Incentivi per il fotovoltaico: i bonus per installare pannelli solari
Grazie al Modello Unico, da settembre installare impianti solari fotovoltaici è più semplice. Chi vuole optare per il fotovoltaico a casa, anche per ridurre i costi delle bollette, può contare su una serie di bonus e incentivi.
I bandi per le comunità energetiche rinnovabili
Il Modello Unico Semplificato per realizzare impianti solari fotovoltaici di fatto attua quanto disposto dal decreto Energia (il dl 17/2022), poi dettagliato dal decreto MiTE n. 297 del 2 agosto 2022, che amplia l’utilizzo della procedura veloce dagli impianti fino a 50Kw a quelli fino a 200 kW.
Gli impianti solari fotovoltaici possono essere installati su edifici, strutture e manufatti fuori terra diversi dagli edifici, nonché nelle relative pertinenze, di potenza nominale complessiva fino a 200 kW. La procedura semplificata può essere utilizzata anche per installare pannelli solari nei centri storici, purché siano integrati nelle coperture e non visibili da spazi pubblici esterni o da punti panoramici.
Si dovrà comunque attendere l’Autorità per l’energia, ARERA, per far entrare in azione gli impianti e permetterne la connessione alla rete.
C’è da attendersi che tale semplificazione burocratica, unita all’urgenza di ridurre i costi delle bollette elettriche, induca molti ad optare per il fotovoltaico sul tetto. Una scelta green che permette di accedere anche a una serie di bonus e incentivi ad hoc.
I bonus per il fotovoltaico
Il più noto dei bonus edilizi in circolazione, il superbonus o 110, permette anche di installare impianti fovoltaici. Per essere precisi il bonus copre l’installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica su determinati edifici, ma anche l’installazione, contestuale o successiva, di sistemi di accumulo integrati nei predetti impianti solari fotovoltaici agevolati.
Ma non è la sola detrazione a disposizione: ci sono gli incentivi per l’autoconsumo e le comunità energetiche rinnovabili, quelli per le batterie sugli impianti di produzione elettrica alimentati da FER. Andiamo con ordine.
Come funziona il bonus 110 per fotovoltaico?
Chiaramente ci sono delle regole da rispettare: il superbonus si può utilizzare per il fotovoltaico solo:
- sui condomini, sulle parti comuni dell’edificio;
- sulle singole unità immobiliari che fanno parte del condominio stesso;
- sugli edifici unifamiliari e sulle unità immobiliari indipendenti.
Ma ciò non significa che il fotovoltaico si possa piazzare solo sui tetti. Come chiarito dal Fisco il superbonus per il fotovoltaico può essere utilizzato anche se l’installazione dell’impianto rinnovabile è effettuata su un’area di pertinenza del condominio, ad esempio le pensiline del parcheggio esterno.
Attenzione però: il superbonus ha regole d’ingaggio molto precise che stanno “a monte”. Per accedere al 110, infatti, occorre innanzitutto prevedere interventi di efficienza energetica come l’isolamento termico o la sostituzione delle caldaie. Sono i cosiddetti lavori trainanti, senza cui non si accedere al bonus.
A questi poi si possono aggiungere i lavori trainati, categoria in cui rientra anche l’installazione di pannelli fotovoltaici.
E c’è anche un’altra condizione da rispettare: è necessario cioè cedere al Gestore dei servizi energetici (GSE) SPA l’energia non auto-consumata in sito o l’energia non condivisa per l’autoconsumo.
Ma veniamo al sodo: quanto vale il superbonus per il fotovoltaico?
La detrazione non può superare i 48mila euro per singola unità immobiliare e, comunque, si applica nel limite di spesa di 2.400 euro per ogni kW di potenza nominale dell'impianto solare fotovoltaico.
Il limite di spesa per l’installazione dell’impianto fotovoltaico e del sistema di accumulo è ridotto a euro 1.600 per ogni kW di potenza nel caso in cui sia contestuale ad un intervento di ristrutturazione edilizia, di nuova costruzione o di ristrutturazione urbanistica.
