MEF - studi di settore, ok a nuovi modelli
Approvati 57 nuovi modelli di studi settore relativi ad attività professionali, ai comparti dei servizi, commercio e manifatture
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Sui Supplementi straordinari alla Gazzetta ufficiale Serie Generale n. 303 del 29 dicembre 2016 sono stati pubblicati i decreti con cui il Ministero dell’Economia e delle finanze (MEF) ha approvato 57 nuovi modelli di studi di settore in riferimento a diversi comparti: attività professionali, manifatture, commercio e servizi.
Studi di settore
I decreti pubblicati in Gazzetta recepiscono quanto esaminato e approvato lo scorso 7 dicembre dalla Commissione degli esperti prevista dall’articolo 10, comma 7, della legge 146-1998, chiamata a esprimere un parere in merito all' idoneità degli studi a rappresentare la realtà cui si riferiscono.
Nel dettaglio gli studi approvati sono 57:
- 18 studi afferenti le attività del commercio,
- 20 per il comparto manifatturiero,
- 7 relativi alle attività professionali,
- 12 per l’area dei servizi.
La Commissione ha espresso parere positivo all’unanimità per i primi due comparti, mentre per gli studi relativi ai servizi e ai professionisti si è registrata l’astensione di alcuni componenti; alcuni rappresentanti delle organizzazioni economiche di categoria e degli ordini professionali hanno evidenziato una serie problematiche in merito all'elaborazione degli studi, ritenute tali da non permettere di esprimere una valutazione completamente positiva, ma consentendone comunque l’approvazione.
I documenti approvati realizzano l’ultimo aggiornamento degli studi prima della loro sostituzione con gli indici sintetici di affidabilità fiscale introdotti dal decreto fiscale (dl n. 193 del 22 ottobre 2016, n. 193) collegato alla Legge di stabilità.
Contribuenti cui non si applicano gli studi di settore
I decreti definiscono le categorie di contribuenti alle quali non si applicano gli studi di settore approvati:
- soggetti che hanno dichiarato compensi (per gli esercenti attività professionali) ovvero ricavi (fatta eccezione per quelli conseguiti a seguito della cessione di azioni, quote di partecipazione, strumenti finanziari similari alle azioni, obbligazioni, che non costituiscono immobilizzazioni finanziarie) superiori a 5.164.569 euro;
- società cooperative costituite da utenti non imprenditori che operano solamente a favore degli stessi utenti;
- società cooperative, delle società consortili e dei consorzi che operano solamente a favore delle imprese socie ovvero associate.
Indicatori territoriali
Il MEF ha approvato anche un decreto che definisce specifici indicatori territoriali in base ai quali diversificare le modalità di applicazione degli studi di settore, tenendo conto del luogo in cui viene svolta l'attività economica.
Si tratta in particolare di cinque indicatori territoriali:
- territorialità del livello dei canoni di affitto dei locali commerciali,
- territorialità del livello del reddito medio imponibile ai fini dell’addizionale Irpef,
- territorialità del livello delle retribuzioni,
- territorialità del livello delle quotazioni immobiliari,
- territorialità del livello dei canoni di locazione degli immobili.
Le territorialità sono applicabili a decorrere dal periodo di imposta in corso alla data del 31 dicembre 2016.
Decreto fiscale, stop a studi di settore
L’articolo 7-bis del decreto fiscale prevede la soppressione degli studi di settore, in sostituzione dei quali saranno introdotti, dal periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2017 con apposito decreto del ministro dell’Economia e delle Finanze, indici sintetici di affidabilità fiscale, cui sono collegati i livelli di premialità per i contribuenti più affidabili, anche consistenti nell’esclusione o nella riduzione dei termini per gli accertamenti. L'obiettivo è promuovere l’adempimento degli obblighi tributari e il rafforzamento della collaborazione tra l’amministrazione finanziaria e i contribuenti.
Con l’introduzione degli indici sintetici di affidabilità fiscale è stata disposta la contestuale cessazione degli effetti, al fine dell’accertamento dei tributi, delle disposizioni relative agli studi di settore.
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