Decreto Sviluppo - Dl 83-2012: Cdp studia misure per mercato mini bond
La Cassa depositi e prestiti avrebbe all'esame soluzioni per favorire l'emissione di mini bond da parte delle pmi, in attuazione del decreto Sviluppo (dl 83/2012): il consiglio di amministrazione della Cdp potrebbe discutere già oggi la creazione di un fondo che investa in credit funds a loro volta dedicati ad investire in mini bond, in modo da favorire l'apertura di un nuovo canale di credito per le piccole e medie imprese.
L'articolo 32 del decreto Sviluppo autorizza le imprese di piccole e medie dimensioni non quotate a emettere cambiali finanziarie e obbligazioni a condizione che:
- l'emissione sia assistita da uno sponsor;
- l'ultimo bilancio dell'emittente sia assoggettato a revisione contabile da parte di un revisore legale o di una società di revisione legale iscritti nell'apposito registro;
- i titoli siano:
- collocati esclusivamente presso investitori qualificati che non siano, direttamente o indirettamente, soci della società emittente,
- destinati alla circolazione esclusivamente tra tali investitori.
Le pmi godranno dell’esenzione dalla ritenuta sugli interessi e sugli altri proventi connessi alle obbligazioni e potranno dedurre le spese di emissione nello stesso esercizio in cui sono state sostenute; chi acquista i mini bond sui mercati regolamentati, invece, avrà diritto a un’imposta agevolata pari al 20% dell’interesse maturato sul titolo.
Per favorire lo sviluppo di questo mercato, che può contribuire a risolvere il problema della contrazione del credito bancario alle imprese, la Cdp starebbe valutando l'ipotesi di creare un 'fondo di fondi', che investa in credit funds e stimoli gli investitori ad acquistare i mini bond.
Parallelamente, il Ministero dell'Economia starebbe studiando altre misure: tra le possibilità, ci sarebbe l'estensione del Fondo centrale di garanzia anche alle operazioni degli investitori che puntano sui mini bond.