Bonus edilizi, le scadenze. Da consumatori e stakeholders tre richieste al governo

Foto di Laurie Shaw da PexelsSisma bonus, interventi di efficienza energetica, fotovoltaico, incentivi edili, caldaie e colonnine di ricarica: una fine d'anno con scadenze e nuove regole all'orizzonte. Qui vi proponiamo un quadro completo con tutte le misure e le novità in arrivo. Nel frattempo i consumatori, le associazioni ambientaliste e l'intera filiera dell'edilizia si sono uniti per avanzare tre richieste al governo e sottoscrivere un appello comune, a partire da un provvedimento temporaneo che faccia chiarezza e dia certezza al settore e ai cittadini. 

Cosa prevede il dl 39/2024 che ha riformulato il regime delle detrazioni

Un autunno caldo tra le scadenze in arrivo, le corse per poter rispettare prescrizioni e termini e la riforma generale dei bonus edilizi che è da tempo attesa in Parlamento. Molte misure sono ancora attive, nonostante siano state ridimesionate dal dl Superbonus che in certi casi è intervenuto anche sulla loro durata e validità. Agevolazioni che adesso hanno nuove regole, nuove scadenze e che, in alcuni casi (vedi il bonus mobili), una fine inderogabile al 31 dicembre.

Le richieste al governo di tutti gli stakeholders del settore edile

Nel frattempo i consumatori, con le principali associazioni, e la filiera dell'edilizia, uniti con l'obiettivo «di rigenerare le case, risparmiare energia e salvaguardare l'ambiente», hanno sottoscritto un documento comune nel quale sostanzialmente chiedono al governo una analisi completa e strutturata della situazione energetica e di sicurezza del patrimonio immobiliare nazionale; un provvedimento temporaneo che tenga conto degli obiettivi di efficienza energetica e di sicurezza, che faccia da ponte con quelle strutturate e di lungo periodo che sono ancora sospese; l'apertura di un tavolo tecnico che tenga insieme tutti gli stakeholders.   

Il documento, firmato tra gli altri da Adiconsum, Legambiente, Federazione Filiera LEgno, Associazione nazionale ingegneri, Kyoto Club e Assovernici, si chiama "Un patrimonio da salvare" e il nome gioca chiaramente sul doppio patrimonio da considerare: quello ambientale e quello economico. La considerazione iniziale è che il 40% del consumo finale di energia nell'Unione Europea e il 36% delle sue emissioni di gas a effetto serra, sono causati dagli edifici e che l'efficienza energetica dovrebbe essere al centro della politica energetica del Paese. Inoltre si sottolinea come ci siano investimenti a rischio anche dalla «poca chiarezza delle traiettorie che il governo intende intraprendere per attuare gli impegni comunitari sulla riduzione dei consumi di energia». 

La riqualificazione edilizia, insomma, per associazioni di categoria, consumatori e ambientalisti è «un tema sociale» e «un'opportunità di sviluppo e di miglioramento delle condizioni di vita». Chiedono quindi che «siano mantenute, alle condizioni oggi vigenti, tutte le misure di sostegno di cui agli articoli 14 e 16 del decreto-legge 63/2013 (Ecobonus e Sismabonus)». Servirà poi un «gruppo di lavoro insieme a quello interministeriale», nel quale gli «attori del settore» potranno «offrire il proprio contributo preventivo all'elaborazione del Piano Nazionale di ristrutturazione, previsto entro il 2025» dalla normativa europea. Gli operatori chiedono «stabilità dei provvedimenti» e «la certezza delle relative regole». 

Fondo indigenti Superbonus, le regole

Per quanto riguarda il Fondo indigenti Supebonus, il decreto del Mef sulle regole di ingaggio per le agevolazioni destinate ai redditi bassi è stato firmato il 6 agosto e pubblicato il 5 settembre: si riferisce agli interventi di efficienza energetica, sisma bonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica agevolati al 70% per i soggetti con reddito sotto i 15mila euro.

Gli importi saranno sovvenzionabili al 70% della spesa, che si dovrà dimostrare di aver sostenuto tra il primo gennaio e il 31 ottobre 2024.

I cantieri per i quali è possibile richiedere il bonus devono aver raggiunto il 60% dell'avanzamento lavori al 31 dicembre 2023. Al massimo si potrà ricevere 96mila euro per ogni istanza, che non comporterà cumulo con il reddito complessivo ai fini Irpef.

Complessivamente vi sono a disposizione 16 milioni e 441 mila euro, in dotazione all'Agenzia delle Entrate. 

Superbonus, la parte superstite e le sanzioni ridotte 

Oltre al Fondo già citato, che eroga un contributo a favore di contribuenti a basso reddito, il Superbonus - senza dubbio la regina dei bonus casa - continua ad essere attivo, seppure in forma ridotta. Nata al 100%, l'aliquota del Superbonus è attualmente al 70%, ma solo fino al 31 dicembre 2024. Dal 1° gennaio 2025 il Superbonus passerà, infatti, al 65%.

Vale la pena sottolineare che dal primo gennaio 2024 possono accedere alla detrazione solo condomini, Onlus, Associazioni di volontariato e Aps. La conditio sine qua non resta la presenza di un lavoro trainante, condizione tipica della ratio del Superbonus, unita al fatto che a fine lavori si richiede che l'edificio sia aumentato di almeno due classi energetiche.

Inoltre, a partire dal 1° settembre 2024 si sono abbassate le sanzioni per i crediti “inesistenti” e “non spettanti”: quelle per eccesso di percezione del credito scendono dal 30% al 25%, mentre quelle per crediti non dovuti in assoluto calano da una forbice precedente del 100%-200% al 70%. In caso di frodi comprovate, infine, la sanzione va dal 105% al 140%. 

