consulenza e da un portale di matching tra domanda e offerta che funzionano da porte di accesso comuni ai vari fondi.
I risultati raccolti fin qui, ha spiegato il commissario all'Economia Paolo Gentiloni in occasione della conferenza di alto livello sul programma che si è tenuta ieri a Bruxelles, indicano che InvestEU è una storia di successo. Nel futuro, però, ha precisato il commissario, saremo costretti a “incrementare gli investimenti nelle industrie strategiche, nella sicurezza, nella difesa e nella ricostruzione dell'Ucraina”. Al posto di InvestEU, come dei PNRR, serviranno nuovi strumenti. “La riflessione su come finanziare queste priorità comuni europee nell'ambito del bilancio pluriennale dell'UE deve iniziare ora", ha avvertito.
Cos'è e come funziona InvestEU
InvestEU è un programma che riunisce in unico Fondo tutti gli strumenti finanziari sostenuti dal bilancio dell'UE con l'obiettivo di facilitare l’accesso a finanziamenti e garanzie per progetti coerenti con le finalità politiche dell'Unione e che presentano profili di rischio dei quali i finanziatori privati non si farebbero altrimenti carico.
Le quattro finestre in cui è articolato il programma - Infrastrutture sostenibili; Ricerca, innovazione e digitalizzazione; PMI; Investimenti sociali e competenze - corrispondono agli obiettivi europei di competitività, crescita sostenibile, resilienza sociale e inclusione.
A gestire il Fondo è la Banca europea degli investimenti (BEI), insieme agli implementing partners (in primo luogo il FEI e gli istituti di promozione nazionale) per il tramite di intermediari finanziari, come banche e fondi di venture capital.
L'InvestEU Fund è accompagnato da altri due strumenti: l'InvestEU Advisory Hub, cioè il polo unico di consulenza, e l'InvestEU Portal, cioè il portale unico dei progetti di investimento europei, che è stato aperto a progetti con budget di almeno 500mila euro per facilitare la partecipazione delle PMI.
I risultati di InvestEU
A fare il punto sull'andamento del programma è stato lo stesso commissario Gentiloni, parlando di InvestEU come di “una storia di successo europea”.
A metà del settennato risulta utilizzato il 90% dei circa 26 miliardi di euro di garanzia pubblica fornita dall'UE, di cui cui oltre il 70% approvato dal Comitato per gli investimenti. I progetti approvati sono oltre 170 e grazie ai finanziamenti autorizzati permetteranno di mobilitare circa 225 miliardi di euro.
Sono invece 16 i partner esecutivi di InvestEU già individuati, cui si aggiungeranno presto altri attori. Nei giorni scorsi la BEI ha infatti lanciato un secondo invito a manifestare interesse per gli implementing partners, dopo quello del febbraio 2022. Invito che è rivolto sia ai soggetti già selezionati con la precedente call, sia a nuovi potenziali partner esecutivi, per gestire una nuova quota della garanzia dell’UE pari a 1,37 miliardi di euro, di cui:
- 834 milioni per la finestra Infrastrutture sostenibili;
- 199 milioni per la finestra Ricerca, innovazione e digitalizzazione;
- 843 milioni per la finestra PMI;
- 802 milioni per la finestra Investimenti sociali e competenze.
L'invito prevede diverse cut off date. La prima è il 29 febbraio 2024. Le successive sono fissate al 31 agosto 2024, al 28 febbraio 2025, al 31 agosto 2025 e infine al 28 febbraio 2026.
Consulta la call for expression of interest
Quale futuro per InvestEU?
“Il modello InvestEU funziona”, ha detto Gentiloni nel suo discorso all'evento di alto livello sul programma che si è tenuto il 23 gennaio a Bruxelles. “La garanzia del bilancio dell’UE contribuisce a creare sinergie tra il settore pubblico e quello privato. Incoraggia gli operatori del mercato ad essere orientati al futuro e ad assumersi maggiori rischi. A sua volta, ciò consente alle nostre politiche di avere un impatto maggiore, soprattutto in quelle aree in cui il mercato da solo non può fornire risultati”.
Naturalmente, come già accaduto con il FEIS, l'eredità di InvestEU potrebbe essere raccolta da un nuovo programma, o da un profondo rinnovamento dell'esistente. E per aumentarne l'impatto rispetto al quadro attuale, ha precisato Gentiloni, gli sforzi di miglioramento dovrebbero puntare su una maggiore semplificazione, per facilitare ulteriormente la partecipazione degli operatori, e sulla flessibilità, essenziale per adattare il programma a priorità politiche improvvise o in evoluzione.
In linea generale, però, secondo Gentiloni, si può dire che “ci sia una forte motivazione per un altro programma paneuropeo basato su una garanzia di bilancio per mobilitare gli investimenti privati in aree strategiche”, cui potrebbe contribuire “la preziosa esperienza della BEI”, "delle banche di promozione nazionali e delle altre istituzioni finanziarie internazionali coinvolte nell'attuazione di InvestEU".
Molto, come sempre, dipenderà dalla disponibilità degli Stati membri a destinare risorse a questa modalità di intervento. Il negoziato sul Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 ci insegna che in assenza di un aumento della potenza di fuoco del QFP, principalmente attraverso l'istituzione di nuove risorse proprie, la competizione tra le varie voci di spesa non garantisce poi dotazioni all'altezza delle ambizioni iniziali. Prova ne è quanto avvenuto con il Quadro finanziario 21-27 per il quale, nella sua proposta iniziale la Commissione europea aveva chiesto di accantonare 15,2 miliardi a carico del bilancio UE per generare una garanzia pubblica di 38 miliardi di euro, poi ridimensionati, su spinta del Consiglio, a 9,4 miliardi, corrispondenti a garanzie per circa 26 miliardi di euro.
Ad oggi InvestEU mira a mobilitare 372 miliardi di investimenti; se la proposta della Commissione fosse passata avrebbe avuto come target circa 650 miliardi di euro.