Aree crisi - 100 milioni per accordi riconversione Savona e Terni-Narni
Valgono 100 milioni di euro i due Accordi di Programma firmati al Ministero dello sviluppo economico per l’attuazione dei Progetti di Riconversione e Riqualificazione Industriale delle aree di crisi industriale complessa di Savona e Terni-Narni.
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Uno stanziamento complessivo di circa 100 milioni di euro, di cui 40 del MISE attraverso i fondi della Legge 181/89 gestita da Invitalia. E’ questo il valore dei due accordi di programma per le aree di crisi industriale complessa di Savona e Terni-Narni.
Invitalia ha elaborato i progetti di riconversione e riqualificazione industriale propedeutici alla firma degli Accordi di Programma, ne curerà l’attuazione e fornirà il proprio supporto tecnico agli organi di governance degli Accordi. L’Agenzia inoltre gestirà le agevolazioni previste dalla Legge 181/89 per gli investimenti produttivi.
> Legge 181-89 – agevolazioni per aree di crisi industriale non complessa
Area di crisi di Savona
La struttura produttiva del Savonese, area strategica di collegamento tra Italia, Francia e Spagna, ha pesantemente subito le conseguenze della crisi economica degli ultimi anni, con ripercussioni sul mercato del lavoro e sull’intero sistema sociale.
L’area di crisi industriale complessa è stata dichiarata per il territorio di 21 Comuni della Provincia di Savona: Altare, Bardineto, Bormida, Cairo Montenotte, Calizzano, Carcare, Cengio, Cosseria, Dego, Giusvalla, Mallare, Millesimo, Murialdo, Osiglia, Pallare, Piana Crixia, Plodio, Roccavignale, Vado Ligure, Quiliano, Villanova d’Albenga.
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La strategia per il rilancio, basata sul sostegno finanziario agli investimenti nel settore manifatturiero, sul potenziamento della logistica connessa alle attività portuali e sul rilancio dell’occupazione, è attuata attraverso il Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale (PRRI), elaborato e gestito da Invitalia.
Il PRRI prevede l’impegno di risorse pubbliche per complessivi 40,7 milioni di euro, di cui 20 milioni del MiSE e 20,7 della Regione Liguria.
Area di crisi Terni-Narni
Per Terni-Narni lo stanziamento è di 58,25 milioni di euro: 20 milioni del Ministero dello Sviluppo economico e 38,25 milioni della Regione Umbria.
Per l’area è stata inoltre avviata la procedura fast track per un Contratto di Sviluppo nel settore delle fibre sintetiche a cui potrebbero essere destinati 11 milioni di euro (di cui 10 del MiSE).
A conclusione, il 4 agosto scorso, della call di Invitalia per raccogliere iniziative imprenditoriali nell’area sono state presentate 212 manifestazioni di interesse per un totale di 612,5 milioni di euro di investimenti. I progetti si riferiscono ad una vasta gamma di ambiti settoriali: è il settore manifatturiero ad assorbire il 61% degli investimenti e il 44% dell'occupazione prevista, anche se gli investimenti per R&S sono significativi (44 manifestazioni per un totale di oltre 65 milioni di euro).
Quanto agli indirizzi strategici del PRRI, gli ambiti prioritari riguardano la chimica verde, la metallurgia e le relative filiere produttive e l'agroalimentare, rivolti alla "manifattura intelligente", all'efficientamento energetico, all'ambiente e all’economia circolare.