Legge Bilancio 2019: accordo Stato-Regioni su Reddito di cittadinanza
Raggiunta l'intesa tra le Regioni e il Governo sul reddito di cittadinanza, la misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà prevista dalla Legge di Bilancio 2019. L'accordo prevede tre capisaldi per potenziare i centri per l’impiego.
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Il parere positivo sul Reddito di cittadinanza (Rdc), illustrato durante la Conferenza Stato-Regioni del 12 marzo dal vicepresidente e governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti, è condizionato ad alcuni emendamenti che sono stati accolti dall’esecutivo.
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Cos'è il Reddito di cittadinanza
Dal 6 marzo i nuclei familiari in possesso dei requisiti di accesso (requisiti di cittadinanza, reddituali e patrimoniali) possono presentare richiesta per il Reddito di cittadinanza, che si compone di due elementi:
- una componente ad integrazione del reddito familiare, fino alla soglia di 6.000 euro annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza; per la Pensione di cittadinanza questa soglia è incrementata a 7.560 euro
- una componente ad integrazione del reddito dei nuclei familiari residenti in abitazione in locazione, pari all’ammontare del canone annuo previsto nel contratto in locazione, come dichiarato a fini ISEE, fino ad un massimo di 3.360 euro annui. Per la Pensione di cittadinanza questo massimale il massimale è pari ad euro 1.800 annui.
L’erogazione del beneficio è condizionata alla dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, da parte dei componenti maggiorenni del nucleo familiare, e all’adesione ad un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale, che prevede attività al servizio della comunità, di riqualificazione professionale, di completamento degli studi, nonché altri impegni individuati dai servizi competenti finalizzati all’inserimento nel mercato del lavoro e all’inclusione sociale.
I canali ufficiali per la presentazione delle domande sono tre: gli uffici postali, i CAF convenzionati e il sito web dedicato al Reddito di cittadinanza.
Accordo tra Regioni e Governo
"L’accordo sugli emendamenti raggiunto con il Governo si basa su tre capisaldi che consentono di rispettare il ruolo delle Regioni e di potenziare stabilmente i centri per l’impiego", ha spiegato Cristina Grieco, coordinatrice della Commissione Lavoro per la Conferenza delle Regioni e assessore della Regione Toscana.
Alla base dell'intesa c'è il ‘piano straordinario di potenziamento dei centri per l’impiego e delle politiche attive’, che avrà durata triennale e risorse aggiuntive - rispetto a quelle già previste dalla Legge di Bilancio 2019 - pari a 160 milioni per il 2019, 250 milioni per il 2020 e 50 milioni per il 2021.
Il piano individuerà le Regioni che si avvarranno delle azioni di assistenza tecnica e le modalità operative di realizzazione, nel limite complessivo di 90 milioni di euro, pari a 3mila navigator - non più 6mila come inizialmente previsto - che saranno assunti dall'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal) con contratti di collaborazione a tempo determinato. Questi interventi saranno poi dettagliati in convenzioni fra le singole amministrazioni regionali e l’Agenzia.
I navigator, che accompagneranno i beneficiari del Rdc nella ricerca di un impiego, “saranno assunti dall'Anpal per l'assistenza tecnica e successivamente ci saranno dei concorsi su base regionale”, ha spiegato Toti.
Le restanti risorse - inizialmente previste per l'assunzione di altri 3mila navigator - saranno invece ripartite tra le Regioni, con un’intesa, per le attività dei centri per l’impiego connesse all’erogazione del Reddito di cittadinanza.
Inoltre, dal 2021 le Regioni saranno autorizzate ad assumere a tempo indeterminato 7.600 unità di personale da destinare ai centri per l’impiego, ma potranno anticipare al 2020 una parte di queste assunzioni.
"Il punto istituzionale fondamentale è che l’intero piano deve nascere da una puntuale concertazione con le Regioni, garantita dal raggiungimento di una ‘intesa forte’ in sede di Conferenza Stato-Regioni e non più prevedendo solo un parere, come indicato nel testo approvato in prima lettura dal Senato”, ha sottolineato Grieco.
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