Dl rilancio e turismo: piattaforme online escluse dal bonus vacanza 2020
Il decreto rilancio ha messo a disposizione dell'ecosistema turistico una coperta troppo corta, sollevando critiche sul bonus vacanza 2020 ed escludendo di fatto le multinazionali dell’intermediazione e prenotazione di alloggi dagli interventi mirati alla ripresa del settore stravolto dall’emergenza sanitaria del coronavirus.
> Le misure per il turismo nel decreto rilancio
Il bonus vacanze, il contributo da 500 euro inserito nel decreto Rilancio, spendibile dal 1° luglio al 31 dicembre 2020 per tutte le famiglie con un reddito Isee inferiore a 40.000 euro, sta già facendo discutere.
Se da un lato molti albergatori si sono lamentati del fatto che dovranno anticipare il bonus, il vero pomo della discordia sta nelle condizioni per accedere al contributo: queste escludono, di fatto, l’intermediazione di soggetti che gestiscono piattaforme o portali telematici diversi da agenzie di viaggio e tour operator. In poche parole, non si potrà sfruttare il bonus in caso di prenotazione e pagamento tramite portali come Booking.com e simili.
Bonus vacanza 2020: le critiche di Booking e Airbnb
La protesta dei portali non si è fatta attendere.
Chiara la posizione del country manager per l’Italia di Booking.com Alberto Yates, che si è espresso in audizione in Commissione Industria al Senato affermando che nel decreto rilancio sono compresi aiuti "significativi e positivi per il turismo, primo tra tutti il bonus vacanza, ma siamo dispiaciuti nel notare che vengono discriminate le persone che prenotano e pagano immediatamente sui portali telematici".
Lo stesso disappunto è stato condiviso dal country manager per l’Italia di Airbnb, Giacomo Trovato, che nella stessa audizione ha sottolineato: "Auspichiamo che l’ esclusione delle piattaforme dalla misura possa essere eliminata. Il tax credit per le vacanze delle famiglie pare escludere l’ utilizzo delle piattaforme digitali per il pagamento e quindi per beneficiare di questa misura. Esprimiamo il nostro dissenso a riguardo".
Una linea rimarcata anche dal Codacons, che si è schierato dalla parte dei portali online. ”Il bonus vacanza inserito nel dl rilancio deve valere per tutte le strutture turistiche indipendentemente dalle modalità di prenotazione, e va esteso quindi anche alle piattaforme digitali", ha spiegato l’ associazione dei consumatori, che ricorda in una nota "come sia cresciuto in Italia il ricorso al web per le prenotazioni alberghiere. Escludere le piattaforme specializzate equivale a danneggiare i consumatori".
Operatori nel turismo: il dl rilancio non basterà
Il decreto rilancio non riuscirà da solo a risollevare il comparto turistico italiano. Ne sono convinti associazioni e operatori del turimo.
"Meglio di come pensavamo ma per il rilancio del turismo ancora non basta. Ci sono provvedimenti specifici (come l'Imu che è una boccata d'ossigeno per le aziende oppure gli affitti degli alberghi) ma quello che noi contestiamo è che non si faccia una graduatoria di gravità dei settori e si continuino a fare dei provvedimenti erga omnes che sono sufficienti per alcuni settori che riprenderanno molto più rapidamente ma che non sono assolutamente insufficienti per settori come il nostro la cui coda della crisi sarà molto ma molto più lunga", ha affermato il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca.
A tal proposito Bocca ha quindi aggiunto: "Se domani mattina un negozio apre, qualcuno andrà a comprare. Se domani mattina gli alberghi aprono ma le frontiere sono chiuse, i turisti continueranno a non venire".
Per la presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli "questo Governo ha l’esigenza di intervenire in modo diretto sulle persone mentre, a nostro avviso, è una visione un po’ miope perché le imprese fanno ripartire l’economia e quindi creano a cascata benessere anche per le persone".
Questo, per l’Associazione, è anche il problema del bonus predisposto per il sostegno al turismo: "l’aver voluto fare la punta di diamante delle misura attraverso il bonus vacanza che va a cadere sulle persone invece che sulle imprese ci potrebbe penalizzare. A questo punto bisognerà mettere in campo una campagna decisa di promozione che lo stesso Governo si è impegnato a fare con 20 milioni di euro nello stesso decreto per sfruttare quanto più possibile questi due miliardi e trecentomila che lo Stato si è posto come tetto per il bonus vacanze".
Non del tutto soddisfatto neppure Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti, che ha affermato: "per le imprese ricettive l'onda lunga della crisi si protrarrà fino al prossimo anno, per questo chiediamo interventi più sostanziosi di liquidità immediata a fondo perduto, velocizzando al massimo la semplificazione dei procedimenti burocratici. La Francia oggi ha annunciato un piano Marshall per il turismo, serve subito uno choc positivo per un settore così strategico per l'economia del Paese e sostenere le imprese in questa crisi senza precedenti".