Next Generation EU, Bilancio UE e fondi BEI, le opportunità per le imprese
I fondi strutturali, il PNRR e la finanza europea offrono un ventaglio eterogeneo di opportunità all'Italia e alla Regione Lazio per compiere un cambio di passo, supportando la crescita del tessuto imprenditoriale e orientando le strategie di sviluppo verso la duplice transizione digitale e verde.
Regione Lazio, i nuovi bandi per l'accesso al credito delle imprese
A meno di 100 giorni dalle elezioni europee, in una fase di radicali trasformazioni geopolitiche ed economiche, l'Italia ha una grandissima responsabilità, ossia quella di spendere con giudizio le risorse del PNRR ma anche quelle del bilancio UE pluriennale, per far sì che si possa compiere un progresso verso la digitalizzazione e la transizione ambientale.
Questa considerazione fatta a livello nazionale è ancor più valida se si avvicina la lente di ingrandimento su scala regionale: alle Regioni, infatti, spetta un compito fondamentale, tanto più se si parla di una Regione con il peso specifico del Lazio, la Regione della Capitale e uno dei motori produttivi del Paese. Parte da queste considerazioni l'incontro "Next Generation EU, Bilancio UE e fondi BEI: opportunità per imprese", che si è svolto oggi a Roma presso la Sala del Tempio di Adriano in Piazza di Pietra, organizzato dall’Ufficio del Parlamento europeo e dalla Rappresentanza della Commissione europea in Italia, in collaborazione con la Regione Lazio e Lazio Innova.
L'evento, che ha raccolto l'adesione di rappresentanti delle istituzioni europee, nazionali e locali, degli esperti del settore e del mondo imprenditoriale, ha rappresentato un’occasione unica per fare il punto sull’attuazione dei programmi a sostegno delle imprese attraverso i fondi strutturali, il PNRR e la finanza europea, offrendo una fotografia dello stato di attuazione del FESR 21-27 nel Lazio, e più in generale nel centro Italia, illustrando gli scenari e le opportunità immediate e future e aprendo importanti spunti di riflessione.
Regione Lazio: i fondi europei tra PNRR e Bilancio UE
Nell'ecosistema Europa "l'Italia è paese fondamentale, è la seconda potenza industriale dopo la Germania, il terzo paese per popolazione, oggi ponte naturale verso l'Africa che è in grande evoluzione e va vista con una nuova ottica, in quanto sarà il continente dove si potrà disegnare il futuro dell'Europa. L'Italia ha una grandissima responsabilità ossia quella di spendere bene non solo i fondi PNRR ma anche quelli del bilancio pluriennale, per far sì che a questo potenziale si vada ad aggiungere alla realizzazione di progetti che possano portare il nostro Paese ad essere al passo con la digitalizzazione e la transizione ambientale", ha dichiarato in apertura Antonio Parenti, direttore della Rappresentanza della Commissione europea in Italia.
Una particolare attenzione verso l'uso dei fondi europei si evince anche nelle strategie regionali, in particolare quella della Regione Lazio. Nel suo intervento, il direttore dell’Ufficio del Parlamento europeo in Italia Carlo Corazza ha evidenziato il ruolo del PE nello sviluppo di Next Generation EU, facendo accenno al fatto che il Lazio possa essere "motore di questo Paese" e che, in generale, le Regioni abbiano "una responsabilità enorme", considerando il peso che hanno sulla spesa del bilancio europeo.
Secondo il report Movimprese 2023, la Capitale ha registrato lo scorso anno il miglior saldo imprenditoriale a livello italiano: 26.763 iscrizioni a fronte di 18.134 cessazioni, pari a un saldo attivo di +8.629 imprese. Numeri che restituiscono un tasso di crescita dell’1,91%, (più che doppio rispetto alla media nazionale del +0,70%). Secondo questi dati, quindi, il Lazio risulta essere la prima regione italiana per tasso di crescita delle imprese (+1,59%). Numeri che sono stati ripresi durante lo speech di apertura del presidente della Camera di Commercio di Roma Lorenzo Tagliavanti.
"La Giunta Regionale del Lazio sta lavorando con passione e determinazione per interrompere un’usanza che abbiamo ereditato del passato, vale a dire rimandare indietro i soldi a Roma o a Bruxelles. Abbiamo riportato al centro la programmazione, la gestione virtuosa del FESR 2021-2027 che stiamo attuando con l’attivazione di oltre 360 milioni di euro “messi a terra”. La strada è ancora lunga ma confidiamo che, grazie alla grande sinergia istituzionale, riusciremo a fare del Lazio una delle Regioni locomotive del Paese", ha dichiarato il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.
