Von der Leyen bis: ecco i nomi dei candidati commissari
Alla plenaria di oggi del Parlamento europeo, Ursula von der Leyen ha presentato la sua squadra di commissari europei: 26 nomi, di cui 16 uomini e 10 donne. Uno squilibrio di genere compensato dall'attribuzione alle commissarie di 4 delle 6 vicepresidenze. A Strasburgo è arrivata anche la conferma della vicepresidenza esecutiva per Raffaele Fitto, proposto come Commissario per la coesione e le riforme. La Francia, dopo il caso Breton, porta invece a casa uno dei portafogli più importanti: quello sulla strategia industriale.
Le priorità della nuova Commissione europea
E’ questa la fotografia che emerge dalla plenaria dell’Eurocamera di oggi, 17 settembre, nel corso della quale la neo eletta presidente della Commissione europea ha sciolto il rebus sulle caselle dei Commissari europei del suo nuovo mandato. Una composizione su cui, in queste settimane, è stato portato avanti un intenso lavoro di negoziazione con gli Stati membri, per cercare di raggiungere un equilibrio complessivo tra il peso dei vari partiti politici, quello dei paesi, assicurando al contempo adeguate rappresentanze geografiche e di genere.
I problemi nella composizione della nuova Commissione europea
A tenere banco sono state, in particolare, una serie di questioni. In primis quella relativa alla previsione, anche in questo quinquennio, di alcune vicepresidenze esecutive (cioè dotate di maggiori poteri che includono ampi portafogli) e altre vicepresidenze normali. Alla fine von der Leyen ha optato per sei vicepresidenti, tutti esecutivi. Nel suo discorso alla plenaria di Strasburgo, la presidente della Commissione ha spiegato come uno dei principi presenti nel Trattato, affermi che “ogni membro del Collegio è uguale e ogni Commissario ha la stessa responsabilità di realizzare le nostre priorità. Ciò significa che tutti i Commissari devono lavorare insieme. In questo spirito, ogni Vicepresidente esecutivo avrà anche un portafoglio su cui concentrarsi, per il quale dovrà lavorare con altri Commissari. Perché ciò che riguarda la sicurezza riguarda la democrazia, ciò che riguarda l'economia riguarda la società e ciò che riguarda il clima e l'ambiente riguarda anche le persone e le aziende. Questo è anche il motivo per cui non abbiamo un livello extra di Vicepresidenti. Una struttura più snella, più interattiva e interconnessa”.
Quella delle vicepresidenze è stata una questione strettamente collegata anche al peso dei vari partiti politici all’interno del nuovo Parlamento, incluso quello di ECR (Conservatori e riformisti europei). Un gruppo che esprime anche posizioni euroscettiche, come quelle del partito FdI di Giorgia Meloni che, lo ricordiamo, non ha appoggiato la rielezione di von der Leyen. Da qui le proteste sollevate nelle scorse settimane dai partiti che hanno appoggiato la sua rielezione contro l’idea di affidare una vicepresidenza esecutiva al ministro italiano per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, esponente di punta di Fratelli d’Italia.
Altro tema caldo su cui si è molto spesa nelle settimane scorse la presidente della Commissione Ue è stata la parità di genere. Dopo la mancata adesione da parte degli Stati membri, alla sua richiesta di candidare ciascuno due commissari, un uomo e una donna, von der Leyen ha portato avanti una serie di negoziati per arrivare ad aumentare il numero di candidate. Il risultato è che, rispetto al 22% di rappresentanza femminile emersa dalle proposte iniziali, il numero di donne presentato oggi a Strasburgo è pari al 40% del totale. Una quota rafforzata anche dalla scelta di von der Leyen di affidare 4 delle 6 vicepresidenze esecutive a donne.
