PON Reti e Mobilità 2007-2013
L'obiettivo globale del Programma è contribuire alla valorizzazione della posizione del Paese rispetto ai flussi che attraversano il bacino del Mediterraneo e, soprattutto, dei territori peninsulari e insulari delle aree Convergenza ai fini di realizzare una piattaforma logistica quale testa di ponte dell’Ue verso gli altri continenti, in una logica tesa ad affermare processi di sviluppo socio-economico e territoriale basati sulla contestuale considerazione, ai diversi livelli istituzionali, dei concetti di competitività e di coesione.
La strategia del Programma trova attuazione nei seguenti tre obiettivi specifici:
- contribuire alla realizzazione di un’efficiente, efficace e sicura armatura logistica del Mediterraneo affidando alle aree Convergenza un ruolo strategico nello sviluppo delle direttrici di interesse europeo e nazionale in funzione del riequilibrio modale;
- contribuire al potenziamento e alla messa in sicurezza delle connessioni tra le infrastrutture di rilevanza europea e nazionale ai fini di accrescere i livelli di competitività e di fruibilità del sistema logistico;
- accrescere l’efficacia dell’attuazione del PON e la qualità degli interventi in esso inclusi e promuovere la conoscenza da parte del pubblico e dei beneficiari.
- livello comunitario:
- gli Orientamenti strategici comunitari (OSC);
- le Linee guida integrate per la Strategia di Lisbona promosse a livello europeo e – ad esse strettamente connesso – il Piano per l’innovazione, la crescita e l’occupazione (PICO) elaborato a livello nazionale;
- politiche di settore sancite a livello europeo, in particolare attraverso il riesame del Libro bianco sulla politica europea in materia di trasporti50 e gli Orientamenti comunitari per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T); - livello nazionale:
- il Quadro strategico nazionale (QSN);
- piani di settore operanti a livello nazionale, in particolare il Piano Generale dei Trasporti e della Logistica (PGTL) e l’Allegato Infrastrutture al DPEF 2007-2011;
- livello regionale (DSR).
- riequilibrio modale, ovvero a indirizzare la domanda di mobilità verso le modalità più efficienti sotto gli aspetti economico, sociale e ambientale nei diversi contesti, così da alleggerire la pressione cui è sottoposta la rete stradale da parte del trasporto di lunga percorrenza (quale, ad esempio, il traffico merci di cabotaggio nelle relazioni interne);
- intermodalità, ossia procedere verso l’integrazione delle aree CONV nella rete del sistema dei trasporti europeo, favorendo sia l’interconnessione tra le grandi direttrici di traffico e i principali poli produttivi locali, sia l’integrazione tra diverse modalità di trasporto;
- mobilità e accessibilità, nel senso di assicurare i collegamenti necessari per effettuare un trasporto merci rapido e sicuro, così come per controllare/attenuare i fenomeni di congestione generati da alcuni “colli di bottiglia”; ciò garantendo un’accorta integrazione fra le diverse componenti del sistema logistico delle aree CONV – ossia tra nodi portuali (Corridoio 21), direttrici di trasporto di rango nazionale e internazionale (Corridoio I) e poli produttivi locali – al fine di sostenere processi di sviluppo equilibrato dei territori e, nel contempo, offrire agli stessi la possibilità di collocarsi in posizione maggiormente competitiva;
- qualità ed efficienza, da riferire all’accrescimento della qualità dei servizi di trasporto nel settore delle merci, degli standard di sicurezza, delle tecniche di gestione, che vanno allineati alla media nazionale anche ai fini di assicurare ai territori le medesime opportunità di crescita e sviluppo;
- riduzione degli impatti ambientali, sia sul fronte delle infrastrutture di trasporto, sia sul fronte delle emissioni (aria, rumore); attraverso il miglioramento complessivo di efficienza del sistema dei trasporti e il riequilibrio modale a favore della ferrovia e del mare sarà infatti possibile contribuire, in maniera quantificabile, al rispetto degli impegni assunti dall’Italia sulla riduzione dei gas a effetto serra (protocollo di Kyoto).
Il Programma operativo si impernia sui seguenti assi prioritari:
Asse 1: Sviluppo delle infrastrutture nodali di trasporto e logistica
Con questa priorità si intende:
- promuovere lo sviluppo di un efficace ed efficiente sistema logistico con riferimento alle infrastrutture fondamentali di interesse Ue;
- potenziare i nodi logistici complementari al sistema principale per lo sviluppo dell’intermodalità;
- creare un sistema tecnologico e informativo orientato all’interoperabilità ai fini di migliorare la qualità dei servizi di trasporto offerti, gli standard di sicurezza e le tecniche di gestione;
- sostenere e incentivare la domanda di operatori privati del settore della logistica;
Asse 2: Potenziamento delle connessioni tra sistemi locali e sistema infrastrutturale superiore
Con questa priorità si intende:
- rafforzare le connessioni interne al sistema logistico portante e tra questo e i poli produttivi locali;
- migliorare la qualità dei servizi di trasporto offerti, gli standard di sicurezza e le tecniche di gestione del sistema connettivo tra direttrici, nodi e poli principali dell’armatura logistica.
Asse 3: Assistenza tecnica
Con questa priorità si intende:
- incrementare i livelli di efficienza, efficacia e trasparenza nella gestione operativa del Programma;
- accrescere la conoscenza del PON da parte del pubblico e dei beneficiari.
Ripartizione finanziaria per asse prioritario (in euro)
Assi prioritari | Contributo UE | Contributo nazionale pubblico | Totale contributo pubblico |
1. Sviluppo delle infrastrutture nodali di trasporto e logistica | 758.581.016 | 758.581.016 | 1.517.162.032 |
2. Potenziamento delle connessioni tra sistemi locali e sistema infrastrutturale superiore | 596.901.670 | 596.901.670 | 1.193.803.340 |
3. Assistenza tecnica | 19.246.205 | 19.246.205 | 38.492.410 |
Totale | 1.374.728.891 | 1.374.728.891 | 2.749.457.782 |
(Fonte: MSE, PON Reti e Mobilità 2007-2013)