Manovra 2021: Bonus cultura 18app, Fondo imprese creative e le altre misure del pacchetto cultura
Dal rinnovo del bonus cultura anche per i nati nel 2003 (che compiranno 18 anni nel 2021), al Fondo di 40 milioni per le imprese culturali e creative, passando per il risanamento delle fondazioni lirico-sinfoniche. Sono queste alcune delle principali misure per il settore cultura contenute nella legge di Bilancio 2021.
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18app: bonus cultura per i nati nel 2003
Rinnovato nella Manovra il bonus cultura, noto anche come 18app, per promuovere lo sviluppo della cultura e la conoscenza del patrimonio culturale attraverso l'assegnazione di una carta elettronica del valore di 500 euro.
La somma in denaro può essere utilizzara per l'acquisto di biglietti per rappresentazioni teatrali e cinematografiche e spettacoli dal vivo, libri, abbonamenti a quotidiani e giornali periodici anche in formato digitale, musica registrata, prodotti dell'editoria audiovisiva, titoli di accesso a musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche e parchi naturali, nonché per sostenere i costi relativi a corsi di musica, di teatro o di lingua straniera, da parte dei giovani che compiono diciotto anni di età nel 2021.
Se per l’anno in corso sono stati assicurati 190 milioni di euro al bonus cultura, destinato a coloro che hanno raggiunto la maggiore età nel 2020, per il prossimo anno la dotazione di 18app scenderà a 150 milioni di euro.
In manovra il nuovo Fondo imprese creative
La legge di bilancio istituisce inoltre, nello stato di previsione del Ministero dello Sviluppo economico, il Fondo PMI Creative, con una dotazione di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022.
Le risorse del Fondo sono destinate a:
- promuovere nuova imprenditorialità e lo sviluppo di imprese del settore, attraverso contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati e loro combinazioni;
- promuovere la collaborazione delle imprese del settore creativo con le imprese di altri settori produttivi, in particolare quelli tradizionali, nonché con le Università e gli enti di ricerca, anche attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto in forma di voucher da destinare all’acquisto di servizi prestati da imprese creative ovvero per favorire processi di innovazione;
- sostenere la crescita delle imprese del settore anche tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, a beneficio esclusivo delle start-up innovative e delle PMI innovative, nei settori individuati in coerenza con gli indirizzi strategici nazionali;
- consolidare e favorire lo sviluppo dell’ecosistema del settore attraverso attività di analisi, studio, promozione e valorizzazione.
Nell’ambito degli interventi previsti al fine di massimizzarne l’efficacia e l’aderenza alle caratteristiche dei territori, è promossa la collaborazione con le Regioni, anche prevedendo forme di cofinanziamento tra i rispettivi programmi in materia.
Le industrie creative rappresentano un vero e proprio ‘meta settore’ che riunisce ambiti che vanno dal design, all’architettura, al teatro, alla moda, al cinema, alla comunicazione e alla pubblicità, alla radio e televisione sino al software e altro. Un settore della massima importanza dal punto di vista economico con un valore stimato di 92 miliardi di euro – il 6,1% della ricchezza prodotta nel Paese – e un impatto occupazionale di 1,5 milioni di persone. Un grande settore dell’economia, quindi, fortemente connesso al Made in Italy, che crea valore ed occupazione nel nostro Paese e contribuisce in maniera determinante al suo export.
Nel testo della legge di Bilancio si intende per "settore creativo" il settore che comprende tutte le attività dirette allo sviluppo, alla creazione, alla produzione, alla diffusione e alla conservazione dei beni e servizi che costituiscono espressioni culturali, artistiche o altre espressioni creative e, in particolare, quelle relative all’architettura, agli archivi, alle biblioteche, ai musei, all’artigianato artistico, all’audiovisivo, compresi il cinema, la televisione e i contenuti multimediali, al software, ai videogiochi, al patrimonio culturale materiale e immateriale, al design, ai festival, alla musica, alla letteratura, alle arti dello spettacolo, all’editoria, alla radio, alle arti visive, alla comunicazione e alla pubblicità.
Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, si procederà alla ripartizione delle risorse tra gli interventi; alla individuazione dei codici ATECO che classificano le attività dei settori indicati; alle modalità e ai criteri per la concessione delle agevolazioni; alla definizione delle iniziative ammissibili, alle forme di aiuto, nel rispetto della disciplina europea in materia di aiuti di Stato; alle ulteriori condizioni per la fruizione dei benefici, nonché alle altre forme di intervento del Fondo, anche volte a favorire l’accesso a canali alternativi di finanziamento.
Fondo al Mibact per l'acquisto in prelazione di beni culturali
La legge di Bilancio 2021, inoltre, prevede una serie di stanziamenti per l’acquisto da parte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo in via di prelazione di beni culturali. Nello specifico, il budget predisposto per il 2021 è pari a 10 milioni di euro, 15 milioni nel 2022 e 5 milioni a decorrere dal 2023.
Salgono a 11 milioni di euro i fondi a disposizione nel 2021 e nel 2022 (per ciascun anno) dei soggetti giuridici creati o partecipati dal Mibact per rafforzare la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale.
45 milioni ai musei statali danneggiati dal Covid-19
Stanziati 25 milioni di euro nel 2021 e 20 milioni nel 2022 per assicurare il funzionamento di musei ed altri istituti e luoghi della cultura statali tenuto conto delle mancate entrate da vendita di biglietti d’ingresso, conseguenti all’adozione delle misure di contenimento del Covid-19. In precedenza il decreto Rilancio aveva previsto inizialmente 100 milioni di euro per il 2020, misura aumentata poi dal decreto Agosto a 165 milioni.
Risorse per la musica
Un milione all'orchestra giovanile Luigi Cherubini
Al fine di promuovere e favorire la crescita e la formazione di giovani musicisti, alla Fondazione Orchestra giovanile Luigi Cherubini, è assegnato un contributo di 1 milione di euro annuo a decorrere dall’anno 2021. L’Orchestra è stata fondata nel 2004 da Riccardo Muti e opera tra Ravenna e Piacenza.
Risanamento fondazioni lirico-sinfoniche
Prorogata a tutto il 2021 la Legge Bray sul risanamento delle fondazioni lirico-sinfoniche.
Considerato che il raggiungimento dell’obiettivo del pareggio economico e del tendenziale equilibrio patrimoniale e finanziario delle fondazioni alla data del 31 dicembre 2020 è stato oggettivamente impedito dalle misure emergenziali adottate per il contenimento della pandemia, misure che hanno colpito fortemente il settore dello spettacolo dal vivo, si prevede la proroga di un anno del termine.
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