Bilancio UE post 2020: Tajani, servono 120 miliardi per Horizon Europe
Per il Nono programma quadro per la ricerca e l'innovazione il Parlamento europeo chiede all'UE di essere più ambiziosa, stanziando un budget di 120 miliardi di euro. Questo l'appello lanciato dal presidente dell'Europarlamento, Antonio Tajani, durante una conferenza di alto livello sulla ricerca, a Bruxelles.
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Il 27 novembre il Parlamento europeo ha ospitato la conferenza di alto livello “EU research and innovation in your daily life”, organizzata insieme alla Commissione UE per sottolineare l'importanza degli investimenti in ricerca ed innovazione.
Per rafforzare la propria base industriale e offrire lavori ad alto valore aggiunto, l'UE deve puntare in maniera decisa sull’innovazione, ha evidenziato il presidente dell'Europarlamento, Antonio Tajani, nel suo discorso di apertura.
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I programmi UE per la ricerca e l'innovazione
Fin dai primi anni 80, l’Unione ha puntato su un programma di ricerca e innovazione europea che facesse da volano ai programmi di ricerca nazionali, con sinergie ed economie di scala. Dal 1984, sono stati investiti oltre 200 miliardi di euro per questi programmi, che hanno avuto uno straordinario effetto moltiplicatore su competitività, export, capacità d’innovare, sviluppo di nuove tecnologie, creando nuovi posti di lavoro e sostenendo ricercatori, università e centri di ricerca.
Il programma Horizon 2020, ad esempio, ha finanziato finora 18mila progetti, coinvolgendo oltre 45mila ricercatori.
"Non vi è settore che non abbia beneficiato della ricerca europea: medicina, farmaceutica, sicurezza alimentare, ambiente, energia, lotta all’invecchiamento, nanotecnologie, intelligenza artificiale, trasporti, spazio, difesa, sicurezza e cyber sicurezza, per citarne alcuni", ha sottolineato Tajani.
Bilancio UE post 2020, investire di più in ricerca e innovazione
Durante il suo discorso, il presidente dell'Europarlamento ha ribadito la necessità che l'Unione investa maggiori risorse in ricerca e innovazione per mantenere il passo con gli altri paesi.
Oltre agli Stati Uniti e al Giappone, anche la Cina ha rafforzato i propri investimenti in R&S, con ripercussioni positive in termini di competitività in diversi ambiti, dalla produzione di smartphone e computer al settore automobilistico.
"L’Asia è diventata la prima area continentale per ricerca e sviluppo a scapito dell’Europa e del Nord America. Il nostro continente è, ormai, al terzo posto. Non possiamo continuare a perdere terreno. Solo invertendo questo trend e investendo di più, possiamo raccogliere il guanto di sfida che ci arriva da concorrenti tradizionali e potenze emergenti", ha dichiarato Tajani.
Ricerca, innovazione, formazione e industria sono indissolubilmente legate: l’80% dell’innovazione proviene infatti dall’industria. La cooperazione tra università, centri di ricerca e imprese è indispensabile per un’economia innovativa e competitiva. "Se indeboliamo le nostre università e la nostra base industriale, perdiamo il motore dell’innovazione e della formazione, rischiando il declino economico".
In questo contesto, la proposta della Commissione UE di aumentare il bilancio di Horizon Europe fino a quasi 100 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, va nella giusta direzione, ma non è sufficiente. Il Parlamento europeo chiede maggiore ambizione - ha ribadito Tajani - aumentando le risorse del successore di Horizon 2020 fino a 120 miliardi di euro.
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© European Union 2018 - Source EP -080316B, fotografo Daina Le Lardic