Giorgetti: le modifiche a Transizione arriveranno in Manovra
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha confermato che le modifiche al credito d’imposta 5.0 arriveranno in Manovra. L’annuncio è arrivato dal palco di Atreju, nello stesso giorno in cui, in audizione, il collega responsabile per Imprese e Made in Italy Urso, ha riconfermato il via libera della Commissione UE “ad allargare le maglie” della misura con “quattro modifiche importanti” che “tra poco” saranno illustrate alle aziende.
Guida al Piano Transizione 5.0
In questo modo si fuga il dubbio sul provvedimento che potenzierà Transizione 5.0, fino a ieri in bilico tra la collocazione in legge di bilancio oppure in un provvedimento a sé stante, ma comunque operativo entro la fine dell’anno.
Una notizia molto attesa dalle aziende, soprattutto dopo la doccia fredda arrivata con la legge di conversione del DL Fiscale nella quale, all’ultimo minuto, è saltato l'emendamento che avrebbe potenziato la misura agendo su aliquote, scaglioni, fotovoltaico e cumulabilità con altri bonus. Alla base della decisione di cassare l'emendamento al Piano 5.0 dal DL 155/2024 ci sarebbe stata la volontà del MIMIT di varare una sola maxi-modifica, introducendo anche altre misure di potenziamento su cui si stava negoziando con Bruxelles. Una strategia non compatibile con i tempi di approvazione del DL Fiscale, che ha fatto propendere per un altro “treno normativo” che sarà appunto la Manovra 2025, come si vocifera ormai da settimane.
Una novità rilevante, come si è detto, molto attesa dal mondo produttivo che da mesi ormai parla di un’agevolazione eccessivamente complicata, come dimostrano i numeri relativamente bassi finora maturati, anche se in lento aumento (ieri Urso ha detto che sono oltre 500 le richieste inviate). Una partenza comunque debole che rischia di far traballare anche il PNRR, dato che i suoi 6,3 miliardi di dotazione arrivano proprio dal capitolo RepowerEU del Piano.
Per questo da fine ottobre il Ministero è al lavoro per migliorare l’agevolazione, negoziando i contenuti con Bruxelles e valutando i veicoli normativi in cui inserire le modifiche.
Le modifiche a Transizione 5.0 tra la Manovra 2025, l’emendamento al DL Fiscale e le FAQ
Su quest’ultimo fronte la strategia del governo passa, infatti, per vari canali. In primis un set di FAQ in costante aggiornamento, che a volte hanno anche allargato il perimetro dell’agevolazione, chiarendo alcuni aspetti della norma.
Dall’altro, le modifiche alla disciplina attraverso altri provvedimenti normativi. Su questo fronte, fino ad un mese fa i riflettori erano stati puntati sull'emendamento al DL Fiscale presentato dal senatore Matteo Gelmetti (FdI). Un provvedimento che prevedeva un potenziamento della misura agendo su aliquote, scaglioni, fotovoltaico e cumulabilità con altri incentivi (in primis i tax credit ZES e ZLS), ma che poi è saltato in extremis.
Complice il negoziato ancora in corso con la Commissione UE, il governo ha infatti preferito rimandare le modifiche, per varare un unico provvedimento che potesse includere non solo i potenziamenti previsti dall'emendamento Gelmetti, ma anche le altre novità che si auspicava potessero arrivare da Bruxelles, come la concessione alle imprese di più tempo per ultimare gli investimenti o alcune semplificazioni sul calcolo dei consumi energetici. Novità su cui da tempo sono al lavoro i tecnici del Ministero, come confermato anche dal capo segreteria tecnica del MIMIT, Marco Calabrò, nel corso di un evento di qualche settimana fa svoltosi a Milano.
In questo modo si arriva agli interventi di ieri, 12 dicembre, dei ministri Giorgetti e Urso che hanno annunciato che le modifiche a Transizione 5.0 saranno tra gli emendamenti del Governo alla Manovra 2025 che verranno depositati in Commissione bilancio della Camera; e che, dopo un lungo negoziato, Bruxelles “ha acconsentito ad allargare le maglie della misura” con “quattro modifiche importanti” che “tra poco” saranno illustrate alle imprese.
Ecco dunque come dovrebbe essere il nuovo volto del credito d’imposta Transizione 5.0, se dovessero essere approvate tutte le modifiche annunciate in queste settimane dal governo, a cominciare da quelle presenti nell'emendamento al DL Fiscale.
Transizione 5.0: più tempo per gli interventi
Una delle novità più rilevanti - annunciata a inizio novembre dal capo segreteria tecnica del Mimit Marco Calabrò, durante l'incontro promosso a Milano da Bnl Bnp Paribas - è senza dubbio la concessione alle imprese di 4 mesi di tempo in più per finalizzare gli investimenti.
Calabrò ha infatti comunicato che la negoziazione del MIMIT con Bruxelles su questi aspetti è andata a buon fine e che adesso le imprese avranno tempo fino al 30 aprile 2026 per installare gli impianti, salvo restando la scadenza finale di giugno per la rendicontazione. Tempo extra che - ha spiegato il dirigente MIMIT - deriva dalla disponibilità del ministero a contrarre i tempi delle attività che dovranno essere svolte al suo interno, così da dare più tempo agli imprenditori di finire i lavori.
