Bilancio UE - Oettinger, tagli a Politica Coesione non oltre 5 per cento
Le prime 4mila adesioni alla Cohesion Alliance, la coalizione promossa dal Comitato delle regioni per difendere il budget della Politica di Coesione nel prossimo Quadro finanziario pluriennale, sono state consegnate alla Commissione UE. Non ci saranno tagli drastici, ha assicurato il commissario al Bilancio Oettinger.
Le Regioni italiane aderiscono all'Alleanza per la coesione
La Politica di Coesione subirà probabilmente dei tagli nel Quadro finanziario pluriennale post 2020, ma non si tratterà di un ridimensionamento drastico. Secondo il commissario al Bilancio Gunther Oettinger, che ieri ha ricevuto le prime 4mila firme raccolte nell'ambito dell'Alleanza per la Coesione insieme alla commissaria per la Politica regionale Corinna Creţu, i tagli saranno prossimi al 5% dell'attuale dotazione.
Alla Cohesion Alliance, alleanza dal basso promossa dal Comitato europeo delle Regioni e aperta a tutti i soggetti che ritengono che la Politica di Coesione debba restare un pilastro dell’Unione europea anche nel quadro della prossima programmazione finanziaria, hanno aderito anche la Conferenza delle Regioni italiane e l'Euroregione Alpi-Mediterraneo, cui partecipano per l'Italia Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
Oettinger, tagli a Coesione vicini al 5%
In vista delle proposte della Commissione per il prossimo Bilancio UE, che saranno presentate il 2 maggio, la Cohesion Alliance chiede che anche nel QFP post 2020 la Politica di Coesione continui a rappresentare almeno un terzo del budget pluriennale dell'Unione. Circa 4mila individui, 100 regioni, 70 città, 50 associazioni degli enti regionali e locali, 40 europarlamentari e 30 associazioni settoriali europee hanno aderito alla piattaforma, confermando l'interesse per una Politica ritenuta cruciale per la crescita, l'occupazione e la riduzione delle disparità all'interno dell'Unione.
La Coesione è una politica tradizionale, ma non superata, ha dichiarato il commissario Oettinger, in occasione della consegna delle firme, assicurando che continuerà a giocare un ruolo cruciale anche nel prossimo Bilancio UE. "Non posso garantire che non ci saranno tagli alla Politica di Coesione, ma saranno inferiori al 10%, probabilmente vicino al 5%", ha detto il commissario, sollecitando tutti i partner dell'Alleanza a fare pressione sui rispettivi governi per convincerli ad aumentare i propri contributi nazionali al Bilancio europeo. Solo in questo modo, infatti, sarebbe possibile fare fronte al gap finanziario provocato dal Brexit e dagli impegni collegati alle nuove sfide UE, senza sacrificare la Politica di Coesione.
Pieno sostegno all'iniziativa anche da parte della commissaria Creţu, secondo cui le firme raccolte testimoniano come Europa e Politica di Coesione siano due facce della stessa medaglia. "Se vogliamo un'Europa che investe in ogni comunità, che è efficace, visibile, meno centralizzata, attenta alla cooperazione transfrontaliera, abbiamo bisogno di una forte Politica di Coesione per tutte le Regioni e di un Bilancio UE più grande", ha dichiarato invece il presidente del Comitato delle Regioni Karl-Heinz Lambertz. Tagliare i fondi strutturali europei avrebbe serie conseguenze per la prosperità e l'unità dell'Unione europea, ha avvertito.
> Documento Alleanza per la Coesione
L'Euroregione Alpi-Mediterraneo aderisce all'Alleanza per la Coesione
Dopo l'adesione della Conferenza delle Regioni italiane, a gennaio, nei giorni scorsi anche i membri dell’Euroregione Alpi-Mediterraneo (Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Rodano-Alpi) hanno aderito all'Alleanza per la Coesione e consegnato al commissario Oettinger, e ai capi di gabinetto del vicepresidente della Commissione europea, Jyrki Katainen, e della commissaria alle Politiche regionali, Cretu, un documento di posizione sul futuro della Politica di Coesione dopo il 2020.
> Quadro finanziario pluriennale – gli scenari per il bilancio UE post 2020
La richiesta dei cinque membri dell'Euroregione è di poter contare su una futura Politica di Coesione ambiziosa, nel budget e nei contenuti, che copra l’insieme delle Regioni europee e che faccia leva sul potenziale dei territori più sviluppati. La Politica di Coesione post 2020 dovrebbe essere semplificata e decentralizzata, chiedono le Regioni, e tenere conto delle specificità dei territori, dalle zone di montagna a quelle urbane, e valorizzare la cooperazione territoriale europea.
“I fondi europei per lo sviluppo, la formazione, il lavoro e l'agricoltura sono da decenni uno strumento di crescita per le Regioni e di legittimazione dell'Unione europea agli occhi dei cittadini”, ha commentato l’assessora alle Attività produttive della Regione Piemonte, Giuseppina De Santis, presente a Bruxelles in rappresentanza della Giunta regionale.
“La Politica di Coesione, rafforzata e semplificata, sarà indispensabile anche e soprattutto dopo il 2020 perché rappresenta uno strumento fondamentale per rendere visibile l’Europa sui territori e rafforzare la ripresa oggi ancora troppo debole. Ecco perché riaffermiamo la nostra fiducia nell'Europa, ma anche la fiducia nel fatto che Politica di Coesione sui territori sia la vera Europa, che abbiamo bisogno di avere ancora nei prossimi anni”, ha aggiunto.
> Bilancio UE post 2020 - le sfide per la Politica Coesione
© European Union / Fred Guerdin