Mercato unico digitale - in vigore norme UE per acquisti online illimitati
Operativo il nuovo regolamento UE per porre fine ai blocchi geografici online ingiustificati. La normativa, inserita tra le misure dirette a promuovere il commercio elettronico, permetterà ai cittadini europei di accedere illimitatamente ai servizi in rete offerti dai siti web degli Stati membri.
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Oggi entra in vigore il regolamento (UE) 2018/302, proposto dalla Commissione europea a maggio 2016, per porre fine ai blocchi geografici online ingiustificati. I cittadini europei non dovranno più preoccuparsi del fatto che un sito web li blocchi o li reindirizzi su un altro sito solo perché accedono da un altro paese o perchè non risulta la loro carta di credito, e potranno usufruire dei beni e servizi in rete ovunque si trovino nell'Unione Europea.
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Le nuove norme, che oggi inizieranno ad essere vigenti, rispondono alle necessità dei consumatori e le imprese, in particolare le PMI, che manifestano un interesse crescente ad acquistare e vendere in tutta l'Unione.
Le vendite online di prodotti crescono del 22% all'anno, ma spesso i venditori rifiutano di vendere a clienti di un altro Stato membro o di offrire prezzi vantaggiosi quanto quelli offerti ai clienti locali.
Al 2015 un'indagine della Commissione ha riscontrato che solo il 37% dei siti web permetteva ai clienti transfrontalieri di giungere alla fase finale prima di completare l'acquisto inserendo i dati di pagamento. Di conseguenza due terzi dei consumatori che volevano fare acquisti online all'estero non hanno potuto farlo.
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Andrus Ansip, Vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale, Elżbieta Bieńkowska, Commissaria per il Mercato interno, l'industria, l'imprenditoria e le PMI, Věra Jourová, Commissaria per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere, e Mariya Gabriel, Commissaria per l'Economia e la società digitali, hanno dichiarato che se si vuole puntare ad un'Europa senza confini, è necessario eliminare gli ostacoli anche agli acquisti online.
Infatti, insieme all'abolizione delle tariffe di roaming, alle nuove norme in materia di protezione dei dati e alla possibilità di viaggiare continuando ad accedere ai propri contenuti online, la fine dei blocchi geografici ingiustificati è un'altra iniziativa fondamentale che fa del mercato unico digitale una realtà per tutti, che apporta benefici ai cittadini e alle imprese.
Le imprese, quindi, vedranno la clientela ampliarsi oltre confine e beneficeranno di una riduzione dei costi amministrativi e di transazione.
Il regolamento fa anche parte di un più ampio sforzo dell'UE per promuovere il commercio elettronico nel mercato unico, che comprende misure per proteggere meglio i consumatori online, garantire una consegna transfrontaliera dei pacchi meno costosa e semplificare le norme in materia di IVA per facilitare l'acquisto e la vendita di beni in rete.
L'auspicio è che tutti gli Stati membri garantiscano un'attuazione efficace di queste norme e facciano tutto ciò che è in loro potere affinché il regolamento venga effettivamente applicato sin dal primo giorno.
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Sono gli Stati, appunto, responsabili dell'attuazione del regolamento e devono porre in essere le strutture necessarie per garantire il buon avvio della sua applicazione. In particolare, devono:
- designare organismi incaricati della sua applicazione e organismi che forniscano assistenza pratica ai consumatori;
- definire misure efficaci, proporzionate e dissuasive applicabili alle violazioni del regolamento.
A tal proposito, la Commissione effettuerà una prima revisione del regolamento sui blocchi geografici entro marzo 2020 e riguarderà l'eventuale estensione del principio di non discriminazione ai servizi non audiovisivi forniti mediante mezzi elettronici la cui caratteristica principale è il contenuto protetto dal diritto d'autore, come e-book, musica, giochi e software.
Inoltre, la Commissione valuterà attentamente se anche in altri settori, come quello dei servizi legati ai trasporti e quello dei servizi audiovisivi, debbano essere eliminate restrizioni ingiustificate basate sulla nazionalità, il luogo di residenza o il luogo di stabilimento.
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