Riforma Incentivi Energie Rinnovabili: Bruxelles rileva troppa burocrazia inutile
A un giorno dall'approdo in conferenza Stato-Regioni, il nuovo sistema italiano di incentivi alle fonti rinnovabili incassa il giudizio severo del commissario europeo all'Energia Günther Oettinger. Una lettera dell'Esecutivo Ue accoglie con favore i decreti di riforma del ministero dello Sviluppo economico, ma non manca di sottoporre una serie di raccomandazioni, anche molto critiche al governo: a cominciare dal rischio che le nuove regole rendano impossibile per i produttori indipendenti l'accesso agli aiuti statali.
Troppa burocrazia
Eccesso di burocrazia e crisi finanziaria rischiano di paralizzare gli investimenti nel settore. La Commissione sollecita quindi l'Italia a semplificare le procedure amministrative per l'accesso agli incentivi.
Nel mirino soprattutto il meccanismo dei registri e “l'obbligo di registrare i progetti con una capacità superiore ai 12 kw per il fotovoltaico e ai 50 kw per altri progetti di tecnologie di produzione di elettricità rinnovabile” che, secondo Bruxelles, penalizzerebbero con nuovi oneri gli operatori indipendenti e diminuirebbero la sicurezza degli investitori.
Differenziare le tariffe
Anche la rimodulazione delle tariffe non convince l'Esecutivo comunitario, che concorda con la riduzione degli incentivi, ma chiede che i tagli siano differenziati in base al grado di maturità raggiunto da ciascuna tecnologia e ritiene necessari periodi di transizione più lunghi per tutelare gli investimenti già effettuati.
Fare in fretta
Stoccata finale sui tempi del Governo: per la Commissione bisogna adottare tempestivamente le norme relative al sostegno delle rinnovabili nel settore del riscaldamento e raffreddamento e dare presto certezze in materia di efficienza energetica.