Auto elettriche – cosi' l'UE vuole abbattere le barriere normative
Mentre dal salone dell’auto di Ginevra i costruttori fanno appello al Governo italiano affinché favorisca, anche attraverso gli incentivi, la diffusione dell'auto elettrica, l'UE prova ad abbattere le barriere normative all'innovazione del settore.
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L'ottantottesima edizione del salone dell'auto di Ginevra, aperta al pubblico fino al 18 marzo, vede l'industria dell'automotive schierata a favore dell'auto elettrica.
E arriva un appello unanime al futuro Governo italiano per favorire una mobilità sempre più sostenibile, in primis attraverso gli incentivi fiscali.
Appello al Governo: servono incentivi all'acquisto e colonnine di ricarica
Come spiega l’amministratore delegato di BMW Italia, Sergio Solero, “nel futuro andremo verso l’elettrificazione e la guida elettrica. Per fare questo, però, serve non solo che i produttori di auto investano molte risorse per portare l’elettrificazione su tutta la gamma. Servono anche le istituzioni e gli energy provider che mettano l’utente in condizione di poter ricaricare l’auto e usarla in tutti gli ambiti”.
Gli automobilisti quindi devono essere invogliati al cambiamento, anche con misure fiscali. “Servono probabilmente – spiega Solero – incentivi all’acquisto se si vuole velocizzare l’acquisto di auto elettriche”.
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La richiesta di un intervento del Governo arriva anche dal numero uno di Volvo Italia, Michele Crisci: “La politica deve aiutare. Per fare in modo che i clienti si avvicinino a questo mondo c’è bisogno di infrastrutture di ricarica, c’è bisogno magari di interventi di defiscalizzazione per chi ha dei processi di acquisto virtuosi”.
L’amministratore delegato di Nissan Italia, Bruno Mattucci, aggiunge: “Ci auguriamo, anche se le ultime elezioni non fanno vedere uno scenario di stabilità, che chiunque sia domani a governare in Italia metta in piedi una politica sulla mobilità, almeno nel medio termine. In altre parole: diteci come dovranno viaggiare gli italiani nei prossimi 5-10 anni, perchè noi abbiamo tutte le tecnologie per poter supportare questo tipo di politiche”.
Da Bruxelles Innovation Deal per le batterie
Innovation Deal è un progetto pilota lanciato dalla Commissione europea volto ad identificare – grazie al coinvolgimento degli innovatori e delle parti interessate – le barriere normative che ostacolano l'innovazione all'interno della legislazione UE o nella sua implementazione a livello nazionale, e a raccogliere proposte per eliminare tali barriere e impedire che ne sorgano di nuove.
La prima sperimentazione degli Innovation Deals è stata applicata al pacchetto sull’economia circolare. La seconda, annunciata in queste ore, riguarda la mobilità elettrica, e in particolare le batterie.
Che il tema sia caro a Bruxelles lo dimostrano anche le recenti dichiarazioni del commissario UE per l'Unione dell'energia Maros Sefcovic nel corso degli EU Industry Day: “Lo sviluppo di una catena di valore nella produzione delle batterie in Europa non è solo una condizione preliminare per impedire una maggiore dipendenza tecnologica dai nostri concorrenti globali”, è anche un meccanismo per creare posti di lavoro, stimolare crescita e investimenti, ha sottolineato Sefcovic.
Un mercato, quello collegato alla mobilità elettrica, il cui valore si aggirerà intorno ai 250 miliardi di euro l'anno.
L'Innovation Deal dedicato alle batterie per le auto elettriche riunisce la Commissione europea e 8 partner – innovatori e autorità regionali e nazionali – con l'intento di fare dei passi in avanti concreti per abbattere le barriere normative all'innovazione del settore.
Il focus, in particolare, è centrato sugli ostacoli al riciclaggio e al riutilizzo delle batterie per i veicoli elettrici.