Finanziamenti Startup – come si e' evoluta la policy italiana
Una panoramica sulle principali evoluzioni normative della policy italiana per le startup nel corso dell'ultimo anno.
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E' il 2012 quando il concetto di startup innovativa fa capolino nella normativa italiana. Lo fa con il decreto legge 179/2012, noto anche come dl Crescita 2.0, recante “ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese” e convertito dal Parlamento con Legge n. 221 del 18 dicembre 2012.
Da allora, il panorama delle startup italiane è cresciuto: a fine 2016 il numero di neoimprese innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese ha raggiunto quota 6.745, in aumento di 382 unità rispetto alla fine di giugno (+6%).
Una panoramica delle principali politiche pubbliche avviate nel 2016 a favore dell’imprenditoria innovativa.
Credito d'imposta R&S e Patent Box
La Legge di Stabilità 2015 ha innovato la disciplina del credito d’imposta per gli investimenti in attività in ricerca e sviluppo, e introdotto un regime opzionale di tassazione per i redditi derivanti dall’utilizzo di asset intangibili, meglio noto come Patent Box. Si tratta di due misure fiscali che apparentemente hanno poco a che fare con l'ecosistema italiano delle startup, ma non è così. Credito d'imposta R&S e Patent Box, infatti, incentivano gli investimenti in innovazione effettuati da parte di qualsiasi impresa italiana, ma per loro natura sono particolarmente rilevanti per le startup e le PMI innovative.
Credito d'imposta R&S. Introdotto dalla legge di Stabilità 2015 (legge n. 190-2014), il credito d'imposta è attualmente previsto per tutte le imprese - senza limiti di fatturato e indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano e dal regime contabile - che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo fino al periodo in corso al 31 dicembre 2019.
Con la legge di bilancio 2017 la misura ha subito un vero e proprio restyling, uscendone potenziata: non solo ne è stata prorogata la validità, ma è stata estesa l'intensità del beneficio (dal 25% delle spese incrementali sostenute rispetto alla media dei medesimi investimenti realizzati nei tre periodi di imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2015, e al 50% delle spese relative al personale altamente qualificato e relative a contratti di ricerca 'extramuros' si passa infatti al 50% per tutte le tipologie di spesa).
> Legge Stabilità 2017 - novita' per credito imposta ricerca e sviluppo
Tratto distintivo della misura è rappresentato proprio dalla maggiorazione del beneficio fiscale per gli investimenti in R&S realizzati attraverso affidamento a soggetti terzi: la ratio è favorire le dinamiche di open innovation, attraverso cui imprese mature perseguono politiche di competitività esternalizzando i processi di innovazione a soggetti specializzati quali i centri di ricerca, spinoff universitari e startup innovative. Favorire una maggiore compenetrazione tra il tessuto imprenditoriale tradizionale e la nuova generazione di imprese innovative rappresenta infatti uno degli obiettivi di politica economica perseguiti dal Ministero dello Sviluppo economico.
Patent Box. Si tratta di un regime di tassazione agevolata su base opzionale dei redditi derivanti dall’utilizzo di alcune tipologie di beni immateriali. Nello specifico, consiste nell'esclusione dal reddito complessivo del 30% nel 2015, del 40% nel 2016 e del 50% dal 2017 dei redditi derivanti dall’uso di opere dell'ingegno, brevetti industriali, marchi d'impresa, disegni e modelli, processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili.
La policy vuole rendere il mercato italiano maggiormente attrattivo per gli investimenti nazionali ed esteri a lungo termine, tutelando al contempo la base imponibile italiana: lo strumento incentiva la collocazione e il mantenimento in Italia dei beni immateriali attualmente detenuti all’estero da imprese italiane o estere, favorendo inoltre l’investimento in attività di R&S.
Costituzione digitale e gratuita
Prevista dall'Investment Compact e introdotta con decreto del Ministero dello Sviluppo economico del 17 febbraio 2016, la misura prevede la possibilità per le startup innovative e gli incubatori certificati di redigere l’atto costitutivo mediante un modello standard tipizzato facendo ricorso alla firma digitale, in analogia a quanto già previsto per i contratti di rete.
La nuova modalità di costituzione presenta numerosi aspetti innovativi: in primis, è gratuita (non sono previsti costi specifici legati alla creazione della nuova impresa, implicando un significativo risparmio per gli imprenditori rispetto alla procedura standard con atto pubblico). Inoltre, il processo è caratterizzato da una forte semplificazione: l’intera procedura si svolge online, su una piattaforma dedicata e il riconoscimento dell’identità dei sottoscrittori dell’atto è garantito dall’utilizzo della firma digitale.
L’atto costitutivo viene compilato mediante un modello uniforme, in formato XML, che consente allo stesso tempo controlli rigorosi e capacità di personalizzazione. Un nuovo decreto, firmato il 4 maggio, ha introdotto un'ulteriore semplificazione in tal senso, consentendo alle startup innovative costituite online con firma digitale di modificare il proprio atto costitutivo e statuto utilizzando la stessa procedura semplificata.
