PNRR e PNC: il punto su infrastrutture prioritarie. Attenzione ai tempi stretti a disposizione
Un nuovo report intermedio del Servizio Studi della Camera fa il punto sullo stato di attuazione delle infrastrutture prioritarie della programmazione PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) e PNC (Piano nazionale per gli investimenti complementari). L’81% dei progetti finanziati con risorse PNRR è in corso di realizzazione, ma adesso è necessario operare in modo da assicurare che le fasi rimanenti di attuazione - che sono anche le più critiche - siano gestite in maniera adeguata per rispettare le scadenze previste.
Corte Conti UE: fondi PNRR più lenti del previsto e opere a rischio
Il report, con dati aggiornati al 30 giugno 2024, consiste in un'attività di monitoraggio sullo stato di realizzazione delle infrastrutture strategiche e prioritarie, pubblicato dal Servizio Studi della Camera in collaborazione con l'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) e con l'istituto di ricerca CRESME (Centro ricerche economiche sociologiche di mercato nell'edilizia). Una collaborazione di lunga data e che dal 2022 monitora anche lo stato di avanzamento delle opere commissariate ai sensi dell'art. 4 del D.L. 32/2019 e delle infrastrutture prioritarie inserite nella programmazione PNRR-PNC. Un’attività che assume un’importanza particolarmente rilevante, in una fase delicata di realizzazione del PNRR come quella attuale, che prevede la messa a terra dei progetti che rientrano nel piano in tempi molto stretti.
Il rapporto è articolato in due parti: nella prima sono presentati i principali dati relativi alla programmazione e realizzazione delle infrastrutture prioritarie della programmazione PNRR-PNC. Nella seconda, invece, l’attenzione è posta sul mercato con raffronti tra il mercato delle opere della programmazione PNRR-PNC e gli altri mercati delle opere pubbliche. Dopo la presentazione del rapporto intermedio, il monitoraggio darà vita al rapporto annuale, che conterrà l’analisi dell’evoluzione di tutta la programmazione infrastrutturale e farà seguito al documento presentato il 22 novembre 2023.
I numeri del rapporto su PNRR e PNC
A presentare i numeri del rapporto sono stati il presidente della Commissione Ambiente, Mauro Rotelli, il direttore del Cresme Lorenzo Bellicini e il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) Giuseppe Busia. Quest’ultimo, in particolare, ha fornito alcuni spunti di riflessione interessanti legati alle possibili soluzioni da introdurre per portare avanti, meglio e più velocemente, la realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ma vediamo prima i numeri.
Uno dei dati che salta subito all'occhio è quello delle infrastrutture strategiche prioritarie interessate dalla programmazione PNRR-PNC che ammontano a 83 miliardi di euro: un valore ridefinito a seguito della revisione del PNRR di dicembre 2023, sottolinea il dossier.
Di questi 83 miliardi di euro, 48 sono riferiti al costo delle infrastrutture prioritarie della programmazione PNRR, mentre 28,5 miliardi sono riconducibili alle infrastrutture prioritarie della programmazione PNC. I restanti 6,3 miliardi, invece, sono progetti bandiera finanziati con risorse FSC 2021-2027 anticipate al MIT.
Altri dati interessanti sono quelli relativi alle coperture finanziarie delle opere. Il rapporto fotografa una situazione che vede le disponibilità finanziarie pari complessivamente a 76 miliardi di euro (il 91,5% del costo complessivo), con un conseguente fabbisogno residuo pari a 7,054 miliardi.
Dei 76 miliardi di risorse già disponibili, la parte del leone è fatta dal PNRR che da solo mette sul tavolo 27,8 miliardi di euro, pari al 37% delle disponibilità totale, di cui l’81% (22,5 miliardi) è assegnato a progetti per investimenti sulla rete ferroviaria della misura M3C1 (investimenti sulla rete ferroviaria e sulla sicurezza stradale). Segue il PNC, le cui risorse si attestano sui 16,2 miliardi (il 21% delle disponibilità totali), di cui il 64% (10,4 miliardi) è assegnato alle linee ferroviarie AV Verona-Padova e Salerno-Reggio Calabria. Per quanto concerne, infine, le risorse FSC 2021-2027 anticipate al MIT per il finanziamento di interventi bandiera, il rapporto ne individua circa 4,6 miliardi (6% del totale). Le altre risorse pubbliche disponibili ammontano invece a circa 25 miliardi di euro (33%), mentre 2,4 miliardi (3%) sono risorse private.
