I crediti d’imposta ZES e Mezzogiorno non si cumulano
Rispondendo al quesito di un’impresa, l’Agenzia delle entrate ha chiarito che il credito d’imposta Mezzogiorno non può essere cumulato, per i medesimi investimenti, con il credito d’imposta ZES. Questo perché, a differenza di quanto si potrebbe pensare, le due misure rappresentano in realtà un’unica agevolazione, diversamente modulata.
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In tal modo l'Agenzia delle entrate esclude qualsiasi possibilità di cumulo tra i due bonus che, con massimali diversi tra loro, sostengono investimenti in attrezzature e macchinari.
Niente cumulabilità tra il credito d’imposta Mezzogiorno e il tax credit ZES
La precisazione del Fisco è contenuta nella Risposta n. 94 del 17 aprile 2024 fornita ad una società che ha effettuato degli investimenti - attrezzature e macchinari – nel corso del 2023 e ha usufruito del credito d’imposta Mezzogiorno nella misura del 35% relativa alle medie imprese.
Dato che l’azienda in questione è collocata all’interno del territorio del Piano di sviluppo strategico delle zone economiche speciali Sicilia orientale previsto dal Dpcm n.12/2018, in relazione agli investimenti già effettuati, l’imprenditore ha investigato la possibilità di poter usufruire anche del credito d’imposta ZES in aggiunta al tax credit Sud di cui ha già beneficiato.
Alla base della richiesta, vi è stata la lettura letterale dei dispositivi normativi, a cominciare dal comma 102 dell’articolo 1 della Legge 208/2015 sul credito d’imposta Mezzogiorno. Secondo tale provvedimento, infatti, il tax credit Mezzogiorno è cumulabile con aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato che abbiano ad oggetto i medesimi costi ammessi a beneficio, purché il cumulo non porti a superare l’intensità o l'importo di aiuto più elevati previsti dalla rispettive normative.
Ebbene, secondo il Fisco tale interpretazione è sbagliata perchè, di fondo, “il credito d'imposta ZES, a differenza di quanto ritenuto dalla società, non può essere considerato un'agevolazione ulteriore rispetto al credito d'imposta ‘Mezzogiorno’ che a quest'ultimo si possa ‘aggiungere’, per i medesimi investimenti”, scrive l’Agenzia.
Per gli investimenti effettuati nelle ZES, il relativo credito d'imposta costituisce in realtà, “sotto diversi profili, un potenziamento ed ampliamento del credito d'imposta ‘Mezzogiorno’, mantenendo, in quanto compatibile, la medesima disciplina di riferimento”, prosegue il Fisco.
Alla luce di ciò, tali misure non possono pertanto “ritenersi tra loro cumulabili poiché non costituiscono due distinte agevolazioni fiscali, ma piuttosto rappresentano un’unica agevolazione, diversamente modulata in relazione agli ambiti territoriali in cui gli investimenti presi in considerazione delle relative disposizioni sono effettuati”, conclude l’Agenzia delle entrate.
Consulta la Risposta n. 94 del 17 aprile 2024 dell'Agenzia delle entrate
Foto di Ylanite Koppens da Pixabay