Piano periferie - oggi in Gazzetta il bando da 500 milioni
Arriverà oggi in Gazzetta ufficiale il bando che avvia la procedura del piano periferie, regolato dalla legge di Stabilità 2016
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Vengono, così, messi sul piatto 500 milioni di euro che saranno dedicati al recupero delle aree degradate del nostro Paese. Saranno i Comuni a inviare, nelle prossime settimane, i loro elaborati a Palazzo Chigi, che poi comporrà gli elenchi delle amministrazioni che potranno accedere alle risorse. Saranno premiati gli interventi più velocemente cantierabili, quelli più innovativi e che avranno a disposizione anche risorse private a integrare quelle pubbliche.
La legge di Stabilità
Il decreto è previsto all’interno della legge di Stabilità 2016 (articolo 1 commi 974-978). E regola un piano che prenderà il nome di “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle Città metropolitane e dei Comuni capoluogo di provincia”. Fa seguito ai 200 milioni promossi da Renzo Piano e, almeno nelle premesse, è dedicato alle amministrazioni di dimensione maggiore, più toccate rispetto ad altri dal problema delle aree degradate.
Il ruolo di Palazzo Chigi
La manovra attribuisce a Palazzo Chigi il compito di predisporre materialmente il piano e i relativi elenchi di operazioni. Il lavoro dovrà essere completato anche sulla base delle indicazioni delle amministrazioni. Le domande dovranno essere inviate, in base a quanto dice la manovra, “secondo le modalità e la procedura stabilite con apposito bando, approvato, entro il 31 gennaio 2016, con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il ministro dell'Economia e delle finanze, con il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti e con il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, sentita la Conferenza unificata”.
Le domande dei Comuni
Questo primo decreto in arrivo è proprio quello che regola le domande dei Comuni. E’ in netto ritardo rispetto alle previsioni: era originariamente programmato per fine gennaio. Sul rallentamento hanno pesato anche le richieste della Conferenza unificata, che ha proposto una serie di modifiche per venire incontro agli enti locali.
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Le regole per le istanze
In base al decreto, le istanze per incassare i finanziamenti, con relativi progetti, dovranno essere spedite a Palazzo Chigi tramite posta elettronica certificata. Molte le tipologie di intervento che accederanno al bonus: decoro, manutenzione, riuso e rifunzionalizzazione delle aree pubbliche, aumento della sicurezza del territorio. Ma non solo. Rientrano nel perimetro delle agevolazioni anche altri settori limitrofi, come la mobilità sostenibile, l'adeguamento di infrastrutture destinate a servizi sociali, le attività culturali promosse da privati.
Le valutazioni del Governo
Una volta ricevute le richieste, Palazzo Chigi le valuterà e comporrà la lista degli interventi. Sarà un decreto del presidente del Consiglio dei ministri ad individuare “i progetti da inserire nel programma ai fini della stipulazione di convenzioni o accordi di programma con gli enti promotori dei progetti medesimi”. Progetti e convenzioni avranno a disposizione mezzo miliardo di euro per il solo 2016.
Gli elenchi finali
Nel comporre gli elenchi, comunque, sarà data priorità ai progetti immediatamente cantierabili. Allo stesso modo, avranno punteggio maggiore quei progetti che hanno a disposizione altre risorse, sia pubbliche che private, per integrare i fondi governativi.
Ancora, saranno premiati gli interventi più innovativi, sia a livello organizzativo che architettonico. Per entrare in graduatoria sarà previsto un punteggio minimo, al di sotto del quale si resterà esclusi. Anche se, per partire, basterà avere a disposizione un semplice studio di fattibilità.