Non solo Green Deal: la politica industriale UE verso il 6G
Non sarà solo il Green Deal a guidare la politica industriale dell’Unione europea nei prossimi anni. Bruxelles è pronta a puntare su 6G, intelligenza artificiale, servizi sanitari digitali e su un legame sempre più stretto tra difesa e spazio.
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A dirlo, un documento riservato riportato da Euractiv, dal titolo “Building block for a comprehensive industrial strategy”, in cui si indicano i nuovi obiettivi per accelerare la trasformazione digitale dell’industria e delle imprese europee.
Parola d’ordine: sostenibilità
Il cardine dello sviluppo dell’UE nei prossimi anni è ovviamente il Green Deal, la strategia di crescita che coinvolge tutti i settori dell'economia, in particolare i trasporti, l'energia, l'agricoltura, l'edilizia e settori industriali quali l'acciaio, il cemento, le TIC, i prodotti tessili e le sostanze chimiche.
Una sorta di framework di riferimento, che dovrà integrarsi con le strategie per lo sviluppo delle tecnologie emergenti in una serie di settori chiave.
Dal 5G al 6G: Bruxelles guarda oltre, e non è la sola
La Cina ha già annunciato, a novembre, la nascita di un programma di ricerca e sviluppo dedicato al 6G, che vedrà impegnati istituzioni, Università, centri di ricerca pubblici e privati, industrie e imprese.
Tokyo non vuole essere da meno, e proprio nel corso della giornata di oggi dovrebbe riunirsi in Giappone il primo gruppo di lavoro sul 6G.
Stando al documento pubblicato da Euractiv, Bruxelles sarebbe pronta ad avviare un partenariato strategico sulla ricerca e l'innovazione nel campo delle reti e dei servizi intelligenti “beyond 5G/towards 6G”, che coinvolgerà gli Stati membri.
Nel frattempo, verranno introdotti nuovi standard per le tecnologie come Internet of Things, robotica, nanotecnologie, microelettronica, 5G, elaborazione ad alte prestazioni, elaborazione quantistica, infrastruttura cloud digitale.
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Difesa e spazio: un legame sempre più stretto
“Le tecnologie spaziali e di difesa sono correlate. L'industria della difesa si affida a servizi abilitati allo spazio come posizionamento globale, comunicazione satellitare o osservazione della terra. Gli attori dell'industria spaziale sono anche fornitori di tecnologia e capacità di difesa e condividono alcune caratteristiche comuni che richiedono spese di ricerca e sviluppo per competenze e capacità industriali, in particolare nelle tecnologie critiche", si legge nel documento.
L’invito ai responsabili politici è quindi quello di rafforzare il legame tra i due settori, facendo attenzione alle sfide che entrambe devono affrontare in una crescente concorrenza globale. Sfide che riguardano in primo luogo settori tecnologie come l’intelligenza artificiale e Internet of Things.
"Cercando sinergie tra spazio e difesa nei programmi europei, l’UE dovrebbe fare un uso più efficace delle risorse e delle tecnologie e creare economie di scala", suggerisce il documento.
Salute: nuova strategia per il farmaceutico e spazio comune di dati
In un settore chiave come quello sanitario, la Commissione punta su due driver principali per una più ampia diffusione di prodotti innovativi e servizi sanitari digitali: una nuova strategia farmaceutica dell'UE e la creazione di uno spazio europeo comune di dati sulla salute.
L'obiettivo della nuova strategia sarebbe quello di trovare il giusto equilibrio tra disponibilità, convenienza e necessità di garantire la sicurezza dell'approvvigionamento.
Gli obblighi per il lancio sul mercato e la fornitura continua di prodotti farmaceutici saranno esaminati per far fronte alla carenza e alle esigenze mediche insoddisfatte, così come il sistema di incentivi per sostenere l'innovazione sarà oggetto di revisione.
Più controverso il tema dei dati sanitari, viste le sue implicazioni sulla privacy: per creare uno spazio europeo di tali informazioni la Commissione dovrà occuparsi dei codici di condotta sull'uso secondario dei dati nell'assistenza sanitaria e dell'accesso delle persone ai loro dati sanitari.
Sul radar della Commissione c'è anche il sostegno allo sviluppo di prodotti per la salute intelligente, a supporto della sperimentazione di un'innovazione economica nella salute, ma anche della formazione delle persone che lavorano nel settore sanitario.