Un altro dato decisamente rilevante sottolineato nell’analisi della Camera è che l’81% dei progetti finanziati con risorse PNRR è in corso di realizzazione, percentuale che sale al 98% se si aggiungono i lavori in gara, aggiudicati o prossimi all’avvio. Certo, permane una certa disuguaglianza tra Centro Nord, che ospita i progetti che si trovano in uno stato di avanzamento pari all’88%, e Sud e Isole, che presenta progetti in fase di realizzazione al 69%. Disparità che si riflette anche nell’ammontare delle risorse ricevute: 14,3 miliardi di fondi PNRR al Centro Nord e 7,4 miliardi a Sud e Isole.
Infine, un altro nodo fondamentale presentato nel documento è che nel primo semestre del 2024 è rallentata la grande fase espansiva della domanda di opere pubbliche. Un calo “fisiologico”, si sottolinea nel rapporto, che ha fatto seguito alla forte crescita registrata nel quinquennio 2019-2023 avvenuta in circostanze straordinarie. “Tuttavia”, come sottolineato da Rotelli, “a frenare tale crescita vi sono anche difficoltà legate alla complessità delle opere che utilizzano diverse risorse finanziarie per essere realizzate e che, per sfruttare i fondi a disposizione, devono essere concluse in tempi molto stretti”. “Il livello degli importi”, si legge nell’analisi, “resta comunque alto rispetto ai valori medi annuali degli anni precedenti il 2019”. Tra gennaio e giugno 2024 il valore dei lavori in gara ha raggiunto, infatti, i 24,6 miliardi e quello dei lavori aggiudicati i 18,4 miliardi, quantità che fanno prevedere per la fine dell’anno livelli superiori a quelli medi annui del periodo 2002-2018 (26 miliardi di lavori in gara e circa 18 miliardi di lavori aggiudicati), ma distanti dalle cifre del triennio 2019-2021 (oltre 40 miliardi in gara e oltre 30 miliardi aggiudicati) e soprattutto da quelle record del biennio 2022-2023 (circa 95 miliardi annui in gara e 77 miliardi annui aggiudicati).
Come gestire una fase delicata per i fondi PNRR e PNC
Per agevolare una realizzazione tempestiva e di successo delle opere che rientrano nell’ambito del PNRR e del PNC, secondo il presidente ANAC Busia è necessario riflettere su quattro considerazioni legate a dei temi sottesi ai dati presentati nella relazione.
Innanzitutto, c’è la grande questione del rapporto tra utilizzo dei fondi europei e impiego dei fondi nazionali. “In questo passaggio c’è l’esigenza per l’Italia, con l’obiettivo di sfruttare al meglio le risorse, di utilizzare quanto più rapidamente e ampiamente possibile i fondi UE che sono garantiti almeno fino al 2026. Per farlo”, ha spiegato Busia, “è necessario investire sulla qualificazione delle stazioni appaltanti e sulla digitalizzazione”.
In secondo luogo, il fatto che la maggior parte delle risorse siano indirizzate ai lavori nelle ferrovie limita la possibilità che gli investimenti e le capacità del settore siano trasferiti anche ad altri progetti. “Intervenire su questo punto potrebbe avere effetti positivi anche sulle capacità esecutive delle stazioni appaltanti e sul divario tra nord e sud del paese”, ha precisato il presidente ANAC.
Il terzo tema cui prestare particolare attenzione, secondo Busia, è che, davanti a una fase di rallentamento della domanda di opere pubbliche come quella osservata nel primo semestre 2024, è opportuno “gestire i fondi europei in modo unitario, anche se si sta aprendo un nuovo ciclo settennale. I progetti in ambito PNRR, infatti, vanno al di là del ciclo politico perché sono di lungo periodo”. In pratica, al fine di valorizzare al massimo quanto verrà realizzato con il PNRR, sarebbe opportuno dare continuità - laddove possibile - anche con i futuri fondi europei.
Trasparenza e chiarezza sono, infine, le ultime parole chiave per il presidente Anac. Chiarezza all’interno delle istituzioni nazionali ed europee, ma anche verso i cittadini che, per essere coinvolti sulle priorità del paese, hanno bisogno di informazioni puntuali sulle singole opere concrete strategiche che sono supportate da PNRR e PNC.