Il Piano di investimenti del Green Deal europeo da 1.000 miliardi
Si chiama Piano di investimenti del Green Deal europeo, o EGDIP, acronimo di European Green Deal Investment Plan, ed è lo strumento con cui Bruxelles intende mobilitare almeno 1.000 miliardi di euro per gli investimenti sostenibili nel corso del prossimo decennio. Ma il Parlamento europeo mette in dubbio che il Piano sia in grado di muovere una cifra così importante, viste le prospettive economiche negative a seguito della crisi del Covid-19.
> Recovery Fund e MFF: il 30% del bilancio europeo 2021-27 per il clima
Lo strumento, noto anche con il nome di Piano di investimenti per un'Europa sostenibile, getta le basi per creare un quadro che consenta facilmente ai privati e al settore pubblico di effettuare investimenti sostenibili. Per il Parlamento europeo gli investimenti dovrebbero seguire il principio del "non arrecare un danno significativo".
Cosa prevede il Piano di investimenti del Green Deal europeo
- Cos'è lo European Green Deal Investment Plan e com'è finanziato?
- Il ruolo, non solo economico, di InvestEU
- Quali progetti saranno finanziati e chi può beneficiare dei finanziamenti?
- La bussola per orientare gli investimenti: la tassonomia UE
- Il punto di vista del Parlamento europeo
Cos'è il piano di investimenti del Green Deal? Come sarà finanziato?
Si tratta della “gamba finanziaria” del Green Deal, il piano che guiderà le politiche europee nei prossimi anni.
Un pilastro da 1 trilione di euro, provenienti soprattutto da InvestEU, l’erede del Fondo europeo per gli investimenti strategici del Piano Juncker, che dal 2021 riunirà tutti gli strumenti finanziari attualmente esistenti.
InvestEU mobiliterà circa 279 miliardi di euro di investimenti privati e pubblici nei settori del clima e dell'ambiente nel periodo 2021-2030 e fornirà una garanzia di bilancio dell'UE per consentire al Gruppo BEI e ad altri partner esecutivi di investire in un numero maggiore di progetti e in progetti a rischio più elevato, attirando investitori privati.
Il contributo della BEI al piano di investimenti del Green Deal europeo dovrebbe ammontare a 250 miliardi di euro in termini di investimenti mobilitati nel quadro dei mandati dell'UE, ossia nell'ambito degli strumenti dell'Unione e tramite il bilancio europeo.
Ad InvestEU si aggiunge il Just Transition Mechanism, il pacchetto da 100 miliardi pensato per aiutare le regioni più povere dell’UE a muoversi verso un’economia a emissioni zero, attraverso una progressiva riduzione del consumo di combustibili fossili e il passaggio a tecnologie meno inquinanti in tutti i settori.
> Per approfondire: Cos'è il Just Transition Mechanism e come funziona?
Le risorse che andranno ad alimentare il Piano di investimenti del Green Deal europeo arriveranno poi dal cofinanziamento degli Stati membri (circa 114 miliardi), dal Fondo per l'innovazione e dal Fondo per la modernizzazione, che non fanno parte del bilancio dell'UE ma sono finanziati da una parte degli introiti provenienti dalla vendita all'asta delle quote ETS, e metteranno a disposizione circa 25 miliardi di euro.
Infine, ulteriori risorse arriveranno dal bilancio UE: il piano di investimenti del Green Deal europeo si basa sulla proposta iniziale della Commissione per il bilancio 2021-27, in base alla quale in questi sette anni il 25% del bilancio dell'UE dovrebbe essere destinato ai finanziamenti per il clima e agli investimenti in obiettivi ambientali tramite vari programmi dell'UE. Ipotizzando un calcolo su 10 anni si prevede che il bilancio a lungo termine metta a disposizione 503 miliardi di euro. Cifra destinata a salire se Parlamento europeo e Consiglio confermeranno l'accordo provvisorio in base al quale al clima dovrà andare almeno il 30% delle risorse del Quadro finanziario post 2020 e del pacchetto per la ripresa Next Generation EU.
> Cosa prevede l'accordo sul bilancio UE 2021-27
Il ruolo, non solo economico, di InvestEU
Oltre a contribuire in misura fondamentale allo European Green Deal Investment Plan, InvestEU svolgerà un ruolo importante nella promozione di pratiche sostenibili tra i finanziatori e i promotori di progetti nei settori pubblico e privato, stabilendo norme per monitorare gli investimenti legati al clima e valutare l'impatto ambientale e sociale dei progetti.
Inoltre, fornirà assistenza tecnica e consulenza tramite il polo di consulenza InvestEU, che aiuterà i promotori dei progetti nei settori pubblico e privato a individuare, sviluppare e attuare progetti di investimento verdi.
Quali progetti saranno finanziati nell'ambito del piano di investimenti del Green Deal europeo? Chi può beneficiare dei finanziamenti?
Come suggerisce il nome del piano, i progetti contribuiranno al conseguimento degli obiettivi del Green Deal europeo, agevoleranno l'emergere di nuove industrie dell'energia pulita e dell'economia circolare e creeranno posti di lavoro di alta qualità per un'economia europea competitiva adeguata al XXI secolo.
