Agevolazioni imprese in Manovra: Patuanelli, occorre stabilita’
“E’ necessario fornire certezza a chi fa investimenti: è difficile per un imprenditore rincorrere il rinnovo delle agevolazioni ad ogni legge di Bilancio”. Il ministro dello Sviluppo economico annuncia i piani del Governo per le agevolazioni alle imprese in vista della prossima Manovra.
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“C’è bisogno della garanzia legata alla stabilità” per misure considerate decisive per lo sviluppo produttivo come iper e superammortamento, bonus formazione e credito d’imposta ricerca e sviluppo. Le agevolazioni, per intenderci, che rappresentano la spina dorsale del Piano Impresa 4.0.
Il Governo - annuncia Patuanelli in un’intervista al Sole 24 Ore - starebbe studiando il modo di rendere tali agevolazioni stabili e rinnovarle allo stesso tempo, “in una logica di maggiore sostegno alle piccole imprese attraverso l’introduzione di alcune premialità legate all’innovazione nelle filiere o nei grandi progetti”.
Impresa 4.0 e Green New Deal: cosa ci aspetta nella Manovra?
“Vogliamo orientare le misure a sostegno delle imprese verso la green economy, anche all’interno della strategia per l’innovazione”, aggiunge il ministro.
“Stiamo lavorando per valorizzare all’interno delle misure esistenti - iper ammortamento e credito d’imposta ricerca e sviluppo - gli investimenti su sostenibilità ed economia circolare anche attraverso una maggiore premialità in termini di incentivo fiscale. Al contempo occorre proseguire il percorso avviato nella scorsa legge di Bilancio per la mobilità sostenibile e individuare interventi a carattere strutturale per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati".
"Dobbiamo smettere di considerare l’ambiente solo come un’emergenza, come qualcosa da salvare, da proteggere, come un compromesso a cui scendere. L’ambiente deve diventare una straordinaria occasione di crescita economica, sarà una strada che il MISE percorrerà assieme alle aziende, alle associazioni di categoria, ai sindacati”, conclude.
Via gli investimenti green dal deficit
"L'UE, dal canto suo, dovrà fare lo sforzo di tracciare una Green Rule, mettendo a sistema lo scorporo degli investimenti in sostenibilità ambientale dal deficit degli Stati membri, anche se ritengo che nel 2020 si potrà far qualcosa ma non con grandi margini, l’obiettivo più concreto è per i prossimi anni", aggiunge il ministro.
Al suo primo Consiglio Energia il ministro presenta il Green New Deal, fra i punti focali del programma di Governo: "un patto con il nostro sistema produttivo, per far capire ai nostri cittadini che la transizione energetica e l’efficientamento energetico non sono vincoli, ma sono potenziale sviluppo economico per tutto il Paese".
Nel corso della riunione con gli omologhi europei, il titolare del dicastero del MISE ha portato sui tavoli anche il piano nazionale per l’energia e per il clima. Il nostro Paese “intende proseguire nella direzione tracciata, accelerando le fasi attuative”, assicura.
E aggiunge: “Si dovrà individuare la strada migliore per evitare che l’intensificazione degli sforzi collettivi per il raggiungimento degli obiettivi al 2030 comporti un aggravio, per gli Stati membri, come l’Italia, che hanno già previsto sforzi sufficienti o superiori al raggiungimento degli obiettivi stessi. Andrebbero rivolte sollecitazioni verso quei Paesi che presentano un divario rilevante e che avrebbero anche un maggior spazio di miglioramento”.