Durante il suo intervento, lo stesso Rocca ha citato non solo i fondi del FESR, "che ci sta consentendo di dare sostegno alle imprese per lavorare sulla sostenibilità e sulle strategie territoriali", ma anche i "fondi di sviluppo e coesione' (1,2 miliardi sulle infrastrutture)" e quelli del "Fondo sociale europeo (FSE) che ci dà la possibilità di dare risposte sul tema formazione e categorie più fragili: pensiamo al bonus psicologo per i pazienti oncologici, all'apertura pomeridiana delle scuole". I fondi, ha ricordato il presidente, sono "essenziali per il Lazio", una Regione "con un debito di oltre 22 miliardi".
Dall'Accordo di Coesione al FESR 21-27: il presente e il futuro della Regione Lazio
Come ha sottolineato Roberta Angelilli, vicepresidente della Regione Lazio e assessore allo sviluppo economico, commercio, artigianato, industria, internazionalizzazione, "la strada da perseguire è l’integrazione tra i vari strumenti finanziari disponibili per arrivare ad una piena copertura delle necessità del mondo produttivo."
Per quanto riguarda l’utilizzo dei fondi europei su base regionale, la Regione Lazio ha registrato tre importanti risultati. E' stata tra le prime regioni italiane a depositare l'Accordo di Coesione (a giugno 2023), "che ha sbloccato un miliardo e 200 milioni per la nostra Regione". Si tratta di un investimento in "strade, infrastrutture, lavori pubblici, opere che ogni cittadino potrà apprezzare direttamente, ma anche imprese che rimangono aperte, opportunità per professionisti". A questo miliardo e 200 milioni "che arriverà tra aprile e maggio 2024, si agganciano altre risorse. Parlo di un piano da 260 milioni di euro destinato ai territori per efficientamento energetico, mobilità sostenibile, dissesto idrogeologico, erosione costiera".
In secondo luogo, la Regione aiuterà ancora una volta il mondo imprenditoriale: "mi piace ricordare che entro i primi sei mesi del 2024 sono previsti bandi FESR per oltre 120 milioni" e per la prima volta verrà stanziata una dotazione di 70 milioni a favore delle piccole e medie imprese del Lazio destinati all’efficientamento energetico e al sostegno dei processi produttivi sostenibili.
Infine, la Regione Lazio ha negoziato con la Commissione europea un intervento per semplificare l'utilizzo dei fondi UE. Si tratta di una misura di semplificazione chiamata "voucher" che premia le idee imprenditoriali di valore evitando una rendicontazione complessa dei costi, che saranno forfettari. Nel dettaglio, sono stati impiegati circa 15 milioni di euro per i "voucher" in ambito digitale e circa 10 milioni per i "voucher" internazionalizzazione.
Nel suo intervento, inoltre, Angelilli ha indicato i quattro obiettivi che Regione Lazio si dà per i prossimi 4 mesi:
- allineare le misure di utilizzo di fondi europei della programmazione PNRR e Accordo di Coesione con il provvedimento del governo Piano Industria 5.0 che cuba 13 miliardi di euro. Come ha ricordato anche il ministro Adolfo Urso, questo è un elemento che va razionalizzato, dato che le opportunità per le imprese devono essere compatibili e inserite in una programmazione coerente. "Dobbiamo fare uno sforzo di allineamento in modo da dare alle imprese un vasto ventaglio di opportunità", da organizzare secondo un "cronoprogramma certo e coerente";
- il Lazio si doterà di uno staff ad hoc per l'utilizzo di fondi europei ad accesso diretto, "una sfida su cui la Regione vuole essere competitiva";
- un pacchetto di misure per attrarre investimenti esteri, in modo da "movimentare le opportunità";
- una maggiore collaborazione con CDP e BEI, per "pensare alla sfida che ci aspetta come squadra".
"Chiaramente è fondamentale l’attivazione completa dei fondi PNRR e del FESR regionale, ma non dimentichiamo che questi strumenti prevedono un’intensità di aiuto massima al 65%, c’è quindi un grande spazio per un’integrazione con la finanza europea gestita dalla BEI o da Cassa Depositi e Prestiti o per l’attivazione della garanzia pubblica gestita dal Mediocredito Centrale. Alla base sono necessarie apposite convenzioni con la Regione che possano aprire la strada all’utilizzo di questi strumenti da parte delle PMI. Su questo stiamo già lavorando", ha affermato la vicepresidente Angelilli.
