Fondo Globale contro AIDS e malaria - aumenta il contributo italiano
A conclusione dell’ultimo G7 svoltosi a Biarritz, l’Italia ha confermato l’impegno di aumentare del 15%, per il prossimo triennio, il proprio contributo al Fondo Globale per la lotta contro l’AIDS, la tubercolosi e la malaria.
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La decisione del governo italiano avviene a seguito dell’appello lanciato dal Fondo stesso che ha espresso la necessità di raccogliere, per il 2020-2022, 14 miliardi di dollari con l’obiettivo di salvare 16 milioni di persone ed evitare 234 milioni di nuovi contagi.
Per questo l’Italia, che siede nel Consiglio d’Amministrazione ed è già il nono donatore in termini assoluti del Fondo, nel prossimo triennio stanzierà 161 milioni di euro, tramite risorse gestite dalla Cooperazione Italiana.
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L'impegno italiano giunge a pochi mesi di distanza dalla prossima Conferenza di rifinanziamento del Fondo Globale che si svolgerà a Lione il 9-10 ottobre, durante la quale i paesi membri dovranno mettere sul tavolo i rispettivi impegni per raggiungere gli obiettivi stabiliti per il prossimo triennio e che saranno incentrati su un’azione sistematica di rafforzamento dei sistemi sanitari dei paesi in via di sviluppo.
Si tratta, del resto, di goal in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite che, tra i diversi obiettivi elencati, annovera anche la fine delle epidemie entro il 2030.
Il Fondo Globale di lotta
Dall’anno del suo lancio nel 2001, su impulso della Presidenza italiana del G7, il Fondo Globale ha contribuito a ridurre di oltre un terzo i decessi causati da AIDS, tubercolosi e malaria, salvando oltre 27 milioni di persone, con un investimento nei sistemi sanitari dei paesi maggiormente colpiti da queste malattie che si aggira sui 41 miliardi di dollari.
Nel solo 2017, ad esempio, un terzo delle risorse totali del Fondo sono state investite per il rafforzamento complessivo dei sistemi sanitari di questi paesi. Sempre quell’anno, inoltre, grazie al Fondo sono state oltre 17,5 milioni le persone che hanno beneficiato del trattamento antiretrovirale contro l’AIDS e 79 milioni quelle esaminate, garantendo inoltre l’accesso alle cure contro la tubercolosi ad oltre 5 milioni di persone.
Complessivamente il 92% delle risorse del Fondo si concentra nei paesi a reddito basso e medio-basso, fortemente colpiti dalle tre malattie e tra questi il continente africano registra purtroppo un triste primato. Pur operando in oltre 100 paesi, infatti, il 65% delle azioni sono realizzate nell’Africa Sub-Sahariana, una delle aree di intervento prioritario anche della Cooperazione Italiana, fortemente concentrata in paesi come l’Etiopia, il Mozambico e il Sudan.
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