OpenCoesione: formati aperti per trasparenza su fondi Ue

 Author: iLikeSpoons / photo on flickr La disponibilità di dati pubblici in formato aperto (Open Data) è fondamentale per favorire il riutilizzo delle informazioni sui fondi europei, aumentare la trasparenza e la partecipazione dei cittadini. E' il tema della Pillola n. 13 di OpenCoesione.

Il documento analizza il ruolo dell’estensione, cioè il suffisso con cui termina il nome di un file, nel momento in cui si valuta la qualità dei dati messi a disposizione dalle amministrazioni responsabili della gestione dei fondi europei. Solo i formati aperti, infatti, permettono il riuso e la rielaborazione autonoma dei dati.

Lo schema di catalogazione proposto da Tim Berners Lee distingue i diversi formati utilizzabili nella codifica dei set di dati in base alle loro caratteristiche su una scala di valori che va da una a cinque stelle:

  • Una Stella: indica la disponibilità dell’informazione in rete in un formato distribuito con licenza aperta che non può però essere rielaborato;
  • Due Stelle: indica dati strutturati ma codificati con un formato proprietario come ad esempio Microsoft Excel. Questi dati possono essere elaborati purchè si disponga del software necessario a gestire un file codificato con un formato proprietario;
  • Tre Stelle: indica dati strutturati e codificati in un formato non proprietario. In questo caso si possono fare elaborazioni sui dati anche senza ricorrere ad un software proprietario. Si tratta del formato più semplice di dati aperti;
  • Quattro Stelle: indica dati strutturati e codificati in un formato non proprietario dotati di un URL che li rende indirizzabili sulla rete e quindi utilizzabili direttamente online, attraverso l’inclusione in una struttura basata sul modello RDF (Resource Description Framework);
  • Cinque Stelle: indica quelli che vengono definiti Linked Open Data (LOD), 'dati collegati' con cui si intende un metodo di pubblicazione di dati strutturati che permette l’interconnessione dei dati stessi in modo da garantirne una maggiore fruibilità.

Requisiti per la pubblicazione dei dati sulla gestione dei fondi europei

I regolamenti per la Programmazione dei fondi europei 2007-2013 non fornivano indicazioni vincolanti rispetto al formato in cui pubblicare le informazioni relative ai beneficiari delle risorse Ue.

Alcuni requisiti erano però stati introdotti dal Comitato di Coordinamento dei Fondi (COCOF), in particolare relativamente alla pubblicazione:

  • del nome del responsabile dell’avvio e della realizzazione del progetto;
  • del nome del progetto;
  • dell’ammontare di fondi pubblici assegnato al progetto;
  • dell’ammontare di fondi pubblici pagato al beneficiario alla fine del progetto;
  • dell’anno di pagamento finale;
  • della data dell’ultimo aggiornamento.

A questi si aggiungono gli 11 requisiti previsti dal regolamento comune (n. 1303/2013) per la programmazione 2014-2020, secondo cui occorre specificare, in almeno una delle lingue ufficiali dello Stato membro:

  1. nome del beneficiario;
  2. denominazione dell'intervento;
  3. sintesi dell'intervento;
  4. data di inizio dell'intervento;
  5. data di fine dell'intervento (data prevista per il completamento materiale o la completa attuazione dell'intervento);
  6. spesa totale ammissibile assegnata all'intervento;
  7. tasso di cofinanziamento UE (per asse prioritario);
  8. codice postale dell'intervento; o altro indicatore appropriato dell'ubicazione;
  9. paese;
  10. denominazione della categoria di intervento;
  11. data dell'ultimo aggiornamento dell'elenco degli interventi.

Infine, il regolamento Ue n. 1303/2013  impone nuovi obblighi sul formato con cui rendere disponibili tali dati. Il regolamento comune prevede infatti che gli Stati membri garantiscano la creazione di un portale web unico contenente informazioni su tutti i Programmi Operativi, compreso un elenco degli interventi finanziati, suddivisi per PO e per Fondo, nella forma di un foglio elettronico che permetta di selezionare e confrontare i dati e pubblicarli in formato CSV o XML.

Il confronto tra gli Stati membri

Con l’indagine sulle caratteristiche delle “liste dei beneficiari” dei fondi strutturali condotta su tutti i PO europei nell'ambito della Pillola n.7 di Open Coesione è stato assegnato a ciascun Paese membro un punteggio proporzionale al numero di requisiti soddisfatti.

A livello europeo il punteggio medio è pari all’85% se si guarda alle indicazioni COCOF per il 2007-2013, ma scende al 52% rispetto alle prescrizioni del regolamento comune. Nel 2013, infatti, solo per pochi Programmi operativi Ue sono stati utilizzati i formati più avanzati come XML, JSON e RDF (37,8% del totale). Il formato XML, ad esempio, è stato usato soltanto per 16 PO (il 3,7 per cento del totale), contro il 39,4% di incidenza del formato PDF.

Se si esclude dalla valutazione OpenCoesione, l'Italia ottiene un punteggio pari all’88% rispetto ai requisiti COCOF e al 44% con riferimento al regolamento comune. Includendo il portale unico nazionale, che rende disponibili i dati in formato CSV, invece, la performance italiana sale all'82%.

Links
Pillola n. 13 di OpenCoesione

Photo credit: iLikeSpoons / Foter / CC BY-NC-SA

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