Il ruolo di CDP e BEI nella gestione dei fondi europei
Il ruolo di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) cambia nel tempo in base alla natura degli strumenti che l'Europa mette a disposizione. In primo luogo, CDP rappresenta un anello di congiunzione tra l'Italia e l'UE, collaborando dal 2009 come intermediario della BEI. In particolare, come ha spiegato Martina Colombo, responsabile affari europei di Cassa Depositi e Prestiti, "la BEI fornisce liquidità che viene poi garantita in modo capillare sul territorio tramite una serie di strumenti messi in campo da CDP".
Nel passato più recente, "CDP è diventata un attore primario - grazie a Next Gen EU e InvestEU - con un accesso diretto ai fondi", che rende possibile "la realizzazione di diverse azioni sul territorio". Parallelamente, il ruolo di CDP è diventato anche "di supporto, assistenza tecnica e advisory". Nel dettaglio, "da quando è partito il PNRR, abbiamo istituito un team che aiuta le pubbliche amministrazioni a tenere i tempi e a gestire strutture schematiche complesse".
Nel quadro delle opportunità per le imprese, non si possono ignorare gli interventi della Banca europea per gli investimenti (BEI). Come ha ricordato Andrea Durante, capo unità nel settore pubblico e attività regolate della BEI, "l'Italia è il primo beneficiario dei fondi della Banca, su un complessivo di 80 miliardi di euro, ben 11 miliardi sono stati assegnati alle pubbliche amministrazioni e alle imprese. Poco meno del 60% degli investimenti dello scorso anno sono stati assegnati a progetti relativi a transizione ambientale come la 3Sun gigafactory di Enel a Catania o le azioni di mitigazione e adattamento per i cambiamenti climatici in Emilia Romagna. Circa il 40% del budget, invece, va ad iniziative per lo sviluppo del Mezzogiorno".
A proposito della Regione Lazio, la BEI è stata presente, "oltre che con attività di finanziamento anche con quelle di assistenza tecnica. Il PNRR ma anche gli altri fondi richiedono uno sforzo per la gestione e la rendicontazione dei fondi. Per questo la BEI ha messo in piedi un sistema che permette alle PA di rivolgersi a noi per trovare sul mercato ingegneri ed economisti che aiutino a realizzare l'investimento".
Confronto sull'attuazione del FESR 21-27 nel Lazio
Dopo la prima sessione di confronto, è stata la volta della tavola rotonda che ha visto protagonisti gli eurodeputati Salvatore De Meo, PPE-FI, Beatrice Covassi, S&D-PD, Nicola Procaccini, ECR-FdI, Anna Bonfrisco, ID-Lega. Al centro del dibattito la definizione dello stato di attuazione del FESR 21-27 nel Lazio.
In questo confronto è stata preso in considerazione anche l'andamento del PR FESR 21-27 in altre regioni del Centro Italia assieme ai rappresentanti di alcune regioni come: Andrea Di Lucente, vicepresidente e assessore allo sviluppo economico della Regione Molise, Michele Michelini, Direttore Dipartimento Sviluppo Economico della Regione Umbria, Germano De Sanctis, Direttore Dipartimento Sviluppo Economico della Regione Abruzzo, e Francesco Marcolini, Presidente di Lazio Innova.
I Fondi EIC
Durante la giornata di full immersion sulle opportunità per le imprese, è intervenuto anche Michiel Scheffer - Presidente dell’European Innovation Council. Nel suo speech, Scheffer ha evidenziato il ruolo dell'EIC quale acceleratore di piccole realtà, sottolineando che l'Italia è al sesto posto tra i Paesi dell'UE che beneficiano dei fondi messi a disposizione dall'Istituto.
In conclusione, sono state illustrate le opportunità offerte dall’European Innovation Council, strumento a sostegno dell’innovazione promosso dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon Europe che, attraverso una disponibilità finanziaria di oltre 13,5 miliardi di euro, sostiene ricercatori, startup e PMI nel proporre soluzioni innovative sul mercato attraverso finanziamenti, opportunità di networking e partnership e servizi di accelerazione delle imprese. A questa sessione conclusiva hanno contribuito anche Chiara Petrioli, membro del board dell’European Innovation Council, e Marco Falzetti, direttore dell’Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea (APRE).