Bruxelles lancia consultazione su aiuti di Stato per transizione verde e digitale
Fino all’8 dicembre è possibile esprimersi sulla proposta di revisione del regolamento generale di esenzione per categoria (GBER). L'obiettivo da raggiungere è integrare le modifiche al regime sugli aiuti di Stato, agevolando i finanziamenti pubblici a favore delle transizioni verde e digitale dell'UE.
Come dovrebbero essere gli aiuti di stato per clima, energia e ambiente?
L'attuale disciplina in materia di aiuti di Stato - in particolare relativa alle finalità regionali, in materia di clima, energia e ambiente, e sul finanziamento del rischio e il quadro per la ricerca, lo sviluppo e l'innovazione - stabilisce le condizioni affinché gli aiuti per il settore possano essere considerati compatibili con il mercato interno.
Le disposizioni sono integrate dal regolamento generale di esenzione per categoria che stabilisce le condizioni di compatibilità ex ante in base alle quali gli Stati membri possono attuare misure di aiuto di Stato senza darne notifica preventiva alla Commissione.
Le modifiche alla disciplina sugli aiuti di Stato e la proposta di revisione del regolamento generale hanno come finalità ultima quella di promuovere finanziamenti pubblici che contribuiscano alla realizzazione delle attuali priorità dell'Unione, in particolare il Green Deal europeo e le strategie industriale e digitale.
"La nostra proposta mira ad ampliare le possibilità di cui potranno disporre gli Stati membri per attuare misure di aiuto a sostegno delle transizioni verde e digitale senza obbligo di previa notifica alla Commissione e di approvazione da parte di quest'ultima. La proposta renderà più facile e rapido per gli Stati membri fornire rapidamente i finanziamenti, senza causare indebite distorsioni della concorrenza nel mercato unico", ha affermato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza.
Come cambieranno le regole sugli aiuti di Stato
In tale contesto, la Commissione propone una serie di implementazioni al regolamento generale di esenzione per categoria in settori in cui anche gli orientamenti corrispondenti sugli aiuti di Stato sono in fase di revisione.
Sono quattro gli assi portanti da considerare. In primis, il pacchetto di aiuti a favore della tutela ambientale e dell'energia che si articola a sua volta in cinque punti:
- ampliare le possibilità di cui dispongono gli Stati membri per fornire sostegno a vari tipi di progetti "verdi", ad esempio la riduzione delle emissioni di CO2, il ripristino degli habitat naturali e degli ecosistemi, la protezione e il ripristino della biodiversità, i veicoli puliti o a zero emissioni e le infrastrutture di ricarica e rifornimento
- introdurre nuove condizioni "verdi" che le grandi imprese a forte consumo di energia dovranno rispettare per beneficiare, nel quadro di un'esenzione per categoria, di aiuti sotto forma di riduzione delle aliquote fiscali, a norma della direttiva sulla tassazione dell'energia. Ciò garantirà che gli aiuti determinino un aumento dell'efficienza energetica e promuovano investimenti in progetti che comportano riduzioni sostanziali delle emissioni dei gas a effetto emessi dall'impresa beneficiaria
- tenere conto del ruolo accresciuto dello stoccaggio ai fini dell'integrazione dell'energia rinnovabile nel sistema dell'energia elettrica, ampliando le esenzioni in vigore relative agli aiuti agli investimenti e al funzionamento a favore delle energie rinnovabili ai progetti di stoccaggio direttamente collegati a impianti di produzione di energia rinnovabile nuovi o esistenti
- agevolare gli investimenti nell'idrogeno verde, introducendo esenzioni per categoria per gli aiuti agli investimenti per progetti nel settore dell'idrogeno verde e per gli investimenti nelle infrastrutture per l'idrogeno. A tale proposito, anche gli aiuti al funzionamento a favore di impianti su piccola scala per la promozione dell'idrogeno verde saranno esentati dall'obbligo di notifica
- incentivare progetti ambiziosi di ristrutturazione edilizia, introducendo un "bonus verde" per gli aiuti destinati a migliorare le prestazioni energetiche degli edifici. Il bonus si applicherà nel caso in cui i miglioramenti delle prestazioni energetiche determinino una riduzione significativa della domanda di energia primaria.
In secondo luogo si parla degli aiuti agli investimenti per il finanziamento del rischio. A tal proposito, l’obiettivo è quello di chiarire e razionalizzare le norme sugli aiuti al finanziamento del rischio, in linea con la revisione, condotta in parallelo, degli orientamenti sul finanziamento del rischio, ad esempio chiarendo le norme sull'ammissibilità a tali aiuti a norma del regolamento generale di esenzione per categoria.
A questo scopo si affianca anche la volontà di ampliare il campo di applicazione degli aiuti alle start-up includendo gli aiuti sotto forma di trasferimento dei diritti di proprietà intellettuale (DPI) da un organismo di ricerca in cui sono stati sviluppati i DPI sottostanti a piccole imprese innovative che devono immettere sul mercato nuovi prodotti o servizi.
Come terzo asse si considerano gli aiuti a favore di ricerca, sviluppo e innovazione. Nello specifico, la Commissione vorrebbe semplificare le condizioni di concessione di aiuti a ricerca, sviluppo e innovazione senza obblighi di previa notifica e di autorizzazione, ad esempio prevedendo la possibilità di calcolare i costi indiretti dei progetti di R&S attraverso un approccio semplificato e introducendo nuove norme di compatibilità per il sostegno alle infrastrutture di prova e di sperimentazione (definite anche "infrastrutture tecnologiche").
Ci sono, infine, come ultimo tassello gli aiuti a finalità regionale. In questo caso si punta ad allineare le condizioni di cui ai nuovi orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale, ad esempio estendendo anche alle zone scarsamente popolate la possibilità di concedere aiuti al funzionamento per prevenire o ridurre lo spopolamento (finora ammissibile solo per le zone a bassissima densità demografica).
La consultazione pubblica sulla revisione del regolamento GBER
La revisione della disciplina è aperta a un processo di consultazione pubblica: i portatori di interessi hanno a disposizione più di quattro settimane per prendere parte alla consultazione, che si concluderà l'8 dicembre 2021.
I contributi potranno essere presentati da cittadini, organizzazioni e autorità pubbliche.
Oltre alla consultazione, il progetto di proposta sarà discusso anche in due riunioni tra la Commissione e gli Stati membri: la prima avrà luogo verso la fine del periodo della consultazione pubblica e la seconda avverrà dopo che la proposta sarà stata riesaminata alla luce dei contributi ricevuti durante la stessa iniziativa.
In tal modo, si garantirà che sia gli Stati membri che gli altri portatori di interessi abbiano sufficienti opportunità di esprimersi sul progetto di proposta della Commissione.
L'adozione del regolamento generale di esenzione per categoria riveduto è prevista per il primo semestre del 2022.
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