Transizione 5.0 e la semplificazione nel calcolo dei consumi energetici
L’altra novità di grande interesse per le imprese annunciata nelle scorse settimane è quella relativa alla semplificazione nel calcolo dei risparmi energetici, necessario per poter accedere al credito di imposta e per la definizione dell’aliquota di incentivo.
Stando a quanto emerso nel convegno promosso da Bnl Bnp Paribas a Milano, infatti, la sostituzione di beni ammortizzati da almeno 24 mesi non dovrebbe più richiedere analisi, prevedendo l’accesso diretto al credito di imposta minimo.
Il credito d’imposta Transizione 5.0 cumulabile con il tax credit ZES Unica
Le novità annunciate dai rappresentanti del MIMIT si intrecciano poi con quelle contenute nell'emendamento Gelmetti al DL Fiscale (emendamento 8.14 al DL 155/2024) che però non è stato approvato e che adesso dovrebbe essere traslato nella Manovra 2025 o in un altro provvedimento.
Anzitutto il tema della cumulabilità del tax credit 5.0 con altre agevolazioni. A intervenire su questo fronte era stato sempre Calabrò, le scorse settimane, annunciando il via libera da Bruxelles sulla possibilità di cumulo del credito d’imposta 5.0 con altri incentivi europei.
Novità importanti che fanno coppia con quanto contenuto nell’emendamento Gelmetti che sul tema prevedeva già la cumulabilità di 5.0 con il tax credit ZES Unica e con quello delle Zone logistiche semplificate (tax credit ZLS).
Transizione 5.0: percentuali di aiuto più alte e articolate su due scaglioni
Passaggio fondamentale dell’emendamento di Gelmetti (emendamento 8.14 al DL 155/2024) è poi quello che riduceva a due gli scaglioni in cui sono ripartite le fasce di investimenti e aumenta l'intensità dell'aiuto.
Allo stato attuale, infatti, il credito d’imposta ammonta al:
- 35% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 15% del costo, per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
- 5% del costo, per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.
Con l'approvazione dell’emendamento di Gelmetti, invece, il credito d’imposta sarebbe dovuto essere molto più generoso, diventando pari al:
- 50% del costo, per la quota di investimenti fino a 10 milioni di euro,
- al 15% del costo, per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.
A diventare più generose sarebbero state anche le maggiorazioni previste quando la riduzione dei consumi energetici diventa più marcata. L'emendamento Gelmetti prevedeva infatti che:
- in caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva superiore al 6% (o, in alternativa, laddove la riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento sia superiore al 10%), il credito d’imposta salisse, rispettivamente, al 55% e al 20% con riferimento ai due scaglioni;
- in caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva superiore al 10% (o, in alternativa, laddove la riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento sia superiore al 15%), il credito d’imposta arrivasse rispettivamente al 60% e al 25%, in relazione ai due scaglioni.
In questo modo il tax credit 5.0 sarebbe diventato molto più attrattivo, mettendo sul piatto aliquote di incentivazione notevolmente più generose rispetto a quelle previste attualmente.
Transizione 5.0: maggiorato anche il sostegno al fotovoltaico
L’emendamento Gelmetti interveniva anche per incentivare la realizzazione di investimenti che prevedano anche l'installazione di pannelli fotovoltaici. Lo faceva, da un lato, aumentando le aliquote di maggiorazione previste per questi interventi, e dall’altro ampliando le tipologie di pannelli fotovoltaici che danno diritto a tali maggiorazioni.
Andando con ordine, allo stato attuale non sono previste maggiorazioni nel caso in cui vengano installati “pannelli con efficienza ≥ 21,5% prodotti in UE” (pannelli di tipo “a”). Con l'emendamento Gelmetti, invece, le maggiorazioni sarebbero state possibili anche per tali pannelli che, in questo modo, si andavano a sommare alle altre due tipologie attualmente contemplate: i moduli con celle, efficienza ≥ 23,5% prodotti in UE (pannelli di tipo “b”); e i moduli con celle bifacciali ad eterogiunzione o tandem, efficienza ≥ 24,0% prodotti in UE (pannelli di tipo “c”).
Come già accennato, inoltre, l'emendamento prevedeva delle nuove maggiorazioni che diventavano rispettivamente pari al:
- 140% (invece del 120%) per i pannelli di tipo “b”;
- 150% (invece del 140%) per i pannelli di tipo “c”.
A queste si aggiungeva ovviamente l’aliquota prevista per i pannelli di tipo “a”, che si attesta al 130%.
Per approfondire: Al via il registro dei moduli fotovoltaici di ENEA
Le FAQ che semplificano e potenziano Transizione 5.0
Come già accennato, alcuni cambiamenti alla misura sono già arrivati tramite FAQ. E' il caso, ad esempio, dell'inserimento tra gli interventi ammissibili degli investimenti in illuminotecnica per gli hotel - annunciato da Urso a fine ottobre durante un evento di Confesercenti - e arrivato proprio attraverso una delle FAQ pubblicate il 2 novembre.
Stesso discorso anche per altre aperture su settori e investimenti, che sono state inserite sempre dentro a delle FAQ.
Consulta l'emendamento Gelmetti al DL Fiscale
Consulta il testo del DDL di conversione del DL Fiscale, votato dal senato il 28.11.2024
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