Whistleblowing - boom di segnalazioni su piattaforma informatica
In un anno di attività del sistema 'Whistleblowing', sono 607 le segnalazioni di condotta illecita ricevute tramite l’applicazione informatica dell’ANAC.
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A un anno dalla sua nascita, la piattaforma informatica 'Whistleblowing', messa a disposizione dall’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), ha raccolto 607 segnalazioni di condotte illecite da parte dei pubblici dipendenti. Di queste, 63 sono state inviate alle competenti Procure della Repubblica e 70 alla Corte dei conti, per accertare la sussistenza di profili penali o di danno erariale.
In questi mesi di attività lo strumento si è rivelato molto apprezzato, spiega l’ANAC, tanto che attualmente circa il 70% delle segnalazioni di whistleblowing arriva all’ANAC tramite questo canale.
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Dall’autunno 2017, è bene ricordarlo, è in vigore in Italia la legge che introduce il "whistleblowing", vale a dire l’atto di segnalare attività illecite, nell'amministrazione pubblica o in aziende private, da parte del dipendente che ne sia venuto a conoscenza per ragioni di lavoro. Relativamente alla PA, la normativa assicura al whistleblower - colui che segnala l'illecito - un sistema di garanzie che vieta l’imposizione di sanzioni, demansionamenti, licenziamento, trasferimento o di altre misure con effetto negativo sulle condizioni di lavoro del dipendente.
Dallo scorso 15 gennaio, l’Autorità anticorruzione ha messo a disposizione anche 'Openwhistleblowing', il software per la gestione delle segnalazioni di illeciti da parte dei propri dipendenti. Lo strumento è basato sul prototipo realizzato da Hermes Center nell’ambito del GlobaLeaks Project con l’obiettivo di consentirne il riuso da parte delle pubbliche amministrazioni.
La sicurezza e l’affidabilità, assicura l’ANAC, sono state certificate da un soggetto terzo che ha condotto specifici test sulla piattaforma, già oggi utilizzata, oltre che dall’Autorità stessa, anche da numerose istituzioni pubbliche, fra cui la Banca d’Italia.