Bilancio UE 2019 - PE, piu' fondi per Erasmus, ricerca e immigrazione
Più fondi per il programma Erasmus+, il clima, la ricerca, la disoccupazione giovanile e la gestione dell'immigrazione. Lo chiede la commissione Bilanci del Parlamento europeo nella sua posizione sul budget UE per il 2019.
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La commissione Bilanci dell'Europarlamento ha approvato la sua posizione negoziale in merito al bilancio dell'Unione per il 2019, con cifre più consistenti rispetto alla proposta originaria della Commissione europea e ben oltre la posizione approvata dal Consiglio, per un totale di 166,3 miliardi di euro in impegni e 149,3 miliardi di euro in pagamenti.
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I tagli del Consiglio
A inizio luglio la plenaria del Parlamento europeo aveva approvato la sua posizione sulla proposta di bilancio europeo per il 2019 presentata dalla Commissione, che prevede impegni per circa 166 miliardi di euro e pagamenti per quasi 149 miliardi (+3% rispetto al 2018).
Nonostante il Consiglio avesse indicato priorità analoghe a quelle del Parlamento per il prossimo bilancio annuale, la posizione approvata dagli Stati membri ha ridotto gli impegni da 166 a 164 miliardi di euro e i pagamenti da 149 a circa 148 miliardi.
I tagli del Consiglio hanno penalizzato diversi programmi, da Horizon 2020, che ha perso 300,4 milioni, al Connecting Europe Facility – CEF, ridotto di 274 milioni. Ridimensionate anche le risorse per Copernicus (-148,2 milioni), ITER (-19 milioni) ed Euratom (-13,3 milioni) e per Europa Creativa (-8,4 milioni).
La posizione della commissione Bilanci del PE
La posizione negoziale approvata ora dalla commissione Bilanci ritocca verso l'alto i tetti di spesa, chiedendo 166,3 miliardi di euro in impegni e 149,3 in pagamenti.
Gli eurodeputati hanno votato a favore dell'assegnazione di risorse aggiuntive per diversi programmi e strumenti portanti del bilancio UE, tra cui Erasmus+, Connecting Europe Facility e Horizon 2020.
Approvato anche l'aumento di budget per la sicurezza (74,7 milioni di euro), l'iniziativa per l'occupazione giovanile (580 milioni di euro), il supporto alle PMI (28,9 milioni di euro) e ai Paesi colpiti dal virus della peste suina africana (50 milioni di euro).
Sul fronte della migrazione, gli europarlamentari hanno deciso di rafforzare diversi strumenti, tra cui: lo strumento per la cooperazione allo sviluppo (+147,5 milioni di euro), lo strumento europeo di vicinato (+146 milioni di euro), il meccanismo di pre-adesione per i Balcani occidentali (+56,3 milioni di euro) e il Fondo asilo, migrazione e integrazione (+33 milioni di euro).
Per quanto riguarda la Turchia, invece, la commissione Bilanci ha insistito che la seconda tranche dello strumento a sostegno dei rifugiati non debba superare un miliardo di euro, mentre i fondi per la pre-adesione sono stati tagliati.
"Il voto in commissione ha chiuso la prima fase della procedura di bilancio 2019. Il Parlamento ha lavorato duramente per realizzare un bilancio UE sostenibile, solido dal punto di vista finanziario e in linea con le nostre priorità politiche. Ora è il momento dei negoziati con il Consiglio", ha commentato il relatore generale sul bilancio UE 2019 Daniele Viotti (S&D).
I dettagli della posizione sul bilancio saranno disponibili a breve e verranno approvati con un'apposita risoluzione in commissione l'8 e il 9 ottobre, prima di passare in plenaria il 24 ottobre. A quel punto partiranno le tre settimane di conciliazione con il Consiglio, con l'obiettivo di raggiungere un accordo che possa essere confermato dal PE entro fine novembre.
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