Coesione – indirizzi per Strategia nazionale specializzazione intelligente
In Gazzetta ufficiale le linee guida per l'attuazione e la gestione della Smart Specialisation Strategy nazionale
> Smart Specialisation Strategy - ricerca e innovazione, le priorita' italiane per uso fondi Ue
> Smart Specialisation - il testo della Strategia nazionale 2014-2020
Con direttiva del 10 maggio 2017, appena pubblicata in Gazzetta ufficiale, il Ministero della Coesione territoriale e del Mezzogiorno ha stabilito gli indirizzi generali per l'attività amministrativa e la gestione connessa con l'attuazione della Strategia nazionale di specializzazione intelligente.
> Smart Specialisation Strategy – Piattaforma Ue per modernizzazione industriale
La Smart Specialisation Strategy
Introdotta per la prima volta nella programmazione 2014-2020, la Smart specialisation strategy (S3) mira a favorire l'efficienza nell'utilizzo dei fondi europei per la ricerca e l'innovazione, in particolare del FESR, concentrando le risorse su un numero ristretto di settori e obiettivi e valorizzando vocazioni e vantaggi competitivi dei singoli territori e contesti imprenditoriali.
L'obiettivo della Strategia di specializzazione intelligente, la cui definizione e approvazione da parte della Commissione europea rappresenta un prerequisito per l'accesso ai finanziamenti europei, è quello di promuovere gli investimenti innovativi in tutte le Regioni europee garantendo la coerenza e la non sovrapposizione delle politiche e degli strumenti finanziari per la ricerca e l'innovazione.
Oltre alla definizione di una Strategia nazionale, tutte le Regioni hanno dovuto redigere la propria S3, sulla base delle 12 Aree di specializzazione individuate nel Programma nazionale di ricerca (PNR) 2015-2020:
- Aerospazio
- Agrifood
- Cultural Heritage
- Blue growth
- Chimica verde
- Design, creatività e Made in Italy
- Energia
- Fabbrica intelligente
- Mobilità sostenibile
- Salute
- Smart, Secure and Inclusive Communities
- Tecnologie per gli Ambienti di Vita.
> MIUR – il testo del Programma Nazionale per la Ricerca – PNR
La Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente
Cinque gli obiettivi della Strategia nazionale di specializzazione intelligente (SNSI):
- valorizzazione, specializzazione e organizzazione del sistema della ricerca pubblica nazionale per lo sviluppo di una rete di ricerca industriale e trasferimento tecnologico,
- valorizzazione e potenziamento del capitale umano disponibile,
- attuazione di politiche pubbliche che massimizzino le ricadute della ricerca e dell’innovazione sulla competitività delle imprese,
- sviluppo di politiche pubbliche di innovation risk sharing che mirino a favorire l’impegno di imprese, sistema finanziario e sistema della ricerca in grandi iniziative d’innovazione,
- accompagnamento del sistema produttivo esistente nella fase di transizione verso la nuova organizzazione della produzione.
Tre, invece, le macrocategorie di strumenti previsti:
- strumenti che accompagnano l’azione verticale di sostegno alle traiettorie tecnologiche di natura prevalentemente rotativa, con il massimo della leva finanziaria, o legati alla domanda pubblica innovativa;
- strumenti che danno un beneficio preventivo o di contesto, concentrati sul capitale umano, sulle startup, sulla social innovation;
- strumenti che producono un beneficio ex post, sulla base della misurazione di esternalità positive indirettamente prodotte dalle policy.
All'interno di queste macrocategorie rientrano:
Strumenti selettivi di sostegno alle imprese per ricerca, sviluppo e innovazione:
- Fondo per la crescita sostenibile;
- Contratti di sviluppo;
- Specifici strumenti per l’innovazione dei processi produttivi;
- Strumenti di garanzia.
Domanda pubblica innovativa:
- Appalto pubblico pre-commerciale, o appalto di servizi di R&S;
- Appalto pubblico di innovazione, o appalto di fornitura di R&S.
Piattaforma finanziaria per la condivisione del rischio l’innovazione: si tratta di una piattaforma finanziaria “mission oriented”, volta ad ottenere la copertura del piano col massimo coinvolgimento da parte di investitori privati, in una logica di completa sostenibilità futura.