In ultimo c’è stato l'affaire Thierry Breton, il candidato francese e attuale commissario europeo per il mercato interno e i servizi, che ieri 16 settembre ha rassegnato le sue dimissioni contestando la governance della stessa von der Leyen. In una lettera pubblicata online, infatti, Breton ha parlato di pressioni fatte dalla presidente della Commissione alla Francia affinché ritirasse il suo nome, offrendo in cambio un pacchetto di maggior peso al Paese. Alla base ci sarebbero stati dei “motivi personali”, mai discussi direttamente con lui, scrive Breton. Il risultato è stato dunque il suo ritiro e la sua rapida sostituzione, da parte del presidente francese Emmanuel Macron, con Stéphane Séjourné, arrivata in calcio d'angolo insieme alla richiesta di una Commissione di peso, come quella per l'industria e la competitività.
Chi sono i candidati commissari europei del von der Leyen bis?
Alla luce delle varie questioni esposte sopra, oggi 17 settembre von der Leyen ha presentato la sua squadra di candidati commissari.
Una squadra che riflette l'impostazione che la presidente vuole dare alla sua nuova Commissione, costruita attorno alle priorità fondamentali del nuovo mandato - prosperità, sicurezza, democrazia - e all'attenzione al tema della competitività nella doppia transizione verde e digitale dell'UE, in un equilibrio complessivo di interconnessioni e rimandi trasversali.
Un’impostazione che punta ad avere l’intero collegio dei Commissari “impegnato nella competitività”, spiega von der Leyen, in linea con "una delle principali raccomandazioni del rapporto Draghi. Rafforzare la nostra sovranità tecnologica, sicurezza e democrazia. Costruire un'economia competitiva, decarbonizzata e circolare, con una transizione equa per tutti. Progettare una strategia industriale audace con innovazione e investimenti al centro. Rafforzare la coesione e le regioni europee. Sostenere le persone, le competenze e il nostro modello sociale. Garantire che l'Europa possa affermare i propri interessi e guidare il mondo”.
Chiarito ciò, von der Leyen è passata a presentare i candidati Commissari, iniziando dai sei vicepresidenti esecutivi.
Teresa Ribera (Spagna), vicepresidente esecutiva di una transizione pulita, giusta e competitiva e responsabile della politica sulla concorrenza. “Guiderà il lavoro per garantire che l'Europa rimanga sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi stabiliti nel Green Deal europeo. E che decarbonizziamo e industrializziamo la nostra economia allo stesso tempo”, ha detto la presidente della Commissione.
Henna Virkkunen (Finlandia), vicepresidente esecutivo per la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia e responsabile del portafoglio sulle tecnologie digitali e di frontiera. “Chiederò a Henna di esaminare gli aspetti interni ed esterni della sicurezza. Ma anche di rafforzare le fondamenta della nostra democrazia, come lo stato di diritto, e proteggerla ovunque venga attaccata”, ha spiegato von der Leyen.
Stéphane Séjourné (Francia), vicepresidente esecutivo per la prosperità e la strategia industriale e responsabile del portafoglio Industria, PMI e Mercato unico. Guiderà il lavoro per creare le condizioni affinché le nostre aziende prosperino, dagli investimenti e dall'innovazione alla stabilità economica, al commercio e alla sicurezza economica.
Kaja Kallas (Estonia), Alto rappresentante e vicepresidente esecutiva. Nell'illustrare la sua scelta, von der leyen ha spiegato: “viviamo in un'epoca di rivalità geostrategiche e instabilità. La nostra politica estera e di sicurezza deve essere progettata tenendo presente questa realtà e deve essere più in linea con i nostri interessi. So che posso contare su di lei per riunire tutto questo, e per essere il ponte tra le nostre politiche interne ed esterne. E per garantire che restiamo una Commissione geopolitica”.
Roxana Mînzatu (Romania), vicepresidente esecutiva con delega per le persone, le competenze e la preparazione. Avrà la responsabilità in materia di competenze, istruzione e cultura, posti di lavoro di qualità e diritti sociali, tenendo a fuoco anche le sfide demografiche. “Roxana guiderà in particolare un'Unione delle competenze e il Pilastro europeo dei diritti sociali. Si concentrerà su quelle aree che sono cruciali per unire la nostra società”, ha aggiunto von der Leyen.