Equity crowdfunding
Nel 2013, l'Italia è stata il primo Paese al mondo a dotarsi di un regolamento dedicato all’equity crowdfunding. Da allora, le startup innovative hanno la possibilità di raccogliere investimenti in equity diffusi attraverso campagne effettuate su portali online autorizzati da Consob.
All’inizio del 2015 l'Investment Compact ha rafforzato lo strumento con l’introduzione di tre importanti novità:
- anche le PMI innovative possono effettuare campagne di equity crowdfunding;
- la possibilità di effettuare campagne viene estesa anche agli organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) e le altre società di capitali che investono prevalentemente in startup innovative e in PMI innovative: evoluzione, questa, che permette la diversificazione di portafoglio e la riduzione del rischio per l’investitore retail;
- in via derogatoria rispetto alla disciplina ordinaria, il trasferimento delle quote di startup innovative e PMI innovative viene dematerializzato, con conseguente riduzione degli oneri connessi, in un’ottica di fluidificazione del mercato secondario.
Con delibera del 24 febbraio 2016 la Consob ha aggiornato il regolamento assorbendo tali evoluzioni e apportando ulteriori semplificazioni: le verifiche di appropriatezza dell’investimento possono essere eseguite anche dagli stessi gestori dei portali e non più solo dalle banche, portando online l’intera procedura. Inoltre, nel novero degli investitori professionali autorizzati sono state ammesse due nuove categorie: gli “investitori professionali su richiesta”, individuati secondo la disciplina europea Mifid2 sulla prestazione dei servizi di investimento, e gli “investitori a supporto dell’innovazione”, nozione che include attori quali i business angel.
Incentivi agli investimenti in startup innovative
Con decreto emanato il 25 febbraio 2016, il Ministro dello Sviluppo economico ha esteso al 2016 gli incentivi fiscali in favore delle persone fisiche e giuridiche che investono in startup innovative. Bonus che è uscito stabilizzato e rafforzato dalla Legge di Bilancio, che ha innalzato la detrazione Irpef 19% al 30% a partire dal 2017 e portato il tetto massimo di investimento detraibile da 500mila a 1 milione di euro.
L'incentivo in questione inizia a dare i primi frutti: se nel 2013 (anno di introduzione della detrazione) ne hanno beneficiato solo 645 contribuenti, per 11,3 milioni di euro investiti, nel 2015 i beneficiari sono saliti a 2.128 per un totale di 36,2 milioni di equity. A fotografare l'impatto positivo della detrazione fiscale in questione, l’elaborazione dei dati sulle dichiarazioni dei redditi degli italiani, pubblicati sul sito delle Finanze.
Se già tra il 2013 e il 2015 si è registrata una crescente fortuna dell'agevolazione, alla luce delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio gli investimenti in startup innovativi sono destinati ad avere un successo ancora maggiore.
Accesso semplificato e gratuito al Fondo di garanzia: estensione alle PMI innovative
Tra le novità introdotte dall'Investiment Compact si annovera, quale facilitazione per l’accesso al credito bancario, la possibilità per le PMI innovative di accedere al Fondo Centrale di Garanzia per le PMI gratuitamente e attraverso una procedura semplificata. Così come avviene per le startup innovative, anche per le PMI innovative la garanzia copre fino all’80% del credito erogato dalla banca, per un ammontare massimo di 2,5 milioni di euro.
In attuazione a tale disposizione, il 23 marzo 2016 è stato emanato un apposito Decreto del MISE, di concerto con il Ministro dell’Economia.
#ItalyFrontiers
Rappresenta una delle policy più sperimentali avviate nell'ultimo anno: la scommessa che vi sottende è che l’iscrizione al Registro delle Imprese, spesso percepita dalle stesse come un mero adempimento burocratico, possa trasformarsi in uno strumento di marketing foriero di opportunità di business.
Realizzata da InfoCamere, la società informatica del sistema camerale, su impulso del MISE e di UnionCamere, #ItalyFrontiers consiste in una piattaforma online gratuita, in italiano e in inglese, grazie alla quale le startup e le PMI innovative possono migliorare la propria visibilità sulla rete e incrementare la propria proiezione internazionale.
La piattaforma riunisce i dati disponibili nelle sezioni speciali del Registro Imprese dedicate a startup e PMI innovative con un set di informazioni inserite direttamente dalle imprese con firma digitale. Nello specifico, le aziende avranno a disposizione una scheda dedicata e personalizzabile, con tanto di video e informazioni su competenze, tipologia di prodotto o servizio offerti e link ai profili social.
La piattaforma permette inoltre di cercare le startup e le PMI innovative attraverso un motore di ricerca, che ne filtra il settore di attività, l'area geografica, la classe dimensionale (in termini di fatturato, capitalizzazione e addetti).
Photo credit: Foter.com