Fondi Ue: Governo sblocca Agenzia coesione
Agenzia per la coesione in rampa di lancio. E’ questo l’impegno che il Governo italiano ha preso durante l’incontro di Atene con il commissario alle Politiche di coesione Johannes Hahn.
Partirà subito la struttura tecnica immaginata per coordinare la spesa dei fondi europei. Nel corso dell’incontro di Atene tra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio e il commissario europeo alle Politiche di coesione Johannes Hahn, il Governo italiano si è impegnato formalmente a mettere finalmente in moto l’Agenzia per la coesione. Il suo apporto sarà decisivo per centrare l’obiettivo di spesa di tutto il denaro disponibile nella programmazione in corso. A rischio ci sono cinque miliardi di euro.
La nuova programmazione
L’impegno del Governo, al momento, è concentrato soprattutto sul fronte della programmazione 2007-2013. L’accordo di partenariato che riguarda il settennato dal 2014 al 2020, infatti, è appena stato licenziato e inviato a Bruxelles. Contiene, come noto, una grande concentrazione di risorse su tre obiettivi: occupazione e politiche del lavoro, ricerca e innovazione, sostegno alle piccole e medie imprese. Le grandi infrastrutture, in sostanza, perdono finanziamenti.
I soldi da spendere
La partita della programmazione in atto è, però, quella che toglie il sonno al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, che ha deciso di tenere per sé la relativa delega. Nell’anno e mezzo che resta prima della chiusura, fissata a fine 2015, l’Italia ha da spendere ancora 22 miliardi di euro: sette entro la fine del 2014 e 15 entro l’anno successivo. Secondo le proiezioni di Palazzo Chigi, una cifra pari ad almeno cinque miliardi di euro sarebbe allora a rischio.
Le cause della frenata
I motivi sono soprattutto due. Da un lato preoccupano le difficoltà burocratiche che alcuni programmi continuano a riscontrare, nonostante l’attività di facilitazione e monitoraggio avviata dai ministri Carlo Trigilia e Fabrizio Barca nei due precedenti Governi. Dall’altro lato, poi, alcune grandi opere, a cui sono legati in parte i finanziamenti, difficilmente partiranno entro la fine del prossimo anno.
Il colloquio con Hahn
Di tutto questo si è discusso con il commissario Hahn, nel corso dell’incontro informale di Atene della scorsa settimana. La preoccupazione di Bruxelles è che l’Italia perda risorse. Così sono state messe in campo due misure di immediata applicazione, che serviranno nella programmazione in corso ma che rappresenteranno uno strumento importante anche per quella in fase di avviamento.
Attivare l'Agenzia
Il primo impegno preso dal sottosegretario Delrio è la partenza immediata dell’Agenzia per la coesione territoriale. Si tratta della struttura, immaginata da Fabrizio Barca, che dovrà supportare a livello centrale soprattutto le Regioni con difficoltà a gestire le complesse procedure di Bruxelles. La costituzione della squadra di supertecnici, dopo mesi di attesa, langue. Così il Governo punterà sulla sua attivazione come arma in più per aiutare la chiusura della programmazione in corso.
La riprogrammazione
Il secondo impegno, invece, riguarda la riprogrammazione di fondi europei. In questo caso l’idea, avallata da Bruxelles, è ricorrere in maniera sistematica al definanziamento di programmi bloccati a favore di progetti che possano drenare immediatamente risorse. Il modello sul quale ci si muoverà è quello dell’ultimo decreto sul taglio al cuneo fiscale: lì è stata inserita una riprogrammazione di fondi europei per finanziare gli interventi di manutenzione dell’edilizia scolastica.