Mini bond: istituiti dal decreto Sviluppo (dl n. 83-2012), autorizzano le imprese di piccole e medie dimensioni non quotate a emettere cambiali finanziarie e obbligazioni a precise condizioni.
Startup e social innovation:
- definizione e sviluppo di una piattaforma italiana per la finanza e gli investimenti ad impatto sociale;
- creazione di nuovi skills per l’innovazione sociale;
- nascita di piattaforme di supporto alla creazione di capitale sociale e valore condiviso.
Crowdsourcing challenge & prize:
- aiutare a sviluppare la specifica delle challenge, con il supporto di operatori specializzati, sostenendo i costi di partecipazione;
- promuovere la partecipazione delle imprese alle piattaforme, fornendo una quota significativa del prize quando le PMI propongono challenge che trovano una soluzione nel network;
- aggiungere un ulteriore premio al prize di un solver italiano che vince una challenge su una piattaforma appartenente al gruppo di quelle riconosciute come valide.
Sostegno al capitale umano: strumenti che agiscono sul fronte della domanda e offerta di capitale umano qualificato, al fine di attrarre i player internazionali della ricerca ed innovazione ed interventi di sostegno all’alta formazione, alla creazione di dottorati industriali ed al coinvolgimento dei ricercatori nelle attività industriali.
Interventi di partnership pubblico-privato: l'obiettivo è di nuovo attrarre sul territorio nazionale grandi player internazionali dell’innovazione, sia attraverso partnership con i centri di ricerca nazionali già esistenti, sia attraverso la creazione di nuovi centri di ricerca e sviluppo.
Strumenti di intervento automatici ex post: creazione e potenziamento di strumenti che producono un beneficio ex post, sulla base della misurazione di esternalità positive indirettamente prodotte dalle policy quali i crediti di imposta alla ricerca e sviluppo, all’assunzione di personale altamente qualificato, alla patrimonializzazione delle imprese ed all’incremento della produttività, esclusivamente implementati nell’ambito delle politiche nazionali con risorse ordinarie.
La direttiva per l'attuazione della SNSI
Attuazione della Strategia nazionale di specializzazione intelligente
L'attuazione della Strategia nazionale di specializzazione intelligente, ad eccezione delle misure generali e di contesto e di quelle specifiche individuate dai Programmi Operativi nazionali Ricerca e Innovazione e Imprese e Competitività, avviene attraverso la predisposizione di piani strategici che sono approvati dalla Cabina di regia di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 25 febbraio 2016 e integrano i piani operativi del Fondo sviluppo e coesione (FSC).
L'amministrazione centrale capofila per area o sub-area tematica nazionale della Strategia nazionale di specializzazione intelligente (SNSI), dopo l'approvazione del piano strategico o del piano operativo FSC da parte della Cabina di regia, istituisce, con propria delibera, un Comitato con funzioni di sorveglianza, che rappresenta il partenariato pubblico-istituzionale coinvolto ed individua un responsabile unico del piano strategico o del piano operativo FSC.
Il Comitato di sorveglianza è composto da un rappresentante dell'Amministrazione capofila che lo presiede, da due rappresentanti nominati dalla conferenza delle regioni e delle province autonome, uno per le regioni del mezzogiorno ed uno per le regioni del centro-nord, da un rappresentante del Dipartimento per le politiche della coesione, da un rappresentante del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica, da un rappresentante dell'Agenzia della coesione territoriale, da un rappresentante del Ministero dell'economia e delle finanze, da un rappresentante per ciascuna delle eventuali amministrazioni centrali coinvolte che abbiano contribuito alla definizione e realizzazione della politica strategica dell'area o sub-area tematica ed eventualmente da un rappresentante dell'Ente o degli Enti pubblici di ricerca (EPR) operanti nell'ambito dell'attività considerata.
