Codice Appalti - D.lgs 50-2016 non conforme a norme UE su procurement
Il Codice dei contratti pubblici, in questi mesi al centro di un più volte annunciato processo di riforma che non ha veramente ancora preso piede, è ora sotto la lente di Bruxelles.
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La Commissione europea ha deciso di inviare lettere di notifica formale a 15 Stati membri - Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, Finlandia, Germania, Italia, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Svezia e Ungheria - per avvertire le istituzioni della non conformità della propria legislazione nazionale alle norme dell'UE in materia di appalti pubblici e concessioni.
Le nuove norme europee sul public procurement - direttiva 2014/24/UE, direttiva 2014/25/UE e direttiva 2014/23/UE - dovevano essere recepite dagli Stati membri nella legislazione nazionale entro il 18 aprile 2016, spiega Bruxelles. I 15 Paesi che hanno ricevuto le lettere non hanno superato il controllo effettuato dalla Commissione per stabilire l’effettiva conformità.
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La stessa valutazione, si legge nella nota ufficiale, è in corso o verrà effettuata per il resto degli Stati membri, dove il recepimento è comunque stato completato con pesanti ritardi.
L’Italia e gli altri 14 destinatari delle missive hanno ora hanno due mesi per rispondere alle questioni sollevate dalla Commissione. In caso di mancata azione in tal senso, Bruxelles potrà decidere di dare seguito alla procedura di infrazione con l'invio di un parere motivato.
Immediata la reazione dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE), che tanto in questi mesi si sta impegnando per promuovere il processo di riforma della normativa sui contratti pubblici. "La decisione della Commissione europea, seppur in attesa di conoscere il testo integrale del provvedimento, conferma quello che andiamo denunciando da anni - si legge nella nota dell’associazione - e cioè che il Codice Appalti ha completamente fallito l’obiettivo di riportare il settore dei lavori pubblici in Europa con regole semplici, chiare e trasparenti”.
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