Legge Bilancio 2025: cosa cambia per i bonus edilizi
Ristrutturazioni ed ecobonus: la Commissione Bilancio della Camera sta in queste ore dando il via al ddl Bilancio ed entro la settimana è previsto il voto dell'Aula, che sarà seguito - con tempi strettissimi - dal passaggio al Senato. Nella Manovra è stato inserito il rinnovo per un altro anno del bonus ristrutturazioni al 50%, ma solo per la prima casa e solo per chi ne abbia il "reale godimento", escludendo nude proprietà e locazioni. Rimodulati l'ecobonus e il sismabonus, sempre con il doppio binario, cioè con un trattamento che favorisce i proprietari dell'abitazione principale. Tra conferme e smentite, ecco le novità.
Cosa prevede la Legge di bilancio 2025?
Nel 2025 il bonus ristrutturazioni continuerà a essere erogato con le stesse modalità del 2024 per le prime case. Previsto quindi il 50% di detrazione senza distinzione reddituale e con il limite di spesa di 96mila euro. Poi scenderà al 36% nei due anni seguenti, fino al 2027, sempre con lo stesso tetto di spesa, seguendo il decalage anticipato dal decreto Superbonus. È la principale novità, in tema di bonus edilizi prevista nel disegno di legge Bilancio 2025 che inizia questa settimana il suo iter parlamentare alla Camera.
Per approfondire: Detrazioni edilizie, il Mase prepara la riforma che le riorganizza
Bonus ristrutturazione 2025, come funziona
Il bonus ristrutturazione prevede una doppia via: per l'abitazione principale e le secondarie. Nel primo caso per il 2025 è possibile detrarre dall'Irpef (in dieci anni) il 50% delle spese per lavori di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia di appartamenti in condominio o di unità immobiliari indipendenti, di qualsiasi categoria catastale; nel caso di edifici condominiali, si può accedere all'incentivo anche per la manutenzione ordinaria. Tra i lavori ammessi al bonus ci sono: l'installazione di ascensori, interventi di risparmio energetico, nuovi infissi, aperture di finestre e porte, adeguamento di solai, realizzazione di masarde e balconi, nuovi servizi igienici e anche la demolizione e ricostruzione dell'edificio. Dal 2026 si passa al 36%.
Per le seconde case l'aliquota al 36% si applica dal 2025, per poi attestarsi al 30% negli anni successivi (e quindi a partire dalle spese documentate e sostenute del 2026).
Dopo tre anni con il "doppio binario" (prima e seconde case) dal 2028 al 2033 l’aliquota sarà per tutti del 30% e il tetto di spesa scenderà a 48.000 euro.
Bonus solo per chi ha il "reale godimento" delle case
Una delle novità della Manovra è che la ristrutturazione al 50% andrà solo a chi fa lavori su abitazioni principali possedute in base a diritti reali di godimento. È una platea che escluderà i titolari della nuda proprietà. Analizzando 1,4 milioni di modelli 730 presentati nel 2024, il Caf Acli ha ricostruito a quali tipi di immobile fanno riferimento: il 33,7% delle detrazioni riguarda immobili che nel 2025 saranno esclusi dal bonus più ricco. Si tratta di case locate, sfitte e di vacanza (22,6%); alloggi per i quali detrae un familiare convivente (8,6%), il titolare della nuda proprietà (1,1%), il comodatario (1%) o l’inquilino (0,4%).
Bonus elettrodomestici: dal 50% scende al 30%
In attesa della riforma del Mase, che riguarderà tutti i bonus e gli incentivi edilizi, uniformando anche le proposte di legge parlamentari che giacciono nelle commissioni parlamentari di competenza, con la legge di bilancio 2025 arriva anche la proroga per il bonus grandi elettrodomestici: questo sarà al 30% - e non più al 50% come nella prima bozza della Legge di Bilancio -, riguarderà solo gli elettrodomestici ad alta efficienza fabbricati in Europa, con contestuale sostituzione di uno vecchio, indipendentemente che si tratti di prima o seconda casa, marcando quindi la maggiore differenza con il bonus ristrutturazioni 2025. La spesa prevista sarà di 50 milioni: il bonus erogato sarà al massimo di 100 euro a famiglia che diventano 200 per chi ha un Isee inferiore ai 25mila euro annui.
Il bonus elettrodomestici sarà cumulabile con il bonus mobili, la detrazione del 50% sugli acquisti effettuati nell'ambito di un intervento di ristrutturazione edilizia.
Per approfondire: Manovra, in arrivo il bonus elettrodomestici 2025
Le novità sull'ecobonus e sul sismabonus della Legge di Bilancio
La legge di Bilancio rimodula anche l'ecobonus, sempre mantenendo la differenza tra prima casa e le altre abitazioni. L'ecobonus per le prime case avrà nel 2025 un’aliquota del 50%, per le seconde case si parte dal 36%.
Aliquote che nel 2026 e nel 2027 diventano, rispettivamente, 36% per le prime case e 30% per le seconde. Stesso discorso - e stesso decalage - vale anche per gli interventi necessari a ridurre il rischio sismico, il cosiddetto Sismabonus.
Per quanto riguarda il contenuto dell'ecobonus, per ora non sono previsti cambiamenti. Gli interventi ammessi oggi continueranno a essere compresi anche nei prossimi anni. Tra di essi figurano impianti con caldaie a condensazione, pompe di calore ad alta efficienza, impianti geotermici a bassa entalpia, apparecchi con pompa di calore integrata e caldaia a condensazione, micro-cogeneratori e generatori di calore alimentati da biomasse.
Su questo si prevedono delle modifiche in fase di conversione perchè, altrimenti, ci sarebbe un disallineamento con la normativa europea Case green che dal primo gennaio vieta le caldaie autonome a combustibili fossili.
Superbonus ridimensionato
La Manovra modifica anche la detrazione maggiorata del Superbonus, operando di fatto un'ulteriore sterilizzazione dell'incentivo.
La detrazione al 65%, prevista per le spese sostenute nel 2025, adesso spetterà infatti solo a colui che, entro il 15 ottobre 2024, ha presentato la Cila asseverata, cioè la comunicazione di inizio lavori asseverata per gli interventi diversi da quelli condominiali. Per le parti in comune, invece, occorrerà aver adottato la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori, se c'è la Cila, oppure, in caso di demolizione e ricostruzione, se è stata presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo.
Per le spese sostenute dall’1 gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 la detrazione maggiorata del Superbonus può essere ripartita, in base alle esigenze del proprietario, in dieci quote annuali di pari importo a partire dal 2023; ma è un'opzione che, una volta scelta, è irrevocabile e va definita entro il termine fissato per la presentazione della dichiarazione relativa al 2024.