Quanto ai limiti di potenza, se l’impianto è al servizio di un intero edificio, anche in condominio, il limite è fissato a 20 kW, riferito all’edificio condominiale oggetto di intervento. Se, invece, l’impianto è su singole unità abitative, tale limite va riferito a ciascuna unità abitativa (come indicato nella Circolare 30/E del 22 dicembre 2020).
Per semplificare facciamo un esempio: in un condominio costituito da 4 edifici è possibile agevolare 4 impianti fotovoltaici fino a 20 kW ciascuno.
Per approfondire: Tutti i chiarimenti sul superbonus (anche sul 110 per il fotovoltaico)
Non solo fotovoltaico: il bonus per le batterie sugli impianti rinnovabili
Il 110 prevede anche una detrazione in caso di installazione (contestuale o successiva a quella degli impianti solari), di sistemi di accumulo integrati negli impianti solari fotovoltaici agevolati con il superbonus. La detrazione è riconosciuta alle stesse condizioni di cui sopra, negli stessi limiti di importo e ammontare complessivo previsti per l’installazione degli impianti solari e, comunque, nel limite di spesa di euro 1.000 per ogni kWh di capacità di accumulo del sistema di accumulo.
Ma non è la sola detrazione prevista per questa tipologia di interventi. Dal 2022, infatti, è possibile utilizzare, ai fini IRPEF, un tax credit per le spese relative all'installazione di sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili. Spetta alle persone fisiche e riguarda le spese sostenute nel 2022, dal 1° gennaio al 31 dicembre.
L’Agenzia delle Entrate definirà, con successivo provvedimento, le modalità di riconoscimento del credito d'imposta.
Autoconsumo e comunità energetiche rinnovabili
L’ultimo tassello del puzzle degli incentivi per il fotovoltaico riguarda un’importante opportunità offerta agli utenti, quella di diventare autoconsumatori e dare vita a una comunità energetica.
Partiamo dalle definizioni. L'autoconsumatore è un utente che non solo produce energia ma accumula energia elettrica rinnovabile in via prioritaria per il proprio consumo. L'autoconsumo collettivo permette a un gruppo di cittadini o agli abitanti dei condomini di consumare, immagazzinare e vendere energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, risparmiando così sulla bolletta.
Quando si crea un’associazione tra cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni o PMI che decidono di unirsi per dotarsi di uno o più impianti condivisi per la produzione e l’autoconsumo di energia elettrica da fonti rinnovabili allora si parla di comunità energetica.
I vantaggi sono molteplici, in primis sul piano del risparmio in bolletta. Inoltre, per l’uno e l’altra esistono degli incentivi ad hoc.
Il meccanismo di incentivazione per queste tipologie di utenti è stato tratteggiato dal decreto del Ministero dello Sviluppo economico del 16 settembre 2020, che definisce la tariffa con la quale si incentivano la promozione dell'autoconsumo collettivo e le comunità energetiche da fonti rinnovabili.
In base al decreto, la tariffa per l’energia autoconsumata è pari rispettivamente a:
- 100 €/MWh per le configurazioni di autoconsumo collettivo;
- 110 €/MWh per le comunità energetiche rinnovabili.
Per saperne di più consulta la guida dedicata a autoconsumo e comunità energetiche
Cosa importante, si tratta di un incentivo cumulabile con il superbonus: se si usufruisce del 110 è prevista la cessione in favore del GSE dell'energia immessa in rete.
Il problema (almeno finora) sta nella messa a terra di questi incentivi: benché esistano in Italia comunità energetiche rinnovabili di vario tipo, la loro diffusione non è ancora ai livelli attesi. Il motivo? Mancano dei riferimenti normativi certi per incentivare la formazione delle comunità energetiche rinnovabili, che rischiano così di restare lettera morta.
Il Ministero della Transizione Ecologica avrebbe dovuto emanare entro maggio un decreto per fissare modalità e quantità dei nuovi incentivi, così da superare la fase sperimentale avviata alla fine del 2020 e che ha permesso la costituzione di qualche decina di comunità energetiche.