Emilia-Romagna: Patto regionale per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva
Investimenti e incentivi per l'occupazione, in particolare giovanile e femminile, sostegno alle relazioni industriali e promozione della legalità. Sono questi i principali temi del Patto regionale per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, siglato dalle parti sociali, dalle associazioni imprenditoriali e dalle istituzioni dell'Emilia-Romagna lo scorso 30 novembre.
Obiettivo del documento è dare seguito al precedente Patto per attraversare la crisi e agli interventi già in atto, individuando le priorità e le strategie su cui tutti gli attori regionali dovranno concentrarsi per assicurare lo sviluppo del territorio.
I soggetti in campo, insieme all'amministrazione regionale, sono l’Upi, l’Anci, l’Uncem, la Lega Autonomie, l’Unioncamere, le associazioni imprenditoriali, le organizzazioni sindacali regionali e i rappresentanti del terzo settore.
Al centro di questo impegno congiunto i settori della green economy e il made in Italy, con un particolare sforzo per favorire le esportazioni e le attività di ricerca e innovazione, ma anche investimenti per la formazione, l'occupazione e il welfare e per l'efficienza della pubblica amministrazione.
Per raggiungere gli obiettivi auspicati, però, i firmatari hanno concordato sulla necessità di promuovere un'azione coordinata per la legalità a contrasto:
- della criminalità organizzata,
- dell’usura,
- del caporalato,
- dell’evasione fiscale e contributiva.
La Regione ha già adottato due leggi in questa direzione, la n. 11 del 2010 e la n. 3 del 2011, in particolare per quanto riguarda l'edilizia, ma nuovi interventi legislativi sono attesi nel corso del 2012 per combattere le infiltrazioni criminali e garantire il rispetto della sicurezza settori nei settori della logistica, dei trasporti, dei servizi e della distribuzione. Inoltre, insieme alle Autonomie locali, l'amministrazione punta a stabilire nuove norme per garantire una concorrenza corretta nel campo degli appalti pubblici.
Le entrate attese dalla lotta al sommerso dovrebbero contribuire a finanziare gli investimenti della Regione a sostegno della crescita e dell’occupazione e a ridurre la pressione fiscale sul lavoro e le imprese.
Per quanto riguarda il tema delle relazioni industriali, l'obiettivo è conciliare diritti dei lavoratori e performance delle imprese, per una politica di sviluppo che dia prospettive stabili di occupazione.
Il lavoro è infatti il terzo grande tema del patto regionale, strettamente collegato alle questioni della formazione e del welfare.
Da una parte si tratta quindi di gli ridurre abbandoni scolastici e migliorare la transizione dal mondo della formazione al mercato del lavoro, dall'altra si vogliono incentivare le assunzioni di giovani a tempo indeterminato, attraverso la concessione di agevolazione ai datori di lavoro nel corso del prossimo anno.
In particolare:
- saranno emanati dei bandi che premieranno la stabilizzazione dei lavoratori impiegati con contratti a tempo determinato e l'assunzione di quelli al termine de periodo di mobilità,
- sarà presa in esame la possibilità di applicare di dedurre integralmente la base imponibile Irap del costo del dipendente stabilizzato,
- saranno stanziate risorse per la diffusione del contratto di apprendistato e ulteriori incentivi per favorire l'occupazione dei giovani di età compresa fra i 30 e 34 anni, non ammissibili alla disciplina dell'apprendistato,
- saranno attivati percorsi formativi finanziati con le risorse dell’accordo Stato-Regioni del 12/02/2009 per i lavoratori disoccupati, in mobilità o comunque interessati da situazioni di crisi,
- saranno realizzati ulteriori azioni formative a supporto dell'inserimento lavorativo delle donne.
Infine, con rifermento al comparto agricolo, la Regione ha confermato la volontà di destinare una quota significativa delle risorse del Programma di Sviluppo Rurale ai giovani fino a 40 anni, in linea con quanto avvenuto nel 2011.
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