INPS - guida ai contributi per baby-sitting e asilo nido
Arrivano le istruzioni operative dell'INPS sul contributo per l’acquisto di servizi di baby-sitting. Ecco tutto quello che c'è da sapere sui soggetti ammissibili al contributo, la gestione della domanda e le modalità di erogazione dell'agevolazione.
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Contributi per la conciliazione vita-lavoro
La legge n. 92 del 28 giugno 2012 ha introdotto in via sperimentale per gli anni 2013-2015 la possibilità per le lavoratrici di chiedere un contributo economico da utilizzare per pagare servizi di baby-sitting o per coprire gli oneri per l'asilo nido, pubblico o privato convenzionato.
Analogamente all'anno precedente, nella Legge di bilancio 2017 (Legge n. 232 dell'11 dicembre 2016) è stato introdotto un emendamento per rifinanziare il bonus a valere sul biennio 2017-2018 e, dunque, le neomamme che non usufruiscono del congedo parentale, ovvero del periodo successivo alla maternità obbligatoria, potranno continuare a presentare domanda per il voucher, che ora si chiama “Contributo per l’acquisto di servizi di baby-sitting”.
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Contributi per baby-sitting: istruzioni INPS
Nel messaggio n. 1428 del 30 marzo, l'INPS fornisce le istruzioni operative per la gestione della domanda, descrive la misura, la durata, i soggetti ammissibili al contributo e le modalità della sua erogazione.
Beneficiari del contributo
Possono accedere al beneficio specifiche categorie di lavoratrici:
- lavoratrici dipendenti di amministrazioni pubbliche o di privati datori di lavoro;
- lavoratrici iscritte alla Gestione separata (comprese le libere professioniste, che non risultino iscritte ad altra forma previdenziale obbligatoria e non siano pensionate, pertanto tenute al versamento della contribuzione in misura piena), che si trovino, al momento della presentazione della domanda, ancora all’interno degli 11 mesi successivi alla conclusione del teorico periodo di indennità di maternità e non abbiano fruito ancora di tutto il periodo di congedo parentale;
- lavoratrici autonome o imprenditrici (coltivatrici dirette, mezzadre e colone; artigiane ed esercenti attività commerciali; imprenditrici agricole a titolo principale e pescatrici autonome della piccola pesca marittima e delle acque interne), che abbiano concluso il teorico periodo di fruizione dell’indennità di maternità e per le quali non sia decorso un anno dalla nascita o dall’ingresso in famiglia (nei casi di adozione e affidamento) del minore e che non abbiano fruito ancora di tutto il periodo di congedo parentale.
Le lavoratrici madri possono accedere al beneficio anche per più figli, presentando una domanda per ogni figlio e purché ricorrano, per ciascuno di essi, i requisiti citati.
Misura e durata del beneficio
Il beneficio consiste in diverse forme di contributo, alternative tra loro:
- contributo per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati;
- contributo per l’acquisto di servizi di baby-sitting erogato secondo le modalità del "Libretto Famiglia".
L’importo del contributo è pari a 600 euro mensili ed è erogato per un periodo massimo di sei mesi (tre mesi per le lavoratrici autonome), divisibile solo per frazioni mensili intere, in alternativa alla fruizione del congedo parentale, comportando conseguentemente la rinuncia allo stesso da parte della lavoratrice.
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Modalità di erogazione del contributo
Il contributo per la fruizione della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati viene erogato attraverso pagamento diretto alla struttura scolastica prescelta dalla madre, dietro esibizione, da parte della struttura stessa, della documentazione attestante l’effettiva fruizione del servizio e della delegazione liberatoria di pagamento, e fino a concorrenza dell’importo di 600 euro mensili, per ogni mese di congedo parentale non fruito dalla lavoratrice.
Il contributo sarà erogato esclusivamente se il servizio per l’infanzia viene svolto da una struttura scolastica scelta dalla lavoratrice tra quelle presenti nell’elenco formato sulla base delle iscrizioni effettuate dalle strutture stesse. Tale elenco è pubblicato sul sito web istituzionale dell'INPS affinché la madre lavoratrice, prima di presentare la domanda di ammissione al beneficio, possa verificare la presenza in elenco della struttura scolastica presso cui ha iscritto il figlio.
Il contributo concesso per il pagamento dei servizi di baby-sitting viene erogato mediante il "Libretto Famiglia", per il cui utilizzo è possibile consultare la circolare n. 107/2017.
Presentazione della domanda
La domanda va presentata all’INPS esclusivamente attraverso diversi canali:
- Servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino tramite PIN,
- Enti di patronato,
- Contact Center.
La presentazione delle domande sarà consentita fino al 31 dicembre 2018, o comunque fino a esaurimento dello stanziamento pari a:
- 40 milioni di euro per le lavoratrici dipendenti e per le lavoratrici iscritte alla Gestione separata;
- 10 milioni di euro per le lavoratrici autonome.