Raffaele Fitto (Italia), vicepresidente esecutivo e Commissario per la Coesione e le Riforme. Sarà responsabile del portafoglio che si occupa di politica di coesione, sviluppo regionale e città. “Faremo affidamento sulla sua vasta esperienza per contribuire a modernizzare e rafforzare le nostre politiche di coesione, investimento e crescita”, ha sottolineato la presidente.
Gli altri commissari candidati per il von der Leyen bis sono i seguenti.
Maroš Šefčovič (Slovacchia), a cui sono affidati due ruoli: Commissario per il Commercio e la Sicurezza Economica, un nuovo portafoglio che include anche la politica doganale, e Commissario per le Relazioni Interistituzionali e la Trasparenza: un ruolo per cui riferirà direttamente a von der Leyen.
Doppio ruolo anche Valdis Dombrovskis (Lettonia) - uno dei Commissari riconfermati: Commissario per l'Economia e la Produttività e Commissario per l'Attuazione e la Semplificazione. E come per Šefčovič, anche nel suo caso per questo secondo ruolo riferirà direttamente alla Presidente.
Dubravka Šuica (Croazia), Commissario per il Mediterraneo e responsabile del più ampio vicinato meridionale. Collaborerà a stretto contatto con Kaja Kallas, e molti altri Commissari, per sviluppare i nostri interessi comuni con la regione.
Olivér Várhely (Ungheria), Commissario per la Salute e il Benessere degli Animali, responsabile della costruzione dell'Unione Europea della Salute e del proseguimento del lavoro per sconfiggere il cancro e sulla salute preventiva.
Wopke Hoekstra (Paesi Bassi), Commissario per il Clima, Net Zero e Crescita Pulita. Continuerà a lavorare sull'attuazione e l'adattamento, sulla diplomazia climatica e sulla decarbonizzazione. E sarà anche responsabile della tassazione.
Andrius Kubilius (Lituania), Commissario per la Difesa e lo Spazio. Lavorerà allo sviluppo dell'Unione Europea della Difesa e al potenziamento degli investimenti e della capacità industriale europea.
Jozef Síkela (Repubblica Ceca), Commissario per i partenariati internazionali. Guiderà il lavoro su Global Gateway e garantirà che l’Europa sviluppi partenariati reciprocamente vantaggiosi che investono in un futuro comune.
Costas Kadis (Cipro), Commissario per la pesca e gli oceani, con l'obiettivo di costruire un settore resiliente, competitivo e sostenibile e presentare il primo patto europeo per gli oceani.
Maria Luís Albuquerque (Portogallo), Commissario per i servizi finanziari e l'Unione per il risparmio e gli investimenti. Ciò sarà fondamentale per rafforzare e completare la nostra Unione dei mercati dei capitali e garantire che gli investimenti privati alimentino la nostra produttività e innovazione.
Hadja Lahbib (Belgio), Commissario per la preparazione e la gestione delle crisi. Si tratta di uno dei nuovi portafogli dedicato alla resilienza, preparazione e protezione civile. Sarà responsabile della guida dei nostri sforzi sulla gestione delle crisi e degli aiuti umanitari.
Magnus Brunner (Austria), Commissario per gli Affari Interni e la Migrazione. Si concentrerà sull'attuazione del Patto sull'Asilo e la Migrazione, ma anche sul rafforzamento dei confini UE e sullo sviluppo di una nuova strategia di sicurezza interna.
Jessika Roswall (Svezia), Commissario per l'Ambiente, la Resilienza Idrica e un'Economia Circolare Competitiva. Avrà un compito importante per aiutare a preservare l’ambiente e mettere la natura nel bilancio. Aiuterà a sviluppare un'economia più circolare e più competitiva. E guiderà il lavoro sulla resilienza idrica, che è una grande priorità per gli anni a venire.