Fino al 30 settembre 2024 per coloro che hanno aderito al Superbonus rafforzato (cioè per gli immobili colpiti dal sisma del 2009 e nel 2016), è aperta la finestra per rinunciarvi, passando al contributo per la ricostruzione.

Sismabonus ordinario e rafforzato

È il bonus che permette di effettuare interventi di messa in sicurezza antisismica nelle zone sismiche 1, 2 e 3: per le spese sostenute dal 2017 al 31 dicembre 2024 si prevede un ammontare massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare.

La detrazione varia tra il 50% all’85% a seconda degli interventi effettuati e in base all'oggetto (unità immobiliari, condominio o lavori su parti comuni in condominio).

Inoltre, ancora per un anno, fino al 31 dicembre 2025, è attivo il Sismabonus Rafforzato che prevede il 110% per gli importi eccedenti il contributo previsto per la ricostruzione. 

Bonus Ristrutturazione (o bonus casa)

Il 31 dicembre 2024 è la scadenza anche per il bonus casa al 50%, che è stato modificato dal decreto Superbonus approvato a febbraio. Il bonus consente di detrarre le spese sostenute per manutenzione ordinaria e straordinaria, interventi di restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia.

Anche in questo caso, si tratta di un bonus la cui intensità si sta affievolendo nel tempo. Se fino al 31 dicembre 2024, infatti, la detrazione è pari al 50% (con limite di spesa pari a €96.000), nei prossimi anni lo schema agevolato sarà il seguente:

  • dal 1° gennaio 2025 fino al 31 dicembre 2027 si passa al 36% con massimale di spesa di €48.000;
  • dal 1° gennaio 2028 fino al 31 dicembre 2033 detrazione al 30% con massimale di spesa pari a €48.000.

L'Ecobonus per l'efficientamento energetico

È il bonus energetico per eccellenza: riguarda gli interventi che servono a far aumentare di classe energetica gli edifici e che sono principalmente volti alla realizzazione di miglioramenti termici attraverso impianti di condizionamento/riscaldamento, pannelli solari, infissi, coperture, caldaie a condensazione. Con questo bonus però la detrazione, dal 50% all'85%, vale solo per interventi fino al 31 dicembre 2024.

Possono chiederlo non solo i privati ma anche enti e associazioni tra professionisti. Le aliquote dipendono dai massimali adottati e dal tipo di intervento: ad esempio la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento ha una aliquota del 65% e un massimale da 100mila euro, mentre coibentazioni e finestre hanno una aliquota al 50%. Ecco i massimali e le rate previste per le detrazioni:

  • con aliquota al 50% e un massimale di 96.000 euro da detrarre in 10 rate annuali di pari importo;
  • con aliquota al 65% e massimale pari a 100.000 euro da detrarre in 10 rate annuali di pari importo;
  • con aliquota 70%-75% per le parti comuni dei condomini con massimale di spesa pari a €40.000 moltiplicato per ogni unità immobiliare che compone l’edificio;
  • con aliquota 80%-85% in quanto EcoSisma bonus: per le parti comuni dei condomini e lavori eseguiti in zona sismica congiuntamente ad interventi di adeguamento sismico con massimale di spesa pari a 136.000 euro moltiplicato per ogni unità immobiliare che compone l’edificio.

Bonus eliminazione Barriere Architettoniche 

Qui la detrazione è pari al 75% fino al 31 dicembre 2025 ma solo per interventi su scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici. Il bonus per l'abattimento delle barriere architettoniche è, infatti, uno dei più impattati dal Decreto Superbonus che nel 2024 ha completamente eliminato la possibilità di usufruirne per ristrutturare bagni, porte, serramenti, infissi.

La detrazione  - dieci rate annuali di pari importo - è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a:

  • 50.000 euro per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi; 
  • 40.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici fino a otto unità immobiliari;
  • 30.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari. 

Il decreto Superbonus è intervenuto pesantemente anche sulla possibilità dello sconto in fattura per il bonus barriere architettoniche: sulle spese sostenute tra il 1° gennaio 2024 ed il 30 marzo 2024 si potrà optare per lo sconto in fattura solo per gli interventi sulle parti comuni degli edifici residenziali, per le persone fisiche che risiedono in case unifamiliari con reddito inferiore ai 15mila euro o se nella famiglia ci sia un disabile destinatario della legge 104. Nel caso di interventi realizzati e spese sostenute dopo il 31 marzo 2024, bisognerà dimostrare che antecedentemente a questa data sia stato presentato un titolo abitativo, se i lavori non sono ancora iniziati, e, oltre al contratto stipulato, dovrà essere stato versato un acconto. 

Bonus Mobili 

Il bonus mobili scadrà invece a fine anno, il 31 dicembre 2024: si può detrarre il 36% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici ad alta efficienza fino a 5.000 euro.

Ma per ottenere il bonus bisogna dimostrare che nell'anno precedente al sostenimento delle spese, quindi nel 2023, siano state effettuate spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio.

Bonus Verde

Infine, fino al 31 dicembre 2024 è attiva la detrazione Irpef del 36% per spese sostenute per la manutenzione e il miglioramento degli spazi verdi degli edifici.

Il massimale è pari a €5.000 per unità immobiliare, ovvero la detrazione massima sarà di € 1.800 (36% di 5.000).

C'è tempo fino a fine anno, quindi, per migliorare le aree verdi private che contribuiscono a creare zone d'ombra, a drenare l'acqua piovana e ad abbassare la temperatura in città. 

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