Il Comitato può essere integrato da ulteriori membri al fine di assicurare la rappresentanza delle regioni che partecipano finanziariamente all'attuazione del Piano strategico e ha il compito di elaborare ed approvare, sulla base del piano strategico, le chiamate a manifestare interesse per la realizzazione del piano stesso, con l'eventuale supporto degli EPR rilevanti per la predisposizione dell'allegato tecnico della chiamata a manifestare interesse. Il Comitato può avvalersi di un gruppo ristretto di lavoro ad hoc ai fini dell'elaborazione della chiamata a manifestare interesse, dove la componente regionale potrà essere ampliata in funzione della rilevanza della partecipazione finanziaria (e numerosità delle regioni).
La chiamata a manifestare interesse, oltre agli elementi tecnici necessari per guidare la presentazione delle proposte progettuali, definisce a livello programmatorio anche l'ampiezza, la tipologia e la distribuzione territoriale degli interventi e l'intensità del cofinanziamento regionale che potranno poi essere ridefiniti sulla base delle risultanze del bando e /o dell'avviso.
L'Agenzia per la coesione territoriale attiva le azioni necessarie per promuovere le sinergie che permettano una coerente e sostenibile partecipazione dei Programmi operativi anche regionali all'attuazione del piano strategico rispetto al quadro della programmazione della Politica di coesione 2014-2020.
Partecipazione delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano
Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano definiscono la loro partecipazione al piano strategico/operativo attraverso un programma multiregionale approvato in sede di Conferenza delle regioni e delle province autonome.
Qualora il programma multiregionale non sia stato approvato nel processo di costruzione del piano strategico/operativo, la sua definizione dovrà in ogni caso avvenire prima della predisposizione della chiamata a manifestare interesse.
Una volta completata la fase di valutazione, le singole amministrazioni regionali territorialmente coinvolte nei progetti ammessi al finanziamento prendono atto dell'effettivo fabbisogno di risorse per i progetti selezionati e potranno ridefinire la loro partecipazione finanziaria all'operazione.
Aspetti di gestione
L'Amministrazione capofila, qualora richiesto dallo strumento attuativo individuato, indica, sentito il Comitato, la stazione appaltante o la centrale di committenza qualificata, che si avvale di una Commissione ad hoc per la valutazione tecnico-scientifica delle offerte.
La Commissione di valutazione è istituita dalla stazione appaltante e può avere, tra i suoi componenti, esperti che rispecchiano la composizione del Comitato.
La Commissione di valutazione, con riferimento alle offerte, accerta, altresì, la validità tecnica sulla base dei criteri definiti in sede di gara e, se del caso, tenuto conto dei criteri di selezione dei Programmi operativi che contribuiscono all'operazione.
La stazione appaltante (o la centrale di committenza) procede all'aggiudicazione e predispone lo schema di contratto nel quale dovranno essere indicate le responsabilità i tempi di realizzazione, e le modalità di monitoraggio.
L'Amministrazione capofila, l'Agenzia per la coesione territoriale, ed eventualmente le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, ed altre amministrazioni che cofinanziano i progetti, firmano il contratto con i soggetti che realizzano i progetti selezionati, ciascuno per la propria competenza.
Le singole amministrazioni firmatarie del contratto provvedono all'emissione dei decreti di concessione dei finanziamenti a valere sulle risorse di propria competenza.
Regime di aiuto
L'Amministrazione capofila può attivare, eventualmente in accordo con le amministrazioni regionali interessate al cofinanziamento, uno strumento attuativo sotto forma di regime di aiuto.
Nel caso di un'operazione in cui si preveda l'utilizzo di risorse cofinanziate andrà valutata l'esigenza di prevedere l'individuazione di un Organismo intermedio ai sensi dell'art. 123, commi 6 e 7, del regolamento n. 1303/2013.
Strumenti per l'attuazione
Ai fini dell'attuazione del piano strategico/operativo possono essere attivati strumenti diversificati in grado di promuovere l'approccio negoziale, lo sviluppo di partenariati pubblico-privati, la valorizzazione della domanda pubblica innovativa, la formazione di piattaforme finanziarie che favoriscano la catalizzazione delle risorse pubbliche e private, garantendo al contempo l'equilibrio delle ricadute territoriali.
Nei casi previsti dall'art. 1, comma 703, lettera g) della legge n. 190 del 2014, il piano strategico/operativo viene attuato mediante Contratti istituzionali di sviluppo.
Photo credit: U.S. Army RDECOM