Piotr Serafin (Polonia), Commissario per il Bilancio, la Lotta alle Frodi e la Pubblica Amministrazione. Risponderà direttamente a von der Leyen e si concentrerà in particolare sulla preparazione del prossimo bilancio a lungo termine e per garantire che l’UE abbia un'istituzione moderna per offrire servizi agli europei.
Dan Jørgensen (Danimarca), Commissario per l'Energia e l'Edilizia Abitativa. Il suo lavoro contribuirà ad abbassare i prezzi dell'energia, investire in energia pulita e garantire che riduciamo le nostre dipendenze. Sarà il primo Commissario per l'edilizia abitativa in assoluto, esaminando tutti gli aspetti, dall'efficienza energetica agli investimenti e alle costruzioni.
Ekaterina Zaharieva (Bulgaria), Commissario per la ricerca e l'innovazione. Due temi che, ricorda von der Leyen nel presentala, debbono essere messi al centro dell’economia UE.
Michael McGrath (Irlanda), Commissario per la democrazia, la giustizia e lo stato di diritto. A lui è affidata anche la responsabilità di portare avanti lo Scudo europeo per la democrazia. Guiderà anche il lavoro sullo stato di diritto, la lotta alla corruzione e la tutela dei consumatori.
Apostolos Tzitzikostas (Grecia), Commissario per i trasporti e il turismo sostenibili. È responsabile della mobilità di merci e persone. Si tratta di settori essenziali per la competitività dell’UE, ma anche per le nostre transizioni, per collegare le persone e guidare le economie locali.
Christophe Hansen (Lussemburgo), Commissario per l'agricoltura e l'alimentazione. Avrà il compito di dare vita al rapporto e alle raccomandazioni del dialogo strategico. E sulla base del dialogo strategico svilupperà una visione per l'agricoltura e l'alimentazione nei primi 100 giorni del mandato.
Glenn Micallef (Malta), Commissario per l'equità intergenerazionale, la cultura, la gioventù e lo sport. “L'equità intergenerazionale è un argomento trasversale. Riguarda tutti noi, e in particolare i giovani. Riguarda il giusto equilibrio in una società. E ho incaricato Glenn di sorvegliarlo”, ha spiegato von der Leyen.
A questi si aggiunge infine Marta Kos (Slovenia), la cui procedura di nomina da parte della Slovenia è ancora in corso, prevedendo la consultazione del Parlamento nazionale per un parere non vincolante. Kos, proposto come Commissario per l'allargamento, responsabile anche del vicinato orientale, lavorerà anche per supportare l'Ucraina, continuando il lavoro sulla ricostruzione e sostenendo i paesi candidati per prepararli all'adesione.
L'iter di nomina della nuova Commissione UE
I passaggi previsti per la nomina della nuova Commissione von der Leyen sono sostanzialmente tre: i colloqui tra von der Leyen e i candidati commissari, da una parte, e i gruppi della maggioranza al Parlamento europeo, dall'altra; le audizioni di ciascun candidato nelle commissioni parlamentari competenti; il voto della plenaria del Parlamento europeo sull’intero Collegio dei commissari. Un cronoprogramma che dovrebbe concludersi a dicembre, con l'avvio formale del mandato della nuova Commissione europea.
Con la presentazione formale di oggi, 17 settembre, dei candidati commissari adesso si entra nella fase delle loro audizioni da parte delle commissioni parlamentari competenti. Un esame che si svolgerà tra settembre e ottobre e che sarà realizzato con domande scritte e in audizione pubblica sugli ambiti di competenza di ciascuna commissione del PE.
Dopodiché la Conferenza dei presidenti elaborerà un progetto di risoluzione che dovrà essere votato da tutti i 720 eurodeputati, chiamati ad approvare a maggioranza semplice la nomina del Collegio dei commissari
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