Fondo europeo difesa: 525 milioni per ricerca e sviluppo industriale
La Commissione ha adottato il programma di lavoro 2019 dell'Azione preparatoria per la ricerca nel settore della difesa e il primo work programme del Programma di sviluppo del settore industriale della difesa (EDIDP). Al via nuove call per l'accesso ai fondi UE.
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Il Fondo europeo per la difesa è stato proposto dalla Commissione europea a giugno del 2017, con l'obiettivo di avviare la sperimentazione di strumenti di finanziamento da rendere poi stabili nel quadro della programmazione post 2020.
I bracci operativi del Fondo sono due:
- una sezione per la concessione di sovvenzioni destinate alla ricerca collaborativa in tecnologie e prodotti per la difesa innovativi, denominata Azione preparatoria per la ricerca nella difesa, con risorse per 90 milioni di euro fino alla fine del 2019, interamente a valere sul bilancio dell'Unione;
- una sezione per la concessione di incentivi affinché gli Stati membri cooperino nello sviluppo congiunto e nell'acquisizione di tecnologie e materiali di difesa, denominata Programma di sviluppo del settore industriale della difesa (EDIDP), con un cofinanziamento, a titolo del bilancio dell'UE, di 500 milioni di euro per il 2019 e il 2020.
Mentre l'Azione preparatoria sulla ricerca in materia di difesa avvia con il work programme appena approvato dalla Commissione europea il terzo anno di operatività, per l'EDIDP si tratta del primo programma di lavoro, che si concentrerà su ambiti quali la tecnologia dei droni, la comunicazione via satellite, i sistemi di allarme rapido, l'intelligenza artificiale, la cyberdifesa o la sorveglianza marittima.
Azione preparatoria per la ricerca in materia di difesa
Il programma di lavoro per il 2019 dell'Azione preparatoria destinerà 25 milioni di euro al finanziamento di progetti di ricerca sulla dominanza dello spettro elettromagnetico e sulle future tecnologie di rottura per la difesa, due ambiti ritenuti essenziali per mantenere la leadership e l'indipendenza tecnologica dell'Europa a lungo termine.
In particolare, gli inviti a presentare proposte sulle future tecnologie di rottura per la difesa riguarderanno il modo migliore per l'UE di sostenere tecnologie rivoluzionarie in tale settore che possano indurre cambiamenti trasformativi in ambito militare. In tal modo si preparerà il terreno per l'azione del Fondo europeo per la difesa nel settennato 2021-2027, che potrebbe stanziare fino all'8% del proprio bilancio a favore delle tecnologie di rottura.
La Commissione ha già finanziato cinque progetti nell'ambito del budget 2017 dell'Azione preparatoria, tra cui quello relativo al progetto Ocean 2020, guidato da Leonardo SpA. Altri tre progetti, a valere sulle call 2018, saranno ammessi a finanziamento a breve.
Programma di sviluppo del settore industriale della difesa
Il primo work programma dell'EDIDP per lo sviluppo congiunto di materiali e tecnologie di difesa può contare invece sull'intera dotazione di 500 milioni di euro prevista per il periodo 2019-2020.
Le call attese sono in tutto 21, di cui 9 inviti a presentare proposte per il 2019, che saranno pubblicati nei prossimi giorni, e 12 ulteriori inviti per il 2020.
I progetti candidati dovranno riguardare settori prioritari in ambito aereo, terrestre, marittimo, cibernetico e spaziale, in particolare:
- abilitazione di operazioni, protezione e mobilità delle forze militari, con risorse pari a 80 milioni di euro per contribuire a sviluppare le capacità di individuazione delle minacce CBRN o i sistemi anti drone;
- intelligence, comunicazione sicura e cybersicurezza, con una dotazione di 182 milioni di euro destinata alla sorveglianza e alla difesa dell'ambiente cibernetico, alla sorveglianza dell'ambiente spaziale e alle capacità di allerta rapida o di sorveglianza marittima;
- abilità di effettuare operazioni di punta, con un budget di 71 milioni di euro per l'ammodernamento o lo sviluppo della prossima generazione di capacità di attacco di precisione al suolo, capacità di combattimento terrestre e aereo e dei sistemi navali del futuro;
- tecnologie innovative nel settore della difesa e PMI, con 27 milioni di euro stanziati per promuovere soluzioni negli ambiti dell'intelligenza artificiale, della realtà virtuale e delle cybertecnologie e per sostenere le piccole e medie imprese.
Inoltre, la Commissione ha proposto due progetti per l'aggiudicazione diretta: 100 milioni di euro per sostenere lo sviluppo di Eurodrone, una capacità fondamentale per l'autonomia strategica dell'Europa, e 37 milioni di euro a favore del programma ESSOR per rendere le comunicazioni militari interoperabili e sicure.
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Prossimi passi
I consorzi di soggetti ammissibili potranno candidarsi per partecipare ai bandi del Fondo europeo per la difesa per il 2019 entro la fine del mese di agosto. I primi progetti saranno selezionati prima della fine dell'anno, con la successiva firma ufficiale delle convenzioni di sovvenzione.
Parallelamente, procedono i lavori per rendere il Fondo europeo della difesa pienamente operativo nell'ambito del bilancio UE 2021-2027. A febbraio le istituzioni dell'UE hanno raggiunto un accordo politico parziale sul futuro dello strumento, che dovrà essere approvato formalmente dal Parlamento europeo e dal Consiglio.
Gli aspetti economici, in particolare la proposta della Commissione UE di stanziare un totale di 13 miliardi di euro, di cui 4,1 miliardi per la sezione ricerca e 8,9 miliardi per lo sviluppo e l'acquisizione di capacità di difesa, non fanno però parte dell'intesa provvisoria.
Il budget del Fondo europeo per la difesa 2021-2027 dipenderà infatti dai negoziati sul Quadro finanziario pluriennale dell'UE post 2020.
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