Energia – Consiglio UE, spiragli su negoziato efficienza e rinnovabili
Se fino a poche settimane fa l’idea di trovare un accordo UE per target più ambiziosi su rinnovabili ed efficienza energetica sembrava una causa persa, ora si pensa ad un lieto fine. I ministri dell’energia degli Stati membri sarebbero pronti ad alzare l’asticella.
> Il difficile negoziato UE su rinnovabili ed efficienza energetica
Il tiro alla fune tra Parlamento e Consiglio UE sarebbe agli sgoccioli. E per una volta si può sperare in un happy ending. In gioco ci sono gli obiettivi europei al 2030 su rinnovabili ed efficienza energetica.
La partita europea su rinnovabili ed efficienza energetica
Che gli eurodeputati vogliano di più non è una novità: l’iniziale proposta della Commissione di raggiungere il 27% di rinnovabili entro il 2030, senza prevedere obblighi vincolanti per gli Stati membri, era stata subito bollata dall’Eurocamera come deludente. Ed era stata rimandata al mittente dalle commissioni Industria e Ambiente del PE con la richiesta di un obiettivo di rinnovabili nei consumi finali europei del 45%.
Questo impegno realisticamente non sarebbe stato accolto dagli Stati membri, così il target è stato portato al 35%, con la richiesta di includere obiettivi nazionali vincolanti.
La Commissione, nel frattempo, si è detta pronta a rivedere i suoi piani iniziali, complice il calo dei costi delle rinnovabili, che ha convinto Bruxelles a rivedere le sue proiezioni per la fine del prossimo decennio.
Stessa storia per il dossier efficienza energetica: la proposta del Parlamento europeo rialzava la posta rispetto a quella iniziale della Commissione, che nel rivedere la direttiva 2012/27 – ad oggi il principale strumento legislativo sull'efficienza energetica in vigore a livello UE – chiedeva di introdurre un obiettivo europeo vincolante di miglioramento dell'efficienza energetica del 30% per il 2030.
La commissione Industria del PE ha giocato nuovamente al rialzo, proponendo un target europeo del 40% e obiettivi nazionali vincolanti per migliorare l’efficienza energetica. Dopo lunghe contrattazoni, la plenaria ha dato il via libera a un obiettivo vincolante del 35% dopo il 2021, anche in questo caso per rendere fattibile l’accordo con gli Stati membri.
Anche la Commissione vuole di più
A dare man forte alla posizione del Parlamento è arrivato, a marzo, un documento interno dell’Esecutivo UE, che analizza i costi-benefici degli investimenti nell'energia rinnovabile e nell'efficienza energetica e mostra un deciso cambio di passo.
Nel nuovo scenario, Palazzo Berlaymont sostiene che con un obiettivo per le rinnovabili al 45% e per l'efficienza energetica al 40%, i benefici per l'economia europea sarebbero comunque maggiori (in termini di aumento di Pil, riduzione dei gas serra e importazioni) dei costi. Risparmio calcolato in base al drastico calo dei costi della tecnologia per le rinnovabili di questi anni.
Il muro del Consiglio pronto a crollare?
Di ufficiale ancora non c’è nulla. Ma in via ufficiosa pare che i ministri dell’Energia degli Stati membri, riuniti a Sofia per un incontro informale, siano pronti ad un compromesso con Parlamento e Commissione.
Del resto, anche l’industria del settore ha fatto pressione sui legislatori europei, sostenendo a più riprese la necessità di innalzare i target 2030. Ultima, in ordine di tempo, la richiesta avanzata dal direttore degli Affari europei di ENEL Simone Mori, in occasione del quarto EU Energy Summit, che si è tenuto il 12 aprile a Bruxelles, che ha chiesto all’UE di mostrare la giusta ambizione nella finalizzazione dei negoziati.
Secondo quanto anticipato da EurActiv, nel corso del Consiglio informale Energia alcuni Stati membri si sarebbero apertamente espressi a favore di un obiettivo al 35% per le rinnovabili: Svezia e Portogallo, in primis, ma anche Germania, Austria, Francia, Olanda, Danimarca e Lussemburgo vorrebbero andare oltre la percentuale originariamente fissata da Bruxelles e poi condivisa dal Consiglio UE (27%).
“Abbiamo visto scendere i costi delle energie rinnovabili sia per gli impianti eolici che solari e quindi adesso, con il medesimo rapporto costi-efficacia, possiamo ambire a obiettivi più ambiziosi al 2030”, ha dichiarato il commissario UE per l’Azione per il clima Miguel Arias Canete a margine del Consiglio informale.