Ad aprile un partenariato pubblico-privato UE per ricerca sulle batterie
Il partenariato coinvolgerà la Commissione europea e gli attori privati della filiera dello storage ed avrà un valore di circa 900 milioni di euro. Parallelamente, EIT InnoEnergy lancerà la EBA250 Academy per sviluppare programmi di studio e formativi per rispondere alle esigenze di competenze qualificate del settore.
Le prossime call Horizon Europe per la ricerca sulle batterie
In un solo anno, nel 2019, la spesa europea nell’energy storage ha raggiunto i 60 miliardi di euro, ponendo il Vecchio Continente sulla buona strada per diventare il secondo più grande produttore di celle di batteria al mondo, dietro la Cina.
Ma alla produzione deve necessariamente affiancarsi un lavoro su più livelli: lo storage è un settore fondamentale per rispondere alle esigenze di molti settori, tra cui la mobilità elettrica e lo stoccaggio delle energie rinnovabili, e affinché si costruisca pienamente una catena del valore delle batterie innovativa, sostenibile e competitiva in Europa occorre lavorare su una serie di fronti.
Uno di questi, ovviamente, è la ricerca.
Verso un partenariato pubblico-privato per la ricerca sulle batterie
Ed è qui che entra in gioco Horizon Europe, il programma che dal 2021 al 2027 mobiliterà i fondi europei per ricerca e innovazione.
Sviluppare un ecosistema europeo di R&I dedicato alle batterie è uno degli obiettivi del programma, come emerge dalla bozza di work programme per il 2021-2022 del cluster 5 ‘Climate, Energy and Mobility.
Ma la ricerca a livello europeo non può restare una cattedrale nel deserto ed è indispensabile la collaborazione con gli stakeholder del settore batterie per costruire una catena del valore in grado di competere sul mercato globale. E’ in questo contesto che si inserisce l’annuncio di un nuovo partenariato dedicato alla ricerca e all’innovazione nel settore delle batterie, che andrà ad aggiungersi ai 10 già annunciati da Bruxelles.
In base a quanto anticipato da Sefcovic nel corso della quinta riunione ministeriale della European Battery Alliance, la Commissione e gli attori privati firmeranno un memorandum d'intesa sul partenariato, per un valore di circa 900 milioni di euro, nel corso del mese di aprile.
Lo storage ha bisogno di lavoratori qualificati
Come emerso nel corso della riunione, fra le priorità più urgenti da affrontare per far decollare il settore delle batterie in Europa ci sono questioni chiave come l'approvvigionamento di materie prime e l'accesso a lavoratori qualificati. Punto, quest’ultimo, che si intende affrontare lavorando su più fronti.
Innanzitutto, la creazione di una piattaforma collaborativa dedicata per aiutare le regioni europee ad affrontare il divario di competenze in materia attraverso il Just Transition Fund.
“Dobbiamo passare alla formazione sul campo e, quindi, lanciare programmi nazionali di riqualificazione e miglioramento delle competenze negli Stati membri”, sottolinea Sefcovic, rinnovando l’appello ad “includere tali progetti nei Piani di ripresa e resilienza, nonché nei piani territoriali per una transizione giusta transizione [elementi centrali nell’ambito del Meccanismo per la transizione giusta in cui si inquadra il Just Transition Fund, ndr]”.
Parallelamente, il vicepresidente dell’Esecutivo UE fa sapere di aver incaricato EIT InnoEnergy di avviare una collaborazione ad hoc con gli Stati membri interessati, cui seguirà presto il lancio della cosiddetta EBA250 Academy, un programma di studio basato sull’esigenza di competenze specializzate per il settore dello storage.