Immigrazione - Ue, nuova strategia di partenariato con i Paesi terzi
Il piano di Bruxelles prevede partenariati su misura, sul modello del Migration Compact italiano, con i principali Paesi di origine e transito.
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Accordi di partenariato su misura tra Ue e Paesi partner
La Commissione europea ha presentato oggi la sua strategia di azione esterna per la gestione della pressione migratoria. Una pressione che, si legge nel comunicato di Bruxelles, è orma diventata una condizione "normale", sia per l'Ue che per i Paesi partner, ed "è parte di una più ampia crisi di dislocamento globale".
Per dare una "risposta comune e significativa" a questa situazione, dunque, è necessario secondo la Commissione "un approccio più coordinato, sistematico e strutturato", che faccia corrispondere agli interessi dell'Ue gli interessi dei partner.
La strategia Ue si basa su un "quadro di partenariato rafforzato con i principali Paesi terzi di origine e di transito", che, spiega Bruxelles, assumerà la forma di singoli "accordi su misura" (tailored compacts) e sfrutterà tutte le politiche e gli strumenti già a disposizione dell'Unione per ottenere risultati concreti. Gli accordi saranno messi a punto "sulla base della situazione e delle necessità di ciascun partner, a seconda che si tratti di un Paese di origine, di un Paese di transito o di un Paese che ospita molti sfollati".
A breve termine, spiega la Commissione, saranno avviati accordi con la Giordania e il Libano e saranno adottate le misure necessarie per concordarne altri con il Niger, la Nigeria, il Senegal, il Mali e l'Etiopia. L'Ue intende, inolte, aumentare il suo impegno con la Tunisia e la Libia.
La strategia, ha poi annunciato il vicepresidente della Commissione Ue Frans Timmermans, usufruirà, tra le altre cose, del dispiegamento di 8 miliardi di euro nei prossimi cinque anni. Inoltre, ha aggiunto, bisognerà lavorare su "un ambizioso piano di investimenti esterni per contribuire a creare opportunità e ad affrontare le cause all'origine della migrazione". "Senza risultati concreti dai nostri partner nella gestione della migrazione - ha concluso Timmermans - dovremo essere tutti pronti ad adattare il nostro impegno e i nostri aiuti finanziari".
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Migration Compact: Strategia Ue su modello italiano
Il piano di Bruxelles ricalca il modello previsto dall'Italia nell'ambito del Migration Compact, il documento inviato lo scorso aprile alla Commissione europea per una strategia efficace di azione esterna all'Ue nella gestione della pressione migratoria. Nel capitolo "Prospettive future: cosa può offrire e cosa può chiedere l'Ue", il governo italiano spiegava infatti che il primo passo di questa strategia riguarda, innanzitutto, l'identificazione dei principali Paesi partner con cui cooperare sui temi migratori e la definizione del tipo di cooperazione da sviluppare con ognuno di essi, sulla base delle diverse caratteristiche migratorie di ciascun Paese.
Una simile mappatura, spiegava ancora Roma nel suo documento, dovrebbe essere inoltre essere accompagnata da una “valutazione approfondita” da effettuare in collaborazione con il singolo Paese terzo, “in un autentico spirito di comproprietà”, e dovrebbe diventare la base di piani d'azione per un partenariato rafforzato su misura per ogni Paese.
Il Migration Compact targato Roma, lo ricordiamo, ha già ottenuto un'accoglienza positiva da parte della Commissione europea, confermata da una lettera inviata dal lo stesso presidente Jean-Claude Juncker al premier italiano Matteo Renzi, e ha successivamente incassato l'apprezzamento del Consiglio Ue, nonostante le iniziali riserve della Germania sulla proposta dei bond Ue-Africa.
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