Sblocca-Italia: credito d'imposta per Partenariati pubblico-privati-PPP e banda larga
Applicazione della norma di incentivo ai Partenariati pubblico-privati e agevolazioni fiscali per gli investimenti in reti per la banda larga. Sono alcune delle misure attese nell'ambito del decreto-legge Sblocca-Italia, che approderà in Consiglio dei Ministri il 29 agosto.
Partenariati pubblico-privati
Tra le misure che dovrebbero rientrare nel pacchetto di interventi ci sarebbe l'estensione e la piena applicazione di una norma, introdotta dal governo Monti con il decreto sviluppo (dl n. 179/2012) e finora rimasta lettera morta, relativa all'incentivo al partenariato pubblico-privato (Ppp). In particolare, lo Sblocca-Italia dovrebbe prevedere sconti fiscali per le infrastrutture in project financing, sotto forma di credito di imposta Ires e Irap, non più solo per gli interventi strategici nazionali, ma per tutte le opere pubbliche.
Il Governo punta inoltre a una semplificazione delle procedure, attraverso l'eliminazione di una serie di paletti: in primis, un abbassamento del costo minimo dell'opera, che nel dl n. 179/2012 era fissato sopra i 200 milioni di euro, ammettendo tutti gli interventi di valore superiore a 50 milioni di euro.
Sempre nel solco della semplificazione delle procedure, il testo dello Sblocca-Italia eliminerebbe un passaggio nella procedura di verifica: mentre il dl n. 179/2012 prevedeva sia il parere favorevole del Nars, il Nucleo di consulenza per l'Attuazione e Regolazione dei Servizi di pubblica utilità, che la delibera Cipe, il testo al vaglio del Governo taglierebbe il primo passaggio, mantenendo solo la delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica.
Banda larga
In arrivo ci sarebbe anche una nuova agevolazione fiscale per incrementare gli investimenti privati in reti digitali a banda larga: il Governo starebbe studiando un credito di imposta fino al 70% della spesa sostenuta per investimenti ritenuti di pubblico interesse in base all'Agenda digitale europea.
Incentivi agli enti locali
Un'altra misura che dovrebbe andare al vaglio del CdM il 29 agosto riguarda gli incentivi agli enti locali, affinché cedano partecipazioni qualificanti nelle società pubbliche locali in cambio della proroga delle concessioni esistenti fino a un massimo di 22 anni.
L'allungamento scatterebbe laddove la società viene quotata in borsa per almeno il 60% del capitale o se l'ente locale ne quota il 24,99% ma ne cede altrettanto a un partner industriale con gara diretta. Una misura a saldo zero per i conti pubblici, ma che porterebbe forti iniezioni di capitali privati. I proventi dalle cessioni andrebbero in parte ad abbattere il debito locale e in parte a finanziare nuovi investimenti.
Photo credit: Simon Bergmann / Foter / Creative Commons Attribution-NonCommercial 2.0 Generic (CC BY-NC 2.0)