Toscana - 110 milioni per l’accesso al credito delle PMI
Si allarga il raggio d'azione di una delle misure previste nell’ambito del patto per lo sviluppo della Toscana: ai 60 milioni messi a disposizione dalla Regione per l’accesso al credito delle PMI si aggiungono 50 milioni da Italia Comfidi e Confesercenti Toscana.
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La misura, che intende agevolare gli investimenti ma anche dare la liquidità alle PMI della Regione, era stata annunciata a luglio nell’ambito del patto per lo sviluppo della Toscana, sottoscritto dalla Regione e 15 realtà del mondo sociale ed economico.
8 miliardi e 110mila posti di lavoro: cosa prevede il patto per lo sviluppo della Toscana
Per rilanciare gli investimenti pubblici, e sostenere quelli privati, occorre dotare la Regione di infrastrutture attese da tempo e decisive per il suo futuro. E’ questa la premessa del piano quinquennale presentato a metà luglio dal presidente Enrico Rossi.
Fra quelle incluse nel piano figurano la terza corsia sull'A1 e l'A11 e l'alta velocità fiorentina, il completamento della Grosseto-Fano e la bretella per il collegamento del porto di Piombino, il raddoppio della ferrovia Pistoia-Lucca, i raccordi ferroviari tra il porto e l'interporto di Livorno, la Darsena Europa, il rilancio – ancora a Piombino – delle attività logistico-portuali, il raddoppio del tratto Empoli-Granaiolo e la sua elettrificazione, il waterfront di Marina di Carrara, gli interventi sul sistema aeroportuale toscano, gli assi viari di Lucca, la Tosco-Romagnola ed altre strade e poi ancora investimenti in sanità, per la difesa del suolo, sulla sicurezza sul lavoro, sull'edilizia residenziale pubblica.
Lavoro e formazione per i giovani
Per rilanciare l’occupazione di qualità, si propone un patto con le imprese che si impegnino ad assumere giovani per una staffetta generazionale.
La Regione è pronta a pagare con proprie risorse i sei mesi di tirocinio e promette incentivi da finanziare attraverso le maggiori risorse avute dal Fondo Sociale Europeo (FSE): 50 milioni di euro in tre anni, da impiegare sui contratti di apprendistato ma non solo.
Previsti anche interventi sulla formazione, attraverso i centri per l'impiego, che, migliorando la capacità di intercettare la domanda di lavoro, si attiveranno per la formazione delle figure funzionali alle richieste o carenze espresse dalle imprese.
Imprese e Industria 4.0
Allo stesso tempo, anche le imprese vanno formate, per far crescere anzitutto la loro propensione ad investire in innovazione, in particolare nel digitale e a partire dall'industria 4.0.
Oltre a far conoscere meglio le opportunità a disposizione, si ipotizza un nuovo bando per progetti di ricerca e sviluppo, da finanziare con parte dei 47,5 milioni di premialità sul Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), e l'eventuale rifinanziamento del bando dedicato ai servizi qualificati.
Economia circolare
Nelle sette proposte in cui si declina il patto per lo sviluppo non manca l'economia circolare. Si intende cioè sostenere le imprese per la chiusura delle filiere produttive, in linea peraltro con quanto sarà previsto dalla revisione del piano dei rifiuti: scarti che, opportunamente lavorati, diventano prodotti, più raccolta differenziata e meno rifiuti da destinare alla discarica.
Con il distretto della concia è già stato concluso un accordo che prevede 80 milioni di euro di investimenti privati, con il distretto cartario e quello orafo l'intesa è in via di definizione, per tessile, marmo ed estrattivo se ne sta parlando.
Il marchio "Toscana" per le PMI
La giunta lancia anche anche l'idea di un marchio "Toscana", per aiutare lo sviluppo della Regione e la sua presenza sui mercati internazionali a sostegno soprattutto della piccole e medie imprese che lo potranno richiedere dal prossimo ottobre on line e con una semplice autocertificazione.
110 milioni per l’accesso al credito
Ultimo ma non ultimo, c'è il sostegno al credito. La Regione propone una nuovo fondo di garanzia e tre linee di intervento: 30 milioni come riassicurazione delle garanzie rilasciate dai Confidi estendendo la copertura dal 60 all'80% per liquidità e al 90% per investimenti, 20 milioni per la garanzie di chi non può accedere al fondo centrale ma ha comunque requisiti di solidità aziendale, 10 milioni infine come contributo alle imprese per l'abbattimento dei costi delle operazioni di garanzia.
Risorse cui vanno ad aggiungersi 50 milioni stanziati da Italia Comfidi e Confesercenti Toscana per facilitare l'accesso al credito delle Pmi toscane, attraverso una linea di garanzia dedicata alle piccole e medie imprese, che potranno veder coperto il proprio finanziamento fino all'80%. Le imprese potranno avere a disposizione un finanziamento con il costo della garanzia molto basso e con costi operativi quasi azzerati.