Piombino: ok bozza di accordo per riconversione, attesa la firma
Una bozza di accordo per la riconversione del polo siderurgico di Piombino grazie anche a un impegno di 50 milioni di euro dal ministero dell'Ambiente. E' quanto emerso dal vertice tra il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, il premier, Matteo Renzi, e il sottosegretario, Graziano Delrio.
Con lo spegnimento del vecchio altoforno, l'acciaieria Lucchini di Piombino si avvia alla chiusura. Per far fronte alle conseguenze, in termini economici e occupazionali, che comporta la dismissione dell'impianto, nella giornata di ieri il presidente della Regione Toscana ha incontrato a Palazzo Chigi Renzi e Delrio in un vertice che si è concluso con una bozza di accordo per il progetto di riconversione ecologica del polo.
Obiettivo dell'intesa, di cui si attende la firma nelle prossime ore, è quello di salvaguardare l'occupazione e rilanciare lo stabilimento industriale.
"I lavoratori non chiedono la cassa integrazione straordinaria – ha spiegato Rossi - ma contratti di solidarietà che consentano loro di rimanere a lavoro a Piombino. Sarebbe un modo per risparmiare sulla cassa integrazione e salvaguardare il lavoro".
La bozza di accordo prevede, inoltre, lo stanziamento di 50 milioni di euro da parte del ministero dell'Ambiente con i quali provvedere alle bonifiche nella zona industriale. Le risorse dovrebbero permettere al ministero dello Sviluppo economico di rilanciare un progetto industriale nel porto di Piombino e di provvedere alla demolizione delle navi da guerra.
"Vogliamo scommettere - ha detto Rossi questa mattina al termine di un incontro con i sindacati dei lavoratori della Lucchini - su una nuova area a caldo, che produca acciaio, come è sempre stato nella storia di Piombino, e che lo faccia in modo ambientalmente più compatibile, all'avanguardia in Europa, e rilanci Piombino e la sua siderurgia, a livello mondiale".