Bilancio UE 2021-2027: aumentano i fondi per la PAC
C'è anche il potenziamento della PAC nelle proposte presentate il 27 maggio dalla Commissione europea per affrontare la pandemia da Covid-19. 16 miliardi a prezzi correnti per il FEASR nell'ambito dello strumento per la ripresa Next Generation EU, 26 miliardi in più rispetto alla proposta di due anni fa per la Politica Agricola Comune nel Bilancio UE 2021-2027.
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La crisi del coronavirus ha reso evidente l'importanza di rafforzare l'autonomia dell'Unione sul fronte della sicurezza alimentare. E quindi su questo obiettivo, oltre sulla sostenibilità del settore nel quadro del Green New Deal europeo, che si concentra la proposta della Commissione UE di un bilancio rafforzato per la Politica Agricola Comune (PAC) nel Recovery fund Next Generation EU e nel Quadro finanziario pluriennale 2021-2027.
I fondi per la PAC di Next Generation EU
I 15 miliardi di euro (16,5 miliardi a prezzi correnti) destinati all'agricoltura nel Recovery fund proposto dalla Commissione andranno a incrementare la dotazione del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), lo strumento che finanzia i bandi dei PSR. Le nuove risorse si aggiungeranno agli stanziamenti già assegnati agli Stati membri per gli anni dal 2022 al 2024 e saranno ripartite in base alle allocazioni proposte nel 2018.
L'Esecutivo UE punta così a sostenere le attività e gli investimenti degli agricoltori, per assicurare la sicurezza alimentare dell'Unione e mettere in atto il percorso di transizione verde tracciato dall'European Green Deal e dalle nuove strategie UE per la biodiversità e Farm to Fork.
La nuova proposta per la PAC post 2020
Nel QFP 2021-2027, ha spiegato in conferenza stampa il commissario UE all'Agricoltura e allo Sviluppo rurale, Janusz Wojciechowski, la PAC otterrebbe 391,4 miliardi di euro a prezzi correnti, 26,4 miliardi in più rispetto alla proposta presentata dalla Commissione nel 2018 e il 2% in più rispetto ai livelli di finanziamento del 2020.
Nello specifico, al Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA), responsabile dei pagamenti diretti della PAC e delle misure di mercato, andrebbero 290,7 miliardi, cui si aggiungono i 100,7 miliardi del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR).
Gli Stati membri, tuttavia, avrebbero la possibilità - già prevista nella proposta di maggio 2018 - di trasferire fino al 15% delle dotazioni assegnate da un Pilastro all'altro, in base alla necessità di privilegiare maggiormente i pagamenti diretti o lo sviluppo rurale.
Confermato anche il tasso di cofinanziamento per i PSR: il 70% per le regioni meno sviluppate, il 43% per le altre regioni, il 65% per il sostegno agroambientale e l'80% per alcune misure specifiche come ad esempio l'approccio LEADER attuato dai GAL, i Gruppi di Azione Locale.
Il contributo della PAC alla transizione verde
La capacità della futura PAC di soddisfare le ambizioni del Green Deal non dipende però solo dalla disponibilità di risorse adeguate. La proposta della Commissione contiene infatti una serie di disposizioni chiave su cui Consiglio e Parlamento europeo stanno ancora confrontandosi.
Tra queste, l'obbligo per gli Stati membri di indicare nei rispettivi Piani strategici della PAC maggiore ambizione rispetto ad oggi per quanto riguarda gli obiettivi ambientali e climatici. Tra le principali novità della riforma vi è infatti un nuovo modello di gestione dei fondi, basato su una maggiore sussidiarietà a vantaggio degli Stati membri, che adotteranno dei Piani strategici nazionali in cui indicheranno come intendono raggiungere gli obiettivi comuni.
Sul fronte ambiente, l'architettura verde proposta da Bruxelles prevede un nuovo sistema di condizionalità con precisi standard in termini di rotazione delle colture, copertura del suolo e mantenimento di prati permanenti e terreni agricoli non produttivi, eco-schemi obbligatori e il vincolo a destinare all'ambiente e al clima il 30% del budget per lo sviluppo rurale di ciascun Piano.
Serve un accordo entro l'estate
Le proposte della Commissione vanno incontro alle richieste del Parlamento UE che in una risoluzione aveva sollecitato un pacchetto per la ripresa dal Coronavirus da 2.000 miliardi e si era opposto ai tagli alla PAC contenuti nella prima proposta per il Quadro finanziario pluriennale 2021-2027. Discutendo con il commissario al Bilancio Johannes Hahn, gli eurodeputati hanno ribadito che non si può chiedere agli agricoltori di fare di più con meno risorse, soprattutto per quanto riguarda la transizione verde.
Dobbiamo usare la potenza di fuoco del prossimo QFP e di Next Generation EU per assicurarci che il green diventi un modello di business praticabile per tutti i nostri agricoltori, ha concordato il commissario Hahn, sollecitando un accordo rapido con il Consiglio sulla nuova PAC per rendere le aziende agricole più verdi, digitali e resilienti.
Cruciale resta infatti il fattore tempo: solo con un accordo in Consiglio entro l'estate sul Quadro finanziario pluriennale 2014-2020 rivisto, sul QFP 2021-2027 e sulle risorse proprie sarebbe possibile adottare i singoli regolamenti in autunno e garantire l'avvio della nuova programmazione da gennaio 2021.
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