Trasporti: la nuova politica infrastrutturale dell’Ue
Il vice-presidente della Commissione europea Siim Kallas ha presentato a Tallin nel corso dei Ten-T days la nuova politica infrastrutturale dell’Ue per il periodo 2014-2020.
Grazie alla nuova politica infrastrutturale dell’Ue sarà realizzata una rete centrale dei trasporti articolata su 9 corridoi principali:
- 2 corridoi nord-sud (corridoio Scandinavo-Mediterraneo, corridoio Mare del Nord-Mediterraneo),
- 3 corridoi est-ovest (corridoio Mare del Nord-Baltico, corridoio Reno-Danubio, corridoio orientale),
- 4 corridoi diagonali (corridoio Atlantico, corridoio Mediterraneo, corridoio Baltico-Adriatico, corridoio Reno-Alpi).
La rete centrale collegherà:
- 94 grandi porti europei con linee ferroviarie e stradali,
- 38 grandi aeroporti con linee ferroviarie che portano alle città principali,
- 15.000 km di linee ferroviarie convertite ad alta velocità,
- 35 progetti transfrontalieri destinati a ridurre le strozzature.
Il budget stanziato ammonta a 26 miliardi di euro messi a disposizione dal Meccanismo per collegare l’Europa nell’ambito del quadro finanziario pluriennale. Le risorse serviranno da capitale di “avviamento”, necessario a stimolare gli investimenti degli Stati membri per il completamento dei collegamenti transfrontalieri più difficili. Secondo le stime, il costo dell’attuazione della prima fase di finanziamento della rete centrale ammonterà a 250 miliardi nel periodo 2014-2020.
Sarà data priorità alle connessioni est-ovest, riservando 11,3 miliardi di euro per i paesi ammissibili al Fondo per la coesione.
Il completamento della rete centrale è previsto per il 2030.
“La nostra nuova politica infrastrutturale – ha dichiarato Kallas - consentirà di realizzare nei 28 Stati membri una rete europea dei trasporti robusta e capace di promuovere la crescita e la competitività, che collegherà l’est all’ovest e sostituirà il puzzle attuale con una rete autenticamente europea.”