Potranno trarne beneficio, tramite programmi e prodotti specifici, sia progetti di piccole dimensioni (ad esempio il rinnovo energetico delle singole abitazioni) sia progetti di più ampia portata (ad esempio l'installazione di una rete di stazioni di ricarica dei veicoli elettrici). Il sostegno all'investimento sarà adeguato al livello di rischio di ciascun progetto.
Sarà inoltre prevista una riserva di progetti di investimento che rispondano agli obiettivi strategici dell'UE. La disponibilità di simili progetti di investimento è ancora inferiore alla domanda. L'assistenza tecnica e la consulenza a tutti i livelli della pubblica amministrazione contribuiranno a individuare e preparare progetti sostenibili e consentiranno di potenziare le capacità dei promotori dei progetti.
Un supporto tecnico sarà messo a disposizione degli Stati membri tramite il programma di sostegno alle riforme strutturali per contribuire alla progettazione e all'attuazione di riforme che favoriscano la crescita.
Il polo di consulenza InvestEU e le iniziative di consulenza sviluppate nell'ambito del programma aiuteranno i promotori a individuare, preparare, sviluppare, strutturare, appaltare e attuare i progetti di investimento.
La Commissione garantirà inoltre che il sostegno all'amministrazione pubblica come pure ai singoli progetti sia fornito in maniera coordinata; potrebbe pertanto essere fornita assistenza per riunire opportunità di finanziamento diverse in piani regionali globali.
Nell’ambito del Meccanismo per una transizione giusta, la Commissione assisterà in prima battuta gli Stati membri e le regioni nella preparazione dei piani di transizione territoriali, e una piattaforma per una transizione giusta aiuterà poi a generare la riserva di progetti nelle regioni più esposte alle problematiche legate alla transizione.
Decisiva la tassonomia europea per gli investimenti sostenibili
La bussola per capire quale investimento sarà considerato sostenibile, e quindi potrà essere sostenuto dallo European Green Deal Investment Plan, è rappresentata dalla tassonomia UE, che fornisce al settore privato un'interpretazione comune di investimento verde e getta le basi per l'istituzione di un sistema di classificazione a livello dell'UE per le attività economiche ecosostenibili.
La tassonomia sarà integrata nella metodologia basata su indicatori climatici di InvestEU che sarà utilizzata dai partner esecutivi del programma, e la Commissione rifletterà su come il settore pubblico possa utilizzare la tassonomia dell'UE nell'ambito del Green Deal europeo, al di là di InvestEU.
In base a anticipazioni di stampa, la Commissione sarebbe pronta a mettere mano al regolamento sulla tassonomia, includendo forse solamente le centrali a gas che emettono non più di 100 grammi di CO2 equivalente per kWh e prevedendo un giro di vite contro le auto che inquinano di più.
Il Parlamento europeo dubita che il Piano possa davvero mobilitare 1.000 miliardi di euro
In una risoluzione non vincolante approvata con 471 voti favorevoli, 134 contrari e 83 astensioni, la plenaria del Parlamento europeo il 13 novembre ha chiesto di definire alcuni punti dello European Green Deal Investment Plan.
Innanzitutto i deputati chiedono che gli investimenti pubblici rispettino il principio del "non arrecare un danno significativo" che si applica agli obiettivi sia sociali che economici. Solo i programmi nazionali e regionali che presentano il maggior potenziale in termini di raggiungimento di questi obiettivi dovrebbero ricevere investimenti pubblici.
A tal fine, pongono l'accento sull'importanza di indicatori di sostenibilità armonizzati e su un metodo per misurarne l'impatto. Se un investimento deve rispettare i criteri della transizione verde, occorre anche tenere conto di quanto stabilito dal regolamento in materia di tassonomia.
Gli europarlamentari chiedono poi l'eliminazione graduale degli investimenti pubblici e privati in attività economiche inquinanti e dannose, nei casi in cui siano disponibili alternative economicamente praticabili.
La plenaria mette in dubbio che il Piano sia in grado di permettere la mobilitazione di 1.000 miliardi di euro entro il 2030, viste le prospettive economiche negative a seguito della crisi del Covid-19 e chiedono di essere informati su come il nuovo bilancio a lungo termine dell'UE (QFP) possa contribuire al raggiungimento degli obiettivi del piano di investimenti. Gli eurodeputati si dicono infatti preoccupati per il fatto che nel 2030, al termine del prossimo periodo del QFP, potrebbe presentarsi una carenza di investimenti verdi e chiedono dei piani per colmare tale carenza, tramite investimenti pubblici e privati.
Infine, gli investimenti pubblici e privati devono completarsi a vicenda e il settore privato non dovrebbe essere escluso. I deputati accolgono con favore la decisione della Banca europea per gli investimenti di destinare il 50% delle sue operazioni all'azione per il clima e alla sostenibilità ambientale a partire dal 2025. Suggeriscono l'utilizzo di un approccio dal basso verso l'alto e un'azione, da parte della BEI, per la promozione di un dialogo tra il settore pubblico e quello privato, nonché per il coordinamento